Ho perso mia mamma
Inviato: mer 30 apr 2025, 23:59
Ciao a tutti, è da un po’ che vi leggo ma non ho mai scritto, anzi vi leggo da circa 18 mesi quando abbiamo scoperto la malattia di mia mamma, un tumore al pancreas già localmente avanzato.
È stato uno shock pazzesco, quando ho avuto i primi sospetti sono rimasta paralizzata…lei stava benissimo fino a pochi giorni prima, l’anno precedente io ero incinta e lei ha dato tutto per aiutarmi, era appena andata in pensione, si era iscritta in palestra…poi ha iniziato i primi sintomi e siamo entrati nel tunnel… io sono un medico, ho 39 anni e due bambini piccoli e per me è stato drammatico all’inizio sopratutto conoscendo davvero la gravità della malattia , ho litigato con mio fratello che non voleva capire …e mi sono sentita sempre terribilmente in colpa perché vivo lontano da dove viveva lei (già da anno) e questo è stato per me un tormento fisso.
Lei è stata operata quasi in urgenza perché è esordito con occlusione intestinale, poi ha fatto le cure , ha iniziato la chemio… e sono stata io a doverle dire che cosa avesse… è stata forte, ha fatto sempre tutto quello che le era stato detto, ha voluto combattere in tutti i modi contro questo mostro, ci ha provato con tutta sé stessa senza mai crollare … per noi, perché sapeva che se fosse crollata lei lo avrei fatto anche io, tranne pochissimi momenti e continuata ad essere in appoggio ed un supporto per me e per mio fratello, come se non fosse malata, ha continuato a fare la mamma…ad aiutarmi e a supportarmi sempre nelle varie problematiche della vita. Io invece mi sono sempre sentita in colpa per vivere lontano da lei ( le motivazioni sono prevalentemente per il lavoro di mio marito, anche se ormai anche per il mio…). Non sono mai riuscita a perdonarmi per questo, avrei voluto esserle più vicino, fare di più, portarla alle cure e alle visite mentre sono riuscita ad essere presente solo poche volte pur facendo il massimo per me, fra lavoro e bambini. Ho comunque cercato di andare da lei ogni volta che potevo portandomi dietro i bambini e sballottandoli ogni volta da una casa all’altra… (la piccola aveva 4 mesi) o altre volte cercando di lasciarli per andare da sola e facendoli quindi piangere e fare capricci perché sono piccoli e non sono abituati a stare senza di me ( ed io senza di loro), ma andare da lei, essere lì per lei seppur quel
Poco mi faceva stare bene.
Negli ultimi mesi la situazione era ancora peggiorata, fin poi agli ultimi giorni quando è stata in ospedale e per una infezione se ne è andata, è durata 18 mesi in tutto ed il 4.04 è morta in ospedale con noi vicino a lei, io mio fratello ed i miei zii siamo stati con lei fino alla fine. Le ho tenuto la mano fino alla fine.
Adesso ho un grandissimo senso di vuoto, mi manca… mi manca la sua voce le lunghe telefonate che facevamo parlando di niente … lei c’era sempre era sempre pronta per me qualsiasi cosa avessi bisogno, continuo a rivivere le stesse sensazioni, rivivo sempre gli stessi momenti di lei in ospedale lei nella bara lei al funerale…. Lei che faceva la chemio… lei nel letto, lei che la trasferivano nell’ultimo reparto dove è stata prima di morire, spero un giorno di potermela ricordare un giorno come era prima di tutto questo, sembra che non ci sia neanche mai stato un prima, ma letteralmente una volta era una persona allegra , solare , bella, cantava, rideva…ma io mi ricordo solo lei con la malattia spaventata timorosa e sofferente anche nei momenti più tranquilli…. Lei sapeva a cosa andava in contro, sapeva che sarebbe morta con la sua malattia ma ha lottato lo stesso forse più per noi che per lei.
Da una parte ci penso ininterrottamente ma
Quando faccio altro mi sforzo anche di pensarci apposta, mi concentro su di lei, come se volessi pensarci come se fare altro o pensare ad altro e non a lei fosse ingiusto da parte mia… Non riesco ad andare avanti, vado a lavoro (che è molto impegnativo) cerco di stare con i bambini ma mi sento sempre senza meta, non so che sto facendo né dove sto andando, avrei voglia di chiamarla e di fare questo discorso con lei. Lei mi saprebbe aiutare ma è un controsenso….
Mi sento sola nel mondo, lei era la mia luce la mia protezione ed ora mi sento sola e abbandonata….anche se ho un marito due bambini piccoli che mi vogliono bene e che mi assorbono… ma niente è come prima senza di lei.
