Se sei un familiare o un amico........
Ciao Monik, grazie di cuore!
Vado in terapia da parecchio per altri motivi e per passione (amo la psicologia) e perchè credo che possa essere utile a conoscersi meglio e mi ha aiutato molto e mi sta aiutando anche in questa situazione infatti per me scrivere e condividere con voi la mia storia ed il mio dolore mi aiuta perchè è come se, quando sono completamente in piena, lo urlassi al mondo e così facendo mi aiuta a metabolizzarlo...anni fa non avrei condiviso mai con nessuno tutto questo!
Vado in terapia da parecchio per altri motivi e per passione (amo la psicologia) e perchè credo che possa essere utile a conoscersi meglio e mi ha aiutato molto e mi sta aiutando anche in questa situazione infatti per me scrivere e condividere con voi la mia storia ed il mio dolore mi aiuta perchè è come se, quando sono completamente in piena, lo urlassi al mondo e così facendo mi aiuta a metabolizzarlo...anni fa non avrei condiviso mai con nessuno tutto questo!
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Ciao Ambra, ciao Monik .. ciao a tutti !
in questi ultimi post non sono intervenuta perchè parlavate di dolore per la perdita di un famigliare e mi sono accostata a voi in rispettoso silenzio ...
Mi ha molto colpito l'intervento di Paolo. Il Ringraziare quando le cose vanno bene ... tutti i giorni ... tutte le mattine ....
E' vero ... non l'ho mai fatto. Ho però chiesto molto ... quando tutto è precipitato ...
O si è credenti ... o non lo si è ....
O SEMPRE ... O MAI ....
Ha ragione Paolo .... mi fermo a riflettere..........
in questi ultimi post non sono intervenuta perchè parlavate di dolore per la perdita di un famigliare e mi sono accostata a voi in rispettoso silenzio ...
Mi ha molto colpito l'intervento di Paolo. Il Ringraziare quando le cose vanno bene ... tutti i giorni ... tutte le mattine ....
E' vero ... non l'ho mai fatto. Ho però chiesto molto ... quando tutto è precipitato ...
O si è credenti ... o non lo si è ....
O SEMPRE ... O MAI ....
Ha ragione Paolo .... mi fermo a riflettere..........
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ciao a tutti,sono Rita
leggo di tutti voi ed eccomi qua.
Sono qua a provare a mettermi assieme a voi per condividere.
Serve molto ascoltare le varie situazioni,esperienze.
Speranze,delusioni,dolori,stati d'animo,solitudine,e tanto ancora.
Io ho visto andare via per questo male il papà,due cognati,amica di mia figlia e tanti altri amici,conoscenti.
Mio nipote di 31 anni di incidente con la moto,suo fratello che causa il bere e da ragazzo altro ora è infermo.
Adesso sono li che combattiamo questo male con mio marito.
Speranza non speranza .........
Con mio marito siamo entrati in questo sito,(lui non ci teneva,io si e senza di lui non ci sarei riuscita.)
Sono li con voi, vi leggo,vi ascolto.Vi abbraccio e vi stringo forte.Rita
leggo di tutti voi ed eccomi qua.
Sono qua a provare a mettermi assieme a voi per condividere.
Serve molto ascoltare le varie situazioni,esperienze.
Speranze,delusioni,dolori,stati d'animo,solitudine,e tanto ancora.
Io ho visto andare via per questo male il papà,due cognati,amica di mia figlia e tanti altri amici,conoscenti.
Mio nipote di 31 anni di incidente con la moto,suo fratello che causa il bere e da ragazzo altro ora è infermo.
Adesso sono li che combattiamo questo male con mio marito.
Speranza non speranza .........
Con mio marito siamo entrati in questo sito,(lui non ci teneva,io si e senza di lui non ci sarei riuscita.)
Sono li con voi, vi leggo,vi ascolto.Vi abbraccio e vi stringo forte.Rita
Rita con tutte queste esperienze è dura essere positivi... ma per tuo marito e con tuo marito mai perdere la speranza...
gli esami che dicono? Quelli di tuo marito...
tienici informati...
e per quanto riguarda me mi ha fatto bene condividere... qui mi sentivo capita e soprattutto qui mi potevo confrontare con altre persone che la vivevano da famigliare...
vi sono vicina
Ambra
gli esami che dicono? Quelli di tuo marito...
tienici informati...
e per quanto riguarda me mi ha fatto bene condividere... qui mi sentivo capita e soprattutto qui mi potevo confrontare con altre persone che la vivevano da famigliare...
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Ciao Sara,grazie ti abbraccio anche io.
ciao Ambra,grazie anche a te,vi terrò informati.
Gli esami che dicono:Per ora a parte quelli del sangue che fa ogni volta prima della chemio,si ha sempre paura per i globuli bianchi,due giorni prima facciamo le punture.
