stella87 ha scritto: ↑dom 15 ago 2021, 16:32
DANIELE-ES ha scritto: ↑dom 15 ago 2021, 16:14
stella87 ha scritto: ↑dom 15 ago 2021, 16:00
Buongiorno a voi tutti e buon ferragosto…
Che dire, la mia vita è stata “distrutta” nell’arco di 6 ore… parlo da figlia che ha scoperto giovedì che il suo povero papà di 64 anni è stato colpito da un tumore ai polmoni… è stato come un fulmine a ciel sereno, ha iniziato a star male e a dimagrire in due mesi scarsi, abbiamo fatto visite e esami di ogni tipo perché aveva problematiche ovunque (mal di stomaco, difficoltà respiratorie, dolore alla schiena…) ogni medico non si è mai soffermato, si continuava solo a prescrivere ulteriori accertamenti… finché abbiamo deciso giovedì di portarlo in ospedale per farlo ricoverare… e qui la mia/nostra vita “è finita”… ci hanno detto che ha un tumore polmonare (deve essere identificato perché in attesa della broncoscopia con relativa biopsia ma è tutto fermo per via delle ferie), non operabile in quanto ci sono metastasi… all’inizio ero positiva per poter dare forza a mia mamma e ai miei fratelli, ma oggi ho preso le speranze quando la dottoressa ci ha detto che si potrà solo sperare nella cura farmacologica e che comunque “abbiamo ancora un po’ di tempo per passare dei bei momenti assieme”… sappiamo benissimo cosa si intende con frasi del genere… sono nella piena disperazione, il giorno dell’agghiacciante scoperta doveva essere un bel giorno perché ho firmato un contratto di lavoro nuovo… e invece me lo ricorderò per il resto dei miei giorni… prego ogni giorno in un miracolo che faccia guarire il mio papà perché appunto è il mio papà e non si merita di andarsene via così da noi perchè è la persona migliore di questo mondo… scusate lo sfogo… vi ringrazio se avete avuto cura e tempo di dedicare 5 minuti a leggere il mio dolore… vi auguro ogni bene
Ciao Stella, sono in una situazione simile alla tua e mio papà sta facendo già la chemio, da quando ha iniziato sta molto male, praticamente è uno straccio e soffriamo tutti i giorni a vederlo così, specialmente perché era un uomo in forze e in grado di fare di tutto. Il 1 settembre fa 64 anni e anche noi speriamo in un miracolo.
Non bisogna comunque mai perdere le speranze e bisogna vivere ogni giorno al meglio, i medici fanno del loro meglio per capire cosa sarà ma in definitiva sarà la vita che ti darà la risposta, l'ho già sperimentato. Non ti voglio dare false speranze ma ti voglio invitare a cogliere questo grande dolore per riflettere sulla morte e prepararti ad affrontarla, ogni giorno dovremmo farlo perché non sappiamo mai quando capiteranno queste disgrazie.
Spero che un po' le mie parole ti abbiano aiutato.
Ciao Daniele,
In primis ti ringrazio per la tua risposta, mi sono permessa di andare a leggere la tua storia e mi dispiace davvero tanto che anche tu stia passando questo inferno. Siamo anche della stessa età (forse ci passiamo un anno) e i nostri papà hanno la stessa età… che dire, farsi forza a volte diventa difficile sopratutto perché ci si sente impotenti… la visione che abbiamo sempre avuto dei nostri genitori come supereroi viene a mancare… io ho avuto la “fortuna” di non aver mai avuto a che fare con un dolore così lancinante riguardante la perdita di un caro e purtroppo ammetto che non so gestire dentro di me questa tragedia… dico la verità potessi vorrei essere io al posto del mio papà per poterlo esonerare da tutto questo… infondo lui ha tanto da perdere, io non molto… mi sto aggrappando solo all’idea del miracolo e che le cure possano funzionare (anche se la dottoressa oggi ha detto che non potrà guarire) ma io non riesco a tollerare questa idea e lo porterò fin in capo al mondo pur di avere consulti e possibilità diverse… spero che tu sia riuscito a passare (per quanto possibile) un buon ferragosto… ti abbraccio e abbraccio anche il tuo papà…
Purtroppo nessuno può essere pronto ad affrontare una cosa del genere. Io sono credente e la fede mi aiuta molto ma va affiancata anche la ragione ed è necessario comprendere che si può fare fino ad un certo punto, almeno in modo diretto.
Occorre quella che chiamerei "rassegnazione attiva", cioè comprendere la propria impotenza senza che questo porti a disperare. Fare tutto quanto in nostro potere per aiutare senza però l'ansia da prestazione e l'angoscia che quello che si fa debba per forza ottenere i risultati che ci siamo immaginati. La vita segue sempre un corso diverso da quello che noi siamo impegnati a progettare. Tutto è possibile ma l'importante è forgiare noi stessi nella consapevolezza che qualunque cosa ci capiti siamo in grado di affrontarla. Ovviamente si entra in un campo in cui è necessario comprendere la coesistenza di fede e ragione e la loro indissolubile unione, solo la catarsi che ci porta a questa comprensione può aiutarci ad ottenere la giusta serenità per affrontare questi incubi e soprattutto per donarla a chi li affronta in prima persona.
Non voglio fare retorica o filosofia spicciola, spero che il tuo dolore ti aiuti ad intraprendere un percorso anche di catarsi personale, solo così aiuterai chi hai intorno e te stessa.
Io ho accompagnato mia moglie in diversi percorsi dolorosi (perdita del padre quando era 18enne, emorragia cerebrale di sua madre qualche anno fa, diabete del fratello, morte per tumore dello zio etc...) ma anche per me è la prima volta così da vicino, sono stato subito soverchiato dalla paura, dall'impotenza, dalla sofferenza ma passato il primo impatto della ferita fresca ho cominciato a razionalizzare e riflettere. So che sarà difficile ma per superarlo so anche che dovrò utilizzare il dolore per crescere ancora.
Un abbriaccio anche da parte mia e spero tanto che tuo papà possa superare tutto.