Inviato: ven 7 mar 2014, 20:22
Ciao Sara,
come si fa a non piangere? Io lo faccio un giorno sì e uno no.... il lavoro, beh credo che il lavoro mi abbia salvato da un crollo psicologico. Al lavoro mi distraevo, almeno per qualche ora, ma appena rimettevo piede in casa e vedevo Dani star male, allora l'effetto spariva.... e il giorno dopo si ricominciava da capo. E' una battaglia che va combattuta. Ieri sera, ho letto a Lollo la lettera che Dani aveva scritto per il mio compleanno nel 2012. L'ho letta lentamente perché capisse tutte le parole. E una frase l'ha colpito. Dani scriveva che in quei lunghi mesi di malattia si era sentito abbattuto, spaventato, stanco, triste.... sconfitto MAI.
Si è trattato di una prova di coraggio immensa da parte sua e a quel coraggio immenso che chi amiamo così tanto mostrano per noi non possiamo che rispondere con altrettanto coraggio, durante e nel dopo. Possono sembrare frasi fatte, ma credimi, dopo aver perso Dani a soli 40 anni e dopo aver visto mio figlio di 5 anni piangere disperatamente ho capito che la vita è una, che possiamo fare tanto, tantissimo per chi amiamo, durante la malattia e dopo.
come si fa a non piangere? Io lo faccio un giorno sì e uno no.... il lavoro, beh credo che il lavoro mi abbia salvato da un crollo psicologico. Al lavoro mi distraevo, almeno per qualche ora, ma appena rimettevo piede in casa e vedevo Dani star male, allora l'effetto spariva.... e il giorno dopo si ricominciava da capo. E' una battaglia che va combattuta. Ieri sera, ho letto a Lollo la lettera che Dani aveva scritto per il mio compleanno nel 2012. L'ho letta lentamente perché capisse tutte le parole. E una frase l'ha colpito. Dani scriveva che in quei lunghi mesi di malattia si era sentito abbattuto, spaventato, stanco, triste.... sconfitto MAI.
Si è trattato di una prova di coraggio immensa da parte sua e a quel coraggio immenso che chi amiamo così tanto mostrano per noi non possiamo che rispondere con altrettanto coraggio, durante e nel dopo. Possono sembrare frasi fatte, ma credimi, dopo aver perso Dani a soli 40 anni e dopo aver visto mio figlio di 5 anni piangere disperatamente ho capito che la vita è una, che possiamo fare tanto, tantissimo per chi amiamo, durante la malattia e dopo.