I miei primi due mesi senza mamma (e non solo)
Inviato: sab 20 apr 2024, 19:28
Sto cercando qualcuno con cui condividere la mia esperienza, mi sento davvero sola.
Nel mese di febbraio ho perso la mia mamma dopo 11 mesi di malattia, si è aggravata all’improvviso. Qualche giorno prima ho perso mia nonna, aveva avuto un ictus ed era il mio pilastro anche nella situazione della mamma.
Io e mamma abbiamo sempre avuto un rapporto particolare, però nel tempo della sua malattia lei mi ha sempre spinta a coltivare il mio futuro. Mia mamma, a parte la malattia che non è, ovviamente, una sua colpa, mi ha causato un po’ di problemi negli anni, essendo ex alcolista e perché poi ha avuto enormi problemi economici. Fortunatamente con mio padre, nonostante i miei fossero divorziati da anni, mi sono potuta alternare nel seguirla nelle cure e perciò ho portato avanti il mio lavoro nonostante tutto. Anzi da fuori nessuno direbbe che io “accusassi” la cosa.
Anche quando uscivo con i miei amici rimanevo, nonostante tutto, la più allegra del gruppo.
Perché per me, e questo me l’ha insegnato mamma, un giorno passato nella tristezza e senza la speranza è un giorno buttato via.
Anche adesso sono sempre allegra e continuo a essere produttiva nel mio lavoro.
Solo che a volte, quando sono a letto, c’è qualcosa che mi pesa dentro.
La sensazione di non esserci stata abbastanza e di essermi fatta gli affari miei.
Ho dovuto liberare il suo appartamento, l’avevano sfrattata. Io vivo in un’altra città e non potevo portare le sue cose a casa mia, nè potevo riempire l’appartamento di mio padre .
Ho dovuto smaltire tutto, praticamente da sola.
Ho 27 anni.
Ho visto tutta la vita di mamma buttata via, ho tenuto solo qualche scatola.
Quando mamma è morta ho pensato che non facesse alcuna differenza tra obitorio e sala del commiato, avendo perso da poco anche la nonna non ero rimasta particolarmente sconvolta alla vista del corpo nell’ obitorio della RSA, anzi mi aveva messo pace.
Invece con la mamma qualcosa deve essere andato storto e quell’immagine mi infesta gli occhi prima di dormire .
Durante la giornata non ci penso praticamente mai, vivo come al solito, con lo stesso entusiasmo che avevo prima, durante e dopo la malattia. Probabilmente è una strategia di coping, le mie, per storia personale, sono sempre state molto efficaci.
Non mi sento di parlare con uno psicologo, so che qualcosa in me non va, eppure in questo momento non mi va di affrontarla. Qualcuno di voi ex caregiver si sente/si è sentito come me?
Nel mese di febbraio ho perso la mia mamma dopo 11 mesi di malattia, si è aggravata all’improvviso. Qualche giorno prima ho perso mia nonna, aveva avuto un ictus ed era il mio pilastro anche nella situazione della mamma.
Io e mamma abbiamo sempre avuto un rapporto particolare, però nel tempo della sua malattia lei mi ha sempre spinta a coltivare il mio futuro. Mia mamma, a parte la malattia che non è, ovviamente, una sua colpa, mi ha causato un po’ di problemi negli anni, essendo ex alcolista e perché poi ha avuto enormi problemi economici. Fortunatamente con mio padre, nonostante i miei fossero divorziati da anni, mi sono potuta alternare nel seguirla nelle cure e perciò ho portato avanti il mio lavoro nonostante tutto. Anzi da fuori nessuno direbbe che io “accusassi” la cosa.
Anche quando uscivo con i miei amici rimanevo, nonostante tutto, la più allegra del gruppo.
Perché per me, e questo me l’ha insegnato mamma, un giorno passato nella tristezza e senza la speranza è un giorno buttato via.
Anche adesso sono sempre allegra e continuo a essere produttiva nel mio lavoro.
Solo che a volte, quando sono a letto, c’è qualcosa che mi pesa dentro.
La sensazione di non esserci stata abbastanza e di essermi fatta gli affari miei.
Ho dovuto liberare il suo appartamento, l’avevano sfrattata. Io vivo in un’altra città e non potevo portare le sue cose a casa mia, nè potevo riempire l’appartamento di mio padre .
Ho dovuto smaltire tutto, praticamente da sola.
Ho 27 anni.
Ho visto tutta la vita di mamma buttata via, ho tenuto solo qualche scatola.
Quando mamma è morta ho pensato che non facesse alcuna differenza tra obitorio e sala del commiato, avendo perso da poco anche la nonna non ero rimasta particolarmente sconvolta alla vista del corpo nell’ obitorio della RSA, anzi mi aveva messo pace.
Invece con la mamma qualcosa deve essere andato storto e quell’immagine mi infesta gli occhi prima di dormire .
Durante la giornata non ci penso praticamente mai, vivo come al solito, con lo stesso entusiasmo che avevo prima, durante e dopo la malattia. Probabilmente è una strategia di coping, le mie, per storia personale, sono sempre state molto efficaci.
Non mi sento di parlare con uno psicologo, so che qualcosa in me non va, eppure in questo momento non mi va di affrontarla. Qualcuno di voi ex caregiver si sente/si è sentito come me?