In questo appuntamento(doveva essere l'ultima del 5 ciclo non è sta terminata per la febbre.Hanno fatto le lastre ai polmoni.
Stamani per telefono hanno detto che vanno bene.Anche a me fa bene condividere.
Grazie ciao buona serata.Abbraccio
ciao Ambra,grazie anche a te,vi terrò informati.
Gli esami che dicono:Per ora a parte quelli del sangue che fa ogni volta prima della chemio,si ha sempre paura per i globuli bianchi,due giorni prima facciamo le punture.
In questo appuntamento(doveva essere l'ultima del 5 ciclo non è sta terminata per la febbre.Hanno fatto le lastre ai polmoni.
Stamani per telefono hanno detto che vanno bene.Anche a me fa bene condividere.
Grazie ciao buona serata.Abbraccio
Buonasera a tutti,
questa sera voglio ringraziare, con grande senso di gratitudine i familiari delle persone colpite dal cancro; il loro amore,la silenziosa sofferenza....
Ripropongo di seguito il pensiero di Melania Rizzoli tratto da un suo libro:
"Il tumore colpisce la persona che si ammala, ma cambia anche la vita dei suoi familiari. Nulla è più come prima, e il parente stretto diventa inconsapevolmente il primo assistente del malato.
Più la diagnosi è grave, più cambiano le reazioni dei propri congiunti.
Anche in questo caso molto dipende dal grado di cultura, di consapevolezza, di emotività, di ruolo ed età del paziente. E, sullo sfondo, c'è sempre il problema del dire e non dire.................
Ma il comportamento del famigliare stretto è sempre un compito difficile. Su di lui(o lei) ricadono tutte le ansie e le paure del malato, su di lui(o lei) piombano pesanti tutte le domande più scomode circa la malattia, su di lui(o lei) si depositano tutti i sensi di colpa che nascono in abbondanza.
Il parente, infatti, di solito il coniuge o comunque un famigliare stretto, cerca di alleviare le pene del malato, poichè conosce la prognosi-è lui o lei di solito che parla con i medici- e cerca di attutire il più possibile l'impatto con la realtà della malattia.
Deve imparare a fare le iniezioni, per esempio, perchè ce ne può essere bisogno urgente e ce ne vorranno molte. Ci sono parenti che imparano a controllare flebo e a togliere aghi dalle vene, altri che curano e toelettano le ferite, altri ancora che imparano a riconoscere i segnali di allarme medico come degli infermieri professionali.
In genere è il famigliare che sta a casa quello che ha il lavoro più assiduo a fianco del malato, e spesso lo esegue egregiamente. E' a casa che il malato ha gli sfoghi più dolorosi, poichè si può liberamente abbandonare alla disperazione, che per pudore spesso al di fuori reprime. E' il parente che lo conforta, che lo rassicura, che gli dà supporto psicologico.......".
Un caro saluto
Giuseppe
questa sera voglio ringraziare, con grande senso di gratitudine i familiari delle persone colpite dal cancro; il loro amore,la silenziosa sofferenza....
Ripropongo di seguito il pensiero di Melania Rizzoli tratto da un suo libro:
"Il tumore colpisce la persona che si ammala, ma cambia anche la vita dei suoi familiari. Nulla è più come prima, e il parente stretto diventa inconsapevolmente il primo assistente del malato.
Più la diagnosi è grave, più cambiano le reazioni dei propri congiunti.
Anche in questo caso molto dipende dal grado di cultura, di consapevolezza, di emotività, di ruolo ed età del paziente. E, sullo sfondo, c'è sempre il problema del dire e non dire.................
Ma il comportamento del famigliare stretto è sempre un compito difficile. Su di lui(o lei) ricadono tutte le ansie e le paure del malato, su di lui(o lei) piombano pesanti tutte le domande più scomode circa la malattia, su di lui(o lei) si depositano tutti i sensi di colpa che nascono in abbondanza.
Il parente, infatti, di solito il coniuge o comunque un famigliare stretto, cerca di alleviare le pene del malato, poichè conosce la prognosi-è lui o lei di solito che parla con i medici- e cerca di attutire il più possibile l'impatto con la realtà della malattia.
Deve imparare a fare le iniezioni, per esempio, perchè ce ne può essere bisogno urgente e ce ne vorranno molte. Ci sono parenti che imparano a controllare flebo e a togliere aghi dalle vene, altri che curano e toelettano le ferite, altri ancora che imparano a riconoscere i segnali di allarme medico come degli infermieri professionali.
In genere è il famigliare che sta a casa quello che ha il lavoro più assiduo a fianco del malato, e spesso lo esegue egregiamente. E' a casa che il malato ha gli sfoghi più dolorosi, poichè si può liberamente abbandonare alla disperazione, che per pudore spesso al di fuori reprime. E' il parente che lo conforta, che lo rassicura, che gli dà supporto psicologico.......".
Un caro saluto
Giuseppe
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