Inviato: mar 10 dic 2013, 1:01
cari amici,
mi permetto di chiamarvi amici - sono certa che lo diventerete.
Eccomi qui, una nuova presenza su questo blog.
Scrivo dalla Svizzera. Mio papà (69 anni) è affetto da tumore al fegato.
La cosa è stata diagnosticata un anno fa. Inizialmente sembrava tutto sotto controllo. Ha subìto una prima chemioembolizzazione, in due fasi, a gennaio e febbraio 2013, e sembrava esserci stato esito positivo. Durante l'estate però lui era parecchio affaticato e a settembre è improvvisamente peggiorato (sintomi quali ascite, prurito, estrema stanchezza). La TAC ha rivelato una ripresa del tumore, ma piccolina, sempre "sotto controllo". Visto che era "sotto controllo" hanno deciso di eseguiro una radioembolizzazione in un ospedale specializzato in Svizzera francese, ma con calma. Visto che era "sotto controllo" (...) abbiamo dovuto aspettare, ed aspettare... col risultato che mio papà si è sentito male, la situazione è precipitata, abbiamo dovuto portarlo a Ginevra in elicottero e lì, dopo 2-3 settimane di angoscia e panico (noi ci eravamo trasferiti per stare con lui) sono riusciti a "riprenderlo", ma la radioembolizazzione non si poteva più fare. Ma dico io, se qualcuno è "sotto controllo" lo si lascia aspettare finché si aggrava?!?!?!?! L'ultima cura a disposizione era il Nexavar, che ben sappiamo non è una cura ma solo una cosa palliativa, che riesce a contenere l'evoluzione della malattia ma non la guarisce. D'altronde neppure la radioembolizzazione sarebbe stata risolutiva, questo lo abbiamo capito dopo... dal tumore al fegato non si guarisce. Beh, mio papà è riuscito fortunatamente a iniziare il Nexavar, e lo sopportava molto bene. Per circa 2 settimane sembrava in continuo miglioramento, come energia, e anche come umore. Settimana scorso ha però avuto un crollo e per ora hanno sospeso il Nexavar, e non so se potranno riprenderlo. Praticamente era l'unica cosa che ci teneva aperto un lumicino di speranza. Ora si inizia a parlare di Hospice. Beh. Non sto a raccontarvi i mesi di angoscia, panico, tristezza, abbattimento, attimi di speranza e di delusione, rabbia, sensazione di impotenza, perché li conoscete. Mio papà per me c'è sempre stato, mi ha sempre risolto tutti i problemi, ed ora che ne ha uno lui, io non posso far niente se non stargli vicina. Per fortuna in famiglia ci siamo tutti uniti attorno a lui, siamo sempre con lui, cerchiamo di aiutarlo e spronarlo e sostenerlo moralmente, lui si sente amato e coccolato e protetto, e chissà, forse è questo quello che conta. Mio papà è tutto per me, anche se ho 36 anni, e non sono più una bambina. Se non dovesse più esserci per me sarebbe una tragedia. So che lo stesso vale per tutti voi, che state assistendo una persona a voi cara, anzi carissima, o che siete malati. Siamo tutti accomunati perché viviamo in questo strano limbo fatto di speranza e disperazione al tempo stesso. Ho letto molte delle vostre storie e ho pianto davanti allo schermo del PC, mi sono sentita vicina a molti di voi - che ringrazio per aver condiviso le proprie storie - ed ora ho deciso di iscrivermi a questo forum, perché non so che altro fare.... non so come affrontare i prossimi mesi che saranno sempre peggio, uno dopo l'altro. E forse non saranno neanche mesi ma solo settimane, non lo so.... Un bacio a tutti, Lisa
mi permetto di chiamarvi amici - sono certa che lo diventerete.
Eccomi qui, una nuova presenza su questo blog.
Scrivo dalla Svizzera. Mio papà (69 anni) è affetto da tumore al fegato.
La cosa è stata diagnosticata un anno fa. Inizialmente sembrava tutto sotto controllo. Ha subìto una prima chemioembolizzazione, in due fasi, a gennaio e febbraio 2013, e sembrava esserci stato esito positivo. Durante l'estate però lui era parecchio affaticato e a settembre è improvvisamente peggiorato (sintomi quali ascite, prurito, estrema stanchezza). La TAC ha rivelato una ripresa del tumore, ma piccolina, sempre "sotto controllo". Visto che era "sotto controllo" hanno deciso di eseguiro una radioembolizzazione in un ospedale specializzato in Svizzera francese, ma con calma. Visto che era "sotto controllo" (...) abbiamo dovuto aspettare, ed aspettare... col risultato che mio papà si è sentito male, la situazione è precipitata, abbiamo dovuto portarlo a Ginevra in elicottero e lì, dopo 2-3 settimane di angoscia e panico (noi ci eravamo trasferiti per stare con lui) sono riusciti a "riprenderlo", ma la radioembolizazzione non si poteva più fare. Ma dico io, se qualcuno è "sotto controllo" lo si lascia aspettare finché si aggrava?!?!?!?! L'ultima cura a disposizione era il Nexavar, che ben sappiamo non è una cura ma solo una cosa palliativa, che riesce a contenere l'evoluzione della malattia ma non la guarisce. D'altronde neppure la radioembolizzazione sarebbe stata risolutiva, questo lo abbiamo capito dopo... dal tumore al fegato non si guarisce. Beh, mio papà è riuscito fortunatamente a iniziare il Nexavar, e lo sopportava molto bene. Per circa 2 settimane sembrava in continuo miglioramento, come energia, e anche come umore. Settimana scorso ha però avuto un crollo e per ora hanno sospeso il Nexavar, e non so se potranno riprenderlo. Praticamente era l'unica cosa che ci teneva aperto un lumicino di speranza. Ora si inizia a parlare di Hospice. Beh. Non sto a raccontarvi i mesi di angoscia, panico, tristezza, abbattimento, attimi di speranza e di delusione, rabbia, sensazione di impotenza, perché li conoscete. Mio papà per me c'è sempre stato, mi ha sempre risolto tutti i problemi, ed ora che ne ha uno lui, io non posso far niente se non stargli vicina. Per fortuna in famiglia ci siamo tutti uniti attorno a lui, siamo sempre con lui, cerchiamo di aiutarlo e spronarlo e sostenerlo moralmente, lui si sente amato e coccolato e protetto, e chissà, forse è questo quello che conta. Mio papà è tutto per me, anche se ho 36 anni, e non sono più una bambina. Se non dovesse più esserci per me sarebbe una tragedia. So che lo stesso vale per tutti voi, che state assistendo una persona a voi cara, anzi carissima, o che siete malati. Siamo tutti accomunati perché viviamo in questo strano limbo fatto di speranza e disperazione al tempo stesso. Ho letto molte delle vostre storie e ho pianto davanti allo schermo del PC, mi sono sentita vicina a molti di voi - che ringrazio per aver condiviso le proprie storie - ed ora ho deciso di iscrivermi a questo forum, perché non so che altro fare.... non so come affrontare i prossimi mesi che saranno sempre peggio, uno dopo l'altro. E forse non saranno neanche mesi ma solo settimane, non lo so.... Un bacio a tutti, Lisa