Inviato: gio 16 gen 2014, 21:02
Sono in ufficio, da sfondo il rumore del convettore che spara aria calda, fuori qualche timida goccia di pioggia inizia a cadere. Il suono ritmico dei tasti delle ragazze sembra una sonnolenta armonia. E io... penso. Ho scritto qualche giorno fa dei miei primi sei mesi senza te e oggi mi chiedo CHI SONO IO? Chi ha vissuto per anni un grande amore ha amato al punto da confondersi letteralmente con il proprio compagno di vita. Spesso mi sono chiesta se le mie riflessioni non fossero in realtà le sue, se le mie decisioni non fossero in effetti quelle che lui avrebbe adottato e se la mia rabbia non fosse la sua. Ho detto, e ho sentito dire "non posso vivere senza di lui/lei". In effetti è quasi impossibile concepirlo prima che accada l'impensabile. Del resto se già un grande amore arriva a confondere e fondere tra loro due anime, figuratevi cosa può fare il cancro, se non unire e fondere ulteriormente cuore, mente e anima di chi vive questa condizione. Il vuoto che si prova dopo in realtà è dato da una scissione di anime, abituate a viaggiare sullo stesso binario, ecco che si trovano spiazzate, divise, lontane. Allora come si può andare avanti? Io credo, arrivando a concepire se stessi come entità singole, dotate di una propria personalità. In fin dei conti, eravamo singole anime prima di fonderci e torniamo essere singoli dopo la scissione. Non si tratta di un addio, forse di un arrivederci a quella fusione che ci ha dato tanto e a una ripresa del nostro io, con tutto quello che comporta, decisioni, sentimenti, difetti, desideri. Si tratta di una ricerca, non è così semplice riscoprire e ritrovare il proprio io dopo anni di fusione e condivisione, ma una volta trovato, non potremo che amarlo e lasciare che sia di nuovo amato.
Dedico queste righe a chi oggi ritiene di aver perso tutto, di non avere un perché, di non poter più essere. Noi siamo e ritrovando noi stessi, sfuggiremo dal vuoto e dall'apatia che il cancro vorrebbe lasciarci.
Un grazie a tutti i miei amici e un enorme forza a chi ha già combattuto.
Erika
Dedico queste righe a chi oggi ritiene di aver perso tutto, di non avere un perché, di non poter più essere. Noi siamo e ritrovando noi stessi, sfuggiremo dal vuoto e dall'apatia che il cancro vorrebbe lasciarci.
Un grazie a tutti i miei amici e un enorme forza a chi ha già combattuto.
Erika