Re: adenoma ipofisario
Inviato: gio 18 feb 2016, 2:50
Ciao a tutti quanti gli iscritti. Sono Dalila e sono iscritta qui da circa 5 minuti ma devo confessarsi che vi ho cercati per tanto tempo. Questo è il primo luogo che trovo nel quale mi sento libera di esprimere i miei pensieri.
A Gennaio di quest'anno mi è stato diagnosticato un Microadenoma ipofisario di 3,5 mm, con valori della prolattina alti.
Quando ho letto il referto della risonanza magnetica ho chiuso la relazione, ho messo la marcia alla macchina e ho portato il mio ragazzo a mangiare sushi.
Perché? Non lo so...
Forse perché finalmente tutti quei piccoli problemi che avevo [da quelli prettamente fisici a quelli psicologici] finalmente avevano una origine, avevano un padre e una madre: Micro adenoma, e la causa invece non era dovuta da me [come sempre ho saputo ma non riuscivo a spiegare].
Forse perché l'ho sempre saputo e la cosa non mi ha sorpresa come avrebbe potuto.
Forse per come mi ha guardata l'endocrinologo quando mi ha consigliato la risonanza magnetica. O forse perché non lo vedo, c'è ma non si vede, si sente ma non si tocca, è come l'aria dentro la scatola: sai che c'è ma non la puoi toccare.
Nei confronti di questa cosa, questa strana entità però io ho dei seri problemi. Non paure ma veri e propri problemi e qui io vi chiedo il vostro aiuto.
Non riesco a dirlo a nessuno.. Lo sanno davvero poche persone e che fanno parte tutte della mia vita affettiva in maniera molto intima. Tutte persone intime tranne una.
Da poco ho iniziato la cura con il Dostinex [una pillola a settimana divisa in due somministrazioni] e da subito ho avuto dei brutti ma gestibili effetti collaterali: capogiro, nausea, palpitazioni, senso di confusione, dolori al petto, stitichezza e inappetenza. Mi viene comunicato, venerdì scorso, che avrei lavorato anche sabato mattina e io all'inizio penso ~Bene! Soldi in più~ ma poi penso ~ma io sta sera devo prendere la pillola... E se domani starò male? E se non potrò venire a lavoro? E se chiamo di mattina e dico che non posso andare a lavoro cosa accadrà?mi richiameranno? Io sono precaria a lavoro... Allora dico di no. Ma se sto bene? Mi faccio influenzare dai potrei? Nemmeno è arrivato sto tumore e già decide lui?~
Allora decido di fare la cosa più logica: a fine turno chiamo la mia responsabile e le dico la verità... E COME SI DICE AD UNA ESTRANEA??
Tergiverso, raccolgo le forze e parto.
Lei è stata più umana di me, a poco piangeva. Mi ha abbracciata forte garantendomi supporto.. Però ecco il problema: io mi sentivo sporca, come se le avessi mentito e come se, a quella persona fino a quel momento forte e severa, avessi dato una umanità che non dovevo. Per giorni sono stata molto male per questo: perché questo sentimento di colpa? Anche voi lo avete avuto? Non so, forse è perché nel gergo comune il termine tumore è sempre associato a difficili terapie e a morte, e io sì sto facendo una cura pesante per me ma non deleteria e sicuramente non sto morendo. Usare questo termine Tumore mi viene male, e quando lo uso devo però adornarlo di fronzoli buonisti.
Però quando cerco di razionalizzare questo sentimento mi chiedo: scusa Dalila ma il Tumore è un elemento comune per tutti, perché non dovrebbe esserlo per te? Ha svariate sfaccettature, come la luce, ma questo non vuol dire che una sia più importante dell'altra, vuol dire solo che una è più grave dell'altra.
Chissà se son stata chiara nel mio pensiero ma mi farebbe piacere sapere voi che ne avete capito..
P. S. Il sabato son andata a lavoro anche se stavo poco bene!
Grazie!
A Gennaio di quest'anno mi è stato diagnosticato un Microadenoma ipofisario di 3,5 mm, con valori della prolattina alti.
Quando ho letto il referto della risonanza magnetica ho chiuso la relazione, ho messo la marcia alla macchina e ho portato il mio ragazzo a mangiare sushi.
Perché? Non lo so...
Forse perché finalmente tutti quei piccoli problemi che avevo [da quelli prettamente fisici a quelli psicologici] finalmente avevano una origine, avevano un padre e una madre: Micro adenoma, e la causa invece non era dovuta da me [come sempre ho saputo ma non riuscivo a spiegare].
Forse perché l'ho sempre saputo e la cosa non mi ha sorpresa come avrebbe potuto.
Forse per come mi ha guardata l'endocrinologo quando mi ha consigliato la risonanza magnetica. O forse perché non lo vedo, c'è ma non si vede, si sente ma non si tocca, è come l'aria dentro la scatola: sai che c'è ma non la puoi toccare.
Nei confronti di questa cosa, questa strana entità però io ho dei seri problemi. Non paure ma veri e propri problemi e qui io vi chiedo il vostro aiuto.
Non riesco a dirlo a nessuno.. Lo sanno davvero poche persone e che fanno parte tutte della mia vita affettiva in maniera molto intima. Tutte persone intime tranne una.
Da poco ho iniziato la cura con il Dostinex [una pillola a settimana divisa in due somministrazioni] e da subito ho avuto dei brutti ma gestibili effetti collaterali: capogiro, nausea, palpitazioni, senso di confusione, dolori al petto, stitichezza e inappetenza. Mi viene comunicato, venerdì scorso, che avrei lavorato anche sabato mattina e io all'inizio penso ~Bene! Soldi in più~ ma poi penso ~ma io sta sera devo prendere la pillola... E se domani starò male? E se non potrò venire a lavoro? E se chiamo di mattina e dico che non posso andare a lavoro cosa accadrà?mi richiameranno? Io sono precaria a lavoro... Allora dico di no. Ma se sto bene? Mi faccio influenzare dai potrei? Nemmeno è arrivato sto tumore e già decide lui?~
Allora decido di fare la cosa più logica: a fine turno chiamo la mia responsabile e le dico la verità... E COME SI DICE AD UNA ESTRANEA??
Tergiverso, raccolgo le forze e parto.
Lei è stata più umana di me, a poco piangeva. Mi ha abbracciata forte garantendomi supporto.. Però ecco il problema: io mi sentivo sporca, come se le avessi mentito e come se, a quella persona fino a quel momento forte e severa, avessi dato una umanità che non dovevo. Per giorni sono stata molto male per questo: perché questo sentimento di colpa? Anche voi lo avete avuto? Non so, forse è perché nel gergo comune il termine tumore è sempre associato a difficili terapie e a morte, e io sì sto facendo una cura pesante per me ma non deleteria e sicuramente non sto morendo. Usare questo termine Tumore mi viene male, e quando lo uso devo però adornarlo di fronzoli buonisti.
Però quando cerco di razionalizzare questo sentimento mi chiedo: scusa Dalila ma il Tumore è un elemento comune per tutti, perché non dovrebbe esserlo per te? Ha svariate sfaccettature, come la luce, ma questo non vuol dire che una sia più importante dell'altra, vuol dire solo che una è più grave dell'altra.
Chissà se son stata chiara nel mio pensiero ma mi farebbe piacere sapere voi che ne avete capito..
P. S. Il sabato son andata a lavoro anche se stavo poco bene!
Grazie!