Volevo sfogarmi un po’ con qualcuno che so che capisce queste sensazioni, magari leggendo i commenti di altri può farmi bene.
Grazie a chi vorrà esprimere un pensiero
È stato uno shock pazzesco, quando ho avuto i primi sospetti sono rimasta paralizzata…lei stava benissimo fino a pochi giorni prima, l’anno precedente io ero incinta e lei ha dato tutto per aiutarmi, era appena andata in pensione, si era iscritta in palestra…poi ha iniziato i primi sintomi e siamo entrati nel tunnel… io sono un medico, ho 39 anni e due bambini piccoli e per me è stato drammatico all’inizio sopratutto conoscendo davvero la gravità della malattia , ho litigato con mio fratello che non voleva capire …e mi sono sentita sempre terribilmente in colpa perché vivo lontano da dove viveva lei (già da anno) e questo è stato per me un tormento fisso.
Lei è stata operata quasi in urgenza perché è esordito con occlusione intestinale, poi ha fatto le cure , ha iniziato la chemio… e sono stata io a doverle dire che cosa avesse… è stata forte, ha fatto sempre tutto quello che le era stato detto, ha voluto combattere in tutti i modi contro questo mostro, ci ha provato con tutta sé stessa senza mai crollare … per noi, perché sapeva che se fosse crollata lei lo avrei fatto anche io, tranne pochissimi momenti e continuata ad essere in appoggio ed un supporto per me e per mio fratello, come se non fosse malata, ha continuato a fare la mamma…ad aiutarmi e a supportarmi sempre nelle varie problematiche della vita. Io invece mi sono sempre sentita in colpa per vivere lontano da lei ( le motivazioni sono prevalentemente per il lavoro di mio marito, anche se ormai anche per il mio…). Non sono mai riuscita a perdonarmi per questo, avrei voluto esserle più vicino, fare di più, portarla alle cure e alle visite mentre sono riuscita ad essere presente solo poche volte pur facendo il massimo per me, fra lavoro e bambini. Ho comunque cercato di andare da lei ogni volta che potevo portandomi dietro i bambini e sballottandoli ogni volta da una casa all’altra… (la piccola aveva 4 mesi) o altre volte cercando di lasciarli per andare da sola e facendoli quindi piangere e fare capricci perché sono piccoli e non sono abituati a stare senza di me ( ed io senza di loro), ma andare da lei, essere lì per lei seppur quel
Poco mi faceva stare bene.
Negli ultimi mesi la situazione era ancora peggiorata, fin poi agli ultimi giorni quando è stata in ospedale e per una infezione se ne è andata, è durata 18 mesi in tutto ed il 4.04 è morta in ospedale con noi vicino a lei, io mio fratello ed i miei zii siamo stati con lei fino alla fine. Le ho tenuto la mano fino alla fine.
Adesso ho un grandissimo senso di vuoto, mi manca… mi manca la sua voce le lunghe telefonate che facevamo parlando di niente … lei c’era sempre era sempre pronta per me qualsiasi cosa avessi bisogno, continuo a rivivere le stesse sensazioni, rivivo sempre gli stessi momenti di lei in ospedale lei nella bara lei al funerale…. Lei che faceva la chemio… lei nel letto, lei che la trasferivano nell’ultimo reparto dove è stata prima di morire, spero un giorno di potermela ricordare un giorno come era prima di tutto questo, sembra che non ci sia neanche mai stato un prima, ma letteralmente una volta era una persona allegra , solare , bella, cantava, rideva…ma io mi ricordo solo lei con la malattia spaventata timorosa e sofferente anche nei momenti più tranquilli…. Lei sapeva a cosa andava in contro, sapeva che sarebbe morta con la sua malattia ma ha lottato lo stesso forse più per noi che per lei.
Da una parte ci penso ininterrottamente ma
Quando faccio altro mi sforzo anche di pensarci apposta, mi concentro su di lei, come se volessi pensarci come se fare altro o pensare ad altro e non a lei fosse ingiusto da parte mia… Non riesco ad andare avanti, vado a lavoro (che è molto impegnativo) cerco di stare con i bambini ma mi sento sempre senza meta, non so che sto facendo né dove sto andando, avrei voglia di chiamarla e di fare questo discorso con lei. Lei mi saprebbe aiutare ma è un controsenso….
Mi sento sola nel mondo, lei era la mia luce la mia protezione ed ora mi sento sola e abbandonata….anche se ho un marito due bambini piccoli che mi vogliono bene e che mi assorbono… ma niente è come prima senza di lei.
Volevo sfogarmi un po’ con qualcuno che so che capisce queste sensazioni, magari leggendo i commenti di altri può farmi bene.
Grazie a chi vorrà esprimere un pensiero