Re: Eccessiva sedazione del malato oncologico?
Inviato: ven 9 mar 2018, 6:59
Sì, a noi provoca smarrimento, e ai malati? Che cosa vorremmo noi se fossimo al loro posto?
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Timeless, non volevo avere toni sgarbati parlando di quell'ospedale e ti chiedo scusa, è solo che per noi è stato l'inizio di un incubo senza fine. Passando ad altro... conosco Antea per il mio volontariato oncologico e posso garantirti che è un'ottima struttura hospice. Noi purtroppo siamo stati affidati ad un'altra, comunque abbastanza buona ma non ottima, perché per Antea c'è una lunga lista d'attesa. Optando comunque per un hospice domiciliare, dovrai provvedere tu all'igiene personale (o una persona per te - noi avevamo una badante e insieme a lei lavavamo e pulivamo mia madre più volte al giorno). E comunque anche un'ottima struttura come Antea NON attua interventi quali la rimozione del catarro, per esempio. Loro accompagnano il malato verso un fine vita senza sofferenza (vedi sedazione profonda). Ma chiamali, fatti passare un medico (te lo passano al telefono h 24) e parla un po' con loro, sono di una gentilezza disarmante. Ma se tua madre ha speranze, trova l'alternativa all'hospice.Timeless ha scritto: gio 8 mar 2018, 21:33 Sto seriamente valutando la possibilità di riportare mia madre nel suo ambiente domestico, perchè vedo da parte sua delle reazioni, pur essendo in Hospice e confido nella sua forza. Per questo vorrei vedere se attivare l'assistenza domiciliare ANT, ma devo essere sicuro che riceverà tutte le cure di cui ha bisogno, dalla gestione dell'igene personale, alle terapie. Potete darmi qualche indicazione(evitando toni di critiche dirette) se qualcuno si è già avvalso dell'assistenza di questa Fondazione? Per me è importante sapere se riceverà tutti i presidi medici sanitari di cui ha bisogno, e le terapie gratuite dal momento che le mie disponibilità economiche non sono considerevoli.
Sono daccordo con te. Il campo delle cure palliative non dovrebbe agirre solo nelle procedure per "aiutare a morire", bensì "una medicina a misura d'uomo" è importante garantire a chi ci sta lasciando meno dolore e meno paura possibile. A me hanno risposro che se mia madre avesse una crisi respiratoria, sarebbe sedata è basta, senza alcun intervento in terapia intensiva, perchè loro lo definiscono accanimento terapeutico. Quindi, se una persona potesse vivere 10 giorni di più, magari riprendendosi..e poi chissà, non potrebbe, perchè loro tendono a staccare la spina quando ritengono necessario secondo i loro protocolli! Se non fossimo noi parenti a vigilare, i propri cari morirebbero molto prima..purtoppo. A mia madre avevano prescritto un farmaco che, secondo un mio accertamento, non poteva essere ripetuto dopo il primo ciclo, perchè avrebbe potuto causare gravi complicazioni al fegato. Mi sono consultato con altri medici che hanno comprovato quello che era scritto sul bugiardino, e scritto ai medici del reparto Hospice. Il farmaco non è stato sommministrato!Solidea ha scritto: ven 9 mar 2018, 7:39 Nemmeno io sono un medico ma se mia madre, o chiunque altro, corresse il rischio di morire soffocata pretenderei che intervenissero e non mi accontenterei del "signora, sono soltanto inutili sofferenze". Anche in condizioni terminali il malato può e deve andarsene con dignità.
I medici non sono onniscienti e ho letto spesso, anche su questo forum, della loro superficialità, tant'è vero che se non ci fossimo noi parenti a vigilare si verificherebbero episodi ancor più incresciosi di quanto già non accada.
Quando mia madre era ricoverata da giorni in ospedale in preda a vomiti e dolori fortissimi, senza che i medici le facessero ulteriori accertamenti come avevo inutilmente pregato di fare, ho dovuto minacciare di chiamare le forze dell'ordine se non fossero intervenuti.
Beh, l'hanno operata d'urgenza e le hanno trovato il tumore. Ancora un po' e sarebbe morta lì, nel lettino, tra atroci dolori.
No, no, Carla scusami ma hai travisato il mio tono, la mia è una riflessione sulla possibilità di attivazione del servizio domiciliare, ma mi sto ponendo delle domande sulla qualità. Purtoppo già una volta ho dovuto usufruire di questp tipo di assistenza, parliamo di circa 15 anni fa, e verificavo che alcune cose potevano fornirle altre no. Vorrei capire oggi com'è evoluta la situazione, considerando anche i tempi di contrazione delle risorse economiche nella sanità. Queste associazioni hanno un ampio margine di azione, oppure no?
Timeless, non volevo avere toni sgarbati parlando di quell'ospedale e ti chiedo scusa, è solo che per noi è stato l'inizio di un incubo senza fine. Passando ad altro... conosco Antea per il mio volontariato oncologico e posso garantirti che è un'ottima struttura hospice. Noi purtroppo siamo stati affidati ad un'altra, comunque abbastanza buona ma non ottima, perché per Antea c'è una lunga lista d'attesa. Optando comunque per un hospice domiciliare, dovrai provvedere tu all'igiene personale (o una persona per te - noi avevamo una badante e insieme a lei lavavamo e pulivamo mia madre più volte al giorno). E comunque anche un'ottima struttura come Antea NON attua interventi quali la rimozione del catarro, per esempio. Loro accompagnano il malato verso un fine vita senza sofferenza (vedi sedazione profonda). Ma chiamali, fatti passare un medico (te lo passano al telefono h 24) e parla un po' con loro, sono di una gentilezza disarmante. Ma se tua madre ha speranze, trova l'alternativa all'hospice.
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