Simone94 ha scritto: dom 15 ago 2021, 21:15
La tua storia mi ha toccato molto. Forse per la nostra simile età, forse perché nel modo in cui descrivi il tuo sforzo posso riconoscere il mio. Ma più di ogni altra cosa per quel senso di solitudine e di mancata comprensione, a volte più difficile da gestire della malattia stessa.
L'ho persa dopo 8 mesi. Un lasso di tempo brevissimo, ma più che sufficiente per realizzare quanto il tuo mondo possa diventare "piccolo" di fronte a qualcosa di simile.
Le ultime settimane sono state le più difficili. Hai ancora l'armatura addosso, ma la situazione lo richiede sempre meno. Hai allo stesso tempo voglia di arrenderti e di lottare ancora.
Anche nella fine, c'è una risoluzione. Che porta con sé un po' di pace.
Comunque andrà questo vostro percorso, troverai una tua dimensione. Tutto il dolore che stai affrontando in questo momento, tutte le sfide che oggi ti sembrano cinicamente fini a sé stesse, ti saranno utili.
Il dolore passa, la forza maturata per affrontarlo no.
Ti mando un grande abbraccio, auguro il meglio a te e alla tua dolce metà.
Ciao Simone94, grazie di cuore per il tuo messaggio.
Mi dispiace tantissimo per te e per la tua giovanissima ragazza

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Mio marito ha quasi 10 anni in più di lei ma le nostre storie hanno veramente tanto in comune.
Hai fatto bene a starle sempre vicino, sono sicura che per lei è stata veramente fondamentale la tua presenza, come credo e spero che mio marito sia felice di avermi sempre "intorno", prima in ospedale, poi a casa, poi qui in hospice.
Anche alcuni parenti (per niente "lontani"!!!) di mio marito in questi mesi sono praticamente spariti, oppure stanno dando più problemi che aiuto... Senza mettersi minimamente nei nostri panni, senza un minimo di empatia... Ti dico solo che oggi erano a festeggiare il ferragosto come niente fosse.
Anche io non so se sia una questione di menefreghismo o di debolezza, ho cercato inizialmente di giustificarli più che altro perché mi dispiaceva per mio marito, ma poi mi sono stancata e ho capito che mio marito di chi si comporta così non ha bisogno, e che non ha neanche senso arrabbiarsi e prendersela più del dovuto, ogni sorriso che non riesco a rivolgere a mio marito a causa dei pensieri che mi danno loro, è infatti un'occasione persa. Non so se mi sono spiegata decentemente bene!!
Anche mio marito fortunatamente almeno fisicamente al momento non sembra soffrire. Quando eravamo a casa, prima di entrare in hospice, siamo riusciti a calmare le fitte alla testa con degli antidolorifici oppioidi e, fortunatamente, stanno continuando a fare effetto.
Da quando siamo ricoverati qui, si è "rilassato": ha un letto super comodo dove può dormire tanto (praticamente dorme quasi 20 ore al giorno), e anche l'ambiente in sé è molto tranquillo e agevola il riposo. Io anche mi sono un po' calmata, a casa vivevo con l'ansia...
Se posso permettermi di chiederlo, anche tu e la tua ragazza siete stati in hospice l'ultimo periodo?
Le parti del tuo post che ho quotato sono quelle che mi hanno colpito di più.
Ad esempio:
"Hai ancora l'armatura addosso, ma la situazione lo richiede sempre meno."
Siamo un po' in questa fase al momento, direi. Io di lottare non ho mai avuto una gran voglia perché quando ti dicono che "se va bene ci sono 12 mesi" (prognosi dimezzata alla prima e unica risonanza di controllo), non si può neanche parlare di guerra... È praticamente un'impresa impossibile. Ho accompagnato mio marito a tutte le "inutili" sedute di radioterapia, gli ho preparato la chemio per mesi, ma dentro di me sapevo che senza un aiuto dal cielo non ci saremmo saltati fuori, ahimè. Poi ovviamente con lui non l'ho mai detto, lui non ha mai fatto domande dirette, nonostante sia una persona molto molto intelligente, quindi credo si sia semplicemente affidato a Dio e abbia fatto il percorso suggerito dai medici, l'unico possibile, con la speranza di guarire.
Adesso che ormai non riesce a fare quasi più niente non so cosa pensa, se si fa domande o meno. Spero di no. A me paradossalmente sembra tranquillo. Ha una grande fede e probabilmente qualcuno lo sta aiutando.
Un'altra frase del tuo messaggio che mi ha colpito particolarmente è:
"Anche nella fine, c'è una risoluzione. Che porta con sé un po' di pace".
Ho sempre pensato che, qualora mio marito avesse iniziato inesorabilmente a peggiorare, sarebbe stato meglio che si fosse addormentato per sempre tra le mie braccia, una sera, a nanna.
Adesso che è peggiorato tantissimo, ma che tutto sommato sembra sereno (spesso sorride anche nel sonno) non lo penso più e sono contenta che sia ancora qui, anche se dorme quasi sempre, anche se non riesce a fare questo e non riesce a fare quello. Dirgli che lo amo e fargli le coccole, o fare colazione insieme, da un senso a ogni mia giornata e ad ogni pianto, ad ogni fatica. Credo che quando se ne andrà non proverò alcuna pace ma solo un grande vuoto

. Lui è la mia anima gemella, il mio "porto sicuro", le sue braccia sono la mia "casa".
"Il dolore passa, la forza maturata per affrontarlo no."
Lo spero tanto perché credo che ne avrò molto bisogno nei prossimi mesi / anni...
Scusa se mi sono dilungata un po'.
Grazie ancora x le tue parole e per avermi raccontato la tua esperienza. Spero che tu, dopo 2 anni, riesca a stare" decentemente" bene, che abbia ritrovato un po' di serenità o almeno un tuo nuovo equilibrio.
Un abbraccio e un buon inizio settimana.