Inviato: mer 15 ago 2012, 22:24
Buon giorno a tutti, e spero che stiate passando un buon ferragosto, diversamente da quello che, purtroppo, stiamo passando a casa in questo periodo.
Prima di presentarmi, vorrei ringraziare tutti gli gli utenti, e moderatori, e chiunque stia contribuendo attivamente per portare avanti questo sito e le pagine che riescono, in qualche modo, a dare sollievo e sfogo ai pesi che ognuno di noi sta portando per se, o per il proprio caro. Siete davvero preziosi.
Sono Andrea, 30 anni, e da poco ho scoperto che mia madre, 68 anni, è malata di un tumore al cervello collocato tra l'ipofisi, la carotide e l'incrocio dei nervi ottici, da qui l'unico sintomo che ci ha fatto destare l'iniziale preoccupazione: la vista sdoppiata. Inoperabile. Era fine aprile, il giorno del battesimo di mia nipote. Da lì l'inizio del calvario. Quello che sembrava un Adenoma benigno, si è rivelato un carcinoma maligno che continua a crescere. Come se non bastasse, verso giugno, si è anche operata per un altro tumore alla vescica che ha ritardato l'iniziato la radio, possibile solo qualche giorno fa. Purtroppo mia madre non può iniziare la chemio per via di analisi sfavorevoli: globuli bianchi e piastrine altissime. Ogni giorno c'è qualcosa che non va: lo stomaco non riesce a tenere il cibo e mia madre sta perdendo, via via, l'appetito. Ieri la gamba sinistra ha iniziato a non rispondere come dovrebbe ed oggi mia madre se la trascinava nel percorso letto-tavola da pranzo che non è riuscita a completare anche per la nausea molto forte. Quello che chiedo a voi è cercare di capire cosa si deve aspettare la mia famiglia. Ormai abbiamo accettato che l'angelo che è mia madre stia male, il fatto che la cura non punti alla guarigione ma ad un mantenimento e che probabilmente la porterà alla totale cecità. Abbiamo accettato di portare tutti questo fardello insieme a lei ma ho paura che non basti per farla stare meglio. E' incredibile come cambi il punto di vista rispetto ad ogni cosa, come ogni interesse esterno alla famiglia possa risultare effimero, e come andare a fare la spesa possa diventare il momento di stacco più importante della giornata. Mano a mano, le mie aspettative rispetto alle condizioni di mia madre sono andate via, via scemando. Prima era " vorrei che tornasse a vedere da entrambi gli occhi ", poi " vorrei che le rimanesse almeno un occhio ", poi " vorrei che le tornasse l'appetito " ed oggi è " vorrei che almeno non sia costretta a stare a letto " ed ho paura di quello che potrei dover sperare domani. Già ora dico, vorrei che non soffrisse. Vorrei che anche mio padre non soffrisse ma vedo che non è possibile. E' sempre pronto ad esaudire ogni suo desiderio, seppur piccolo. Vive per lei come se tutti i 40 anni di matrimonio, compiuti lo scorso luglio 2012, fossero concentrati in questi mesi di sofferenza.
Solo ora mi rendo conto di aver scritto un papiro di lettere e frasi, mi rendo conto che forse non sarò utile a nessuno con queste righe ma cerco di alleggerire il cuore, e spero mi perdoniate lo sfogo.
Abbraccio tutti i familiari e i malati presenti su queso forum e a tutti dico di godersi ogni sorriso, ogni sguardo ed ogni momento si possa passare col proprio caro perchè, infondo, loro sono la Vera ragione per cui valga la pena di sbattersi ogni giorno.
Andrea
Prima di presentarmi, vorrei ringraziare tutti gli gli utenti, e moderatori, e chiunque stia contribuendo attivamente per portare avanti questo sito e le pagine che riescono, in qualche modo, a dare sollievo e sfogo ai pesi che ognuno di noi sta portando per se, o per il proprio caro. Siete davvero preziosi.
Sono Andrea, 30 anni, e da poco ho scoperto che mia madre, 68 anni, è malata di un tumore al cervello collocato tra l'ipofisi, la carotide e l'incrocio dei nervi ottici, da qui l'unico sintomo che ci ha fatto destare l'iniziale preoccupazione: la vista sdoppiata. Inoperabile. Era fine aprile, il giorno del battesimo di mia nipote. Da lì l'inizio del calvario. Quello che sembrava un Adenoma benigno, si è rivelato un carcinoma maligno che continua a crescere. Come se non bastasse, verso giugno, si è anche operata per un altro tumore alla vescica che ha ritardato l'iniziato la radio, possibile solo qualche giorno fa. Purtroppo mia madre non può iniziare la chemio per via di analisi sfavorevoli: globuli bianchi e piastrine altissime. Ogni giorno c'è qualcosa che non va: lo stomaco non riesce a tenere il cibo e mia madre sta perdendo, via via, l'appetito. Ieri la gamba sinistra ha iniziato a non rispondere come dovrebbe ed oggi mia madre se la trascinava nel percorso letto-tavola da pranzo che non è riuscita a completare anche per la nausea molto forte. Quello che chiedo a voi è cercare di capire cosa si deve aspettare la mia famiglia. Ormai abbiamo accettato che l'angelo che è mia madre stia male, il fatto che la cura non punti alla guarigione ma ad un mantenimento e che probabilmente la porterà alla totale cecità. Abbiamo accettato di portare tutti questo fardello insieme a lei ma ho paura che non basti per farla stare meglio. E' incredibile come cambi il punto di vista rispetto ad ogni cosa, come ogni interesse esterno alla famiglia possa risultare effimero, e come andare a fare la spesa possa diventare il momento di stacco più importante della giornata. Mano a mano, le mie aspettative rispetto alle condizioni di mia madre sono andate via, via scemando. Prima era " vorrei che tornasse a vedere da entrambi gli occhi ", poi " vorrei che le rimanesse almeno un occhio ", poi " vorrei che le tornasse l'appetito " ed oggi è " vorrei che almeno non sia costretta a stare a letto " ed ho paura di quello che potrei dover sperare domani. Già ora dico, vorrei che non soffrisse. Vorrei che anche mio padre non soffrisse ma vedo che non è possibile. E' sempre pronto ad esaudire ogni suo desiderio, seppur piccolo. Vive per lei come se tutti i 40 anni di matrimonio, compiuti lo scorso luglio 2012, fossero concentrati in questi mesi di sofferenza.
Solo ora mi rendo conto di aver scritto un papiro di lettere e frasi, mi rendo conto che forse non sarò utile a nessuno con queste righe ma cerco di alleggerire il cuore, e spero mi perdoniate lo sfogo.
Abbraccio tutti i familiari e i malati presenti su queso forum e a tutti dico di godersi ogni sorriso, ogni sguardo ed ogni momento si possa passare col proprio caro perchè, infondo, loro sono la Vera ragione per cui valga la pena di sbattersi ogni giorno.
Andrea