Re: Nuova entrata - Mamma con Glioblastoma IV grado CONSIGLI
Inviato: dom 3 mag 2015, 11:48
Ciao Sara....
Ad un anno e poco più dalla scomparsa di mia madre per lo stesso tipo di tumore che ha colpito la tua,sono ancora in cerca di risposte...e mi sono imbattuta sulla tua richiesta d'aiuto.
Ti rispondo ora sperando di essere ancora in tempo per darti il mio supporto e la mia esperienza.
Nel 2012, a due mesi dalla nascita di mia figlia, mia madre viene colpita da un attacco epilettico. La corsa in ospedale e le successive indagini ci mettono di fronte alla tremenda realta' che conosci purtroppo bene.
Non comprendo quanto grave sia la cosa fin quando a distanza di qualche mese dal primo intervento, non inizio a cercare informazioni ovunque.
La è iniziata la mia disperazione ma anche la mia determinazione nel cercare di salvarle la vita.
Anche mia mamma è stata operata al Gemelli e sottoposta a radio e chemio come la tua (questo è il protocollo..).
Ho fatto molte domande anch'io ai medici che l'avevano in cura,mettendoli anche in difficoltà quando ho chiesto loro perché si decideva di fare questo genere di terapie,sapendo da principio che poco posso fare per questo tipo di male.
Decisero di sottoporla, dopo il secondo intervento che l'ha devastata, ad una terapia semisperimentale con Avastin in endovena eseguita sempre al Gemelli.
Dopo il primo ciclo senza risultati apprezzabili, con mio fratello decidiamo di tentare la cura Di Bella forse troppo tardi e con grandi timori soprattutto per il fatto che non sapevamo se stavamo facendo la cosa giusta.
Nel frattempo scopro che i tumori prolificano in assenza di ossigeno e si nutrono degli zuccheri nel sangue. E allora via con integratori che le ossigenavano il sangue e modifiche nell'alimentazione.... ma avrei dovuto scoprirlo prima forse.. Insomma avevo dichiarato guerra al parrassita che si era impadronito di mia madre.
Ad ogni modo mia mamma è sopravvissuta 20 mesi contro i 12/14 stimati.
Poco prima che morisse vengo a sapere che esiste a Firenze un centro di radioterapia che possiede una macchina "Ciber Knife" in grado di colpire il tumore e non i tessuti sani ed è interamente convenzionata con il servizio sanitario. Con mio fratello partiamo, iniziamo il percorso ma nel frattempo mia mamma diventa non più autossufficiente ed inizia ad avere mal di testa sempre più frequenti e gli effetti collaterali di questa terapia glieli avrebbero accentuati.
Da qui la faticosa decisione di lasciare le cose come stavano..dovergliene parlare è stata la cosa più tremenda che io abbia mai dovuto affrontare.
Le ho dovuto spiegare (anche se ne era gia consapevole) che nulla le avrebbe salvato la vita e che gli unici piaceri che ancora aveva era mangiare e assaporare le cose che amorevolmente le preparavo e dialogare con noi e la bambina, mia figlia.
Abbiamo allora contattato l'Antea onlus che si occupa dei malati terminali sia al domicilio che in Hospice e lo fanno in una maniera incredibile. Mia mamma è stata da loro x 2 mesi prima di andarene e anche se avrei voluto tenerla a casa mia fino alla fine, so che non potevo regalarle fine più dignitosa. Quei ragazzi sono eccezionali..mi sono sentita a casa,non l'hanno e non mi hanno mai lasciata sola, anche sotto il profilo psicologico. Hanno accompagnato tutti noi in questo percorso e io devo loro molto.. Mi sono tutti nel cuore e lo rimarranno per sempre.
Mia mamma mi manca da morire ed ogni mio solitario pensiero è dedicato a lei..ma so di aver tentato ogni strada possibile e quel che più conta è che ho avuto modo di dimostrarle tutto il mio profondo amore.. a volte se ripenso a tutto non riesco a capire dove ho trovato le forze anche poi con una bimba piccola. Ma c'è una risposta sola AMORE.
All'inizio ero arrabbiata col mondo..con Dio. Dicevo lui che se era vero che non ci manda più di quello che non riusciamo a sopportare, ebbene io quello non lo sopportavo.
E invece non è stato così...
Sono una che cerca sempre di trovare il senso alle cose e l'ho cercato anche in questo. E alla fine credo di averlo trovato..
In qualche modo questa malattia mi ha regalato la presenza di mia madre in casa come avrei sempre voluto ma che non ero mai riuscita a realizzare, mi ha permesso di dimostrarle quanto l'amassi, di prepararle tutte le cose che sapevo piacerle di più, di godersi la nipotina anche se solo per 20 mesi.
E il calvario così lungo (i momenti di cedimento erano all'ordine del giorno) ci ha dato la possibilità di appianare tutte le nostre divergenze, di comprenderci come non avevamo mai fatto e di dirci quanto bene ci eravamo sempre volute.
Un giorno sono andata in Antea e la trovo con la mascherina sul viso..aveva avuto una crisi respiratoria.
Era immobile non parlava ma aveva gli occhi aperti.
Mi metto nella direzione del suo sguardo e le dico "mamma eccomi,sono arrivata"..mi ha guardata profondamente, poi ha chiuso gli occhi ed è entrata in coma.
Se ne è andata tre giorni dopo con tutti i nostri dissapori cancellati e la serenità sul viso. Era il 14 marzo del 2014 il giorno di S. Matilde..il nome di mia figlia.. Ti abbraccio. Sono qui se ha bisogno
Ad un anno e poco più dalla scomparsa di mia madre per lo stesso tipo di tumore che ha colpito la tua,sono ancora in cerca di risposte...e mi sono imbattuta sulla tua richiesta d'aiuto.
Ti rispondo ora sperando di essere ancora in tempo per darti il mio supporto e la mia esperienza.
Nel 2012, a due mesi dalla nascita di mia figlia, mia madre viene colpita da un attacco epilettico. La corsa in ospedale e le successive indagini ci mettono di fronte alla tremenda realta' che conosci purtroppo bene.
Non comprendo quanto grave sia la cosa fin quando a distanza di qualche mese dal primo intervento, non inizio a cercare informazioni ovunque.
La è iniziata la mia disperazione ma anche la mia determinazione nel cercare di salvarle la vita.
Anche mia mamma è stata operata al Gemelli e sottoposta a radio e chemio come la tua (questo è il protocollo..).
Ho fatto molte domande anch'io ai medici che l'avevano in cura,mettendoli anche in difficoltà quando ho chiesto loro perché si decideva di fare questo genere di terapie,sapendo da principio che poco posso fare per questo tipo di male.
Decisero di sottoporla, dopo il secondo intervento che l'ha devastata, ad una terapia semisperimentale con Avastin in endovena eseguita sempre al Gemelli.
Dopo il primo ciclo senza risultati apprezzabili, con mio fratello decidiamo di tentare la cura Di Bella forse troppo tardi e con grandi timori soprattutto per il fatto che non sapevamo se stavamo facendo la cosa giusta.
Nel frattempo scopro che i tumori prolificano in assenza di ossigeno e si nutrono degli zuccheri nel sangue. E allora via con integratori che le ossigenavano il sangue e modifiche nell'alimentazione.... ma avrei dovuto scoprirlo prima forse.. Insomma avevo dichiarato guerra al parrassita che si era impadronito di mia madre.
Ad ogni modo mia mamma è sopravvissuta 20 mesi contro i 12/14 stimati.
Poco prima che morisse vengo a sapere che esiste a Firenze un centro di radioterapia che possiede una macchina "Ciber Knife" in grado di colpire il tumore e non i tessuti sani ed è interamente convenzionata con il servizio sanitario. Con mio fratello partiamo, iniziamo il percorso ma nel frattempo mia mamma diventa non più autossufficiente ed inizia ad avere mal di testa sempre più frequenti e gli effetti collaterali di questa terapia glieli avrebbero accentuati.
Da qui la faticosa decisione di lasciare le cose come stavano..dovergliene parlare è stata la cosa più tremenda che io abbia mai dovuto affrontare.
Le ho dovuto spiegare (anche se ne era gia consapevole) che nulla le avrebbe salvato la vita e che gli unici piaceri che ancora aveva era mangiare e assaporare le cose che amorevolmente le preparavo e dialogare con noi e la bambina, mia figlia.
Abbiamo allora contattato l'Antea onlus che si occupa dei malati terminali sia al domicilio che in Hospice e lo fanno in una maniera incredibile. Mia mamma è stata da loro x 2 mesi prima di andarene e anche se avrei voluto tenerla a casa mia fino alla fine, so che non potevo regalarle fine più dignitosa. Quei ragazzi sono eccezionali..mi sono sentita a casa,non l'hanno e non mi hanno mai lasciata sola, anche sotto il profilo psicologico. Hanno accompagnato tutti noi in questo percorso e io devo loro molto.. Mi sono tutti nel cuore e lo rimarranno per sempre.
Mia mamma mi manca da morire ed ogni mio solitario pensiero è dedicato a lei..ma so di aver tentato ogni strada possibile e quel che più conta è che ho avuto modo di dimostrarle tutto il mio profondo amore.. a volte se ripenso a tutto non riesco a capire dove ho trovato le forze anche poi con una bimba piccola. Ma c'è una risposta sola AMORE.
All'inizio ero arrabbiata col mondo..con Dio. Dicevo lui che se era vero che non ci manda più di quello che non riusciamo a sopportare, ebbene io quello non lo sopportavo.
E invece non è stato così...
Sono una che cerca sempre di trovare il senso alle cose e l'ho cercato anche in questo. E alla fine credo di averlo trovato..
In qualche modo questa malattia mi ha regalato la presenza di mia madre in casa come avrei sempre voluto ma che non ero mai riuscita a realizzare, mi ha permesso di dimostrarle quanto l'amassi, di prepararle tutte le cose che sapevo piacerle di più, di godersi la nipotina anche se solo per 20 mesi.
E il calvario così lungo (i momenti di cedimento erano all'ordine del giorno) ci ha dato la possibilità di appianare tutte le nostre divergenze, di comprenderci come non avevamo mai fatto e di dirci quanto bene ci eravamo sempre volute.
Un giorno sono andata in Antea e la trovo con la mascherina sul viso..aveva avuto una crisi respiratoria.
Era immobile non parlava ma aveva gli occhi aperti.
Mi metto nella direzione del suo sguardo e le dico "mamma eccomi,sono arrivata"..mi ha guardata profondamente, poi ha chiuso gli occhi ed è entrata in coma.
Se ne è andata tre giorni dopo con tutti i nostri dissapori cancellati e la serenità sul viso. Era il 14 marzo del 2014 il giorno di S. Matilde..il nome di mia figlia.. Ti abbraccio. Sono qui se ha bisogno