tumore al pancreas sono disperata!
Cara Maria Grazia,
la tua storia è la nostra storia, la mia storia. Il tumore è comparso anche nella mia vita, un melanoma, e l'ha condizionata. I primi sono momenti frenetici, disorientanti, durante i quali è come se bisognasse svegliarsi brutalmente da un incubo, per poi scoprire che la realtà è cambiata all'improvviso e con essa le priorità delle proprie vite. Io personalmente voglio sempre parlare direttamente con i medici e conoscere la realtà dei fatti poi si affiancano i miei familiari, qualunque essa sia. Penso che il malato, se non vi siano rischi per la psiche, abbia il diritto di sapere, e forse può fare in modo di evitare situazioni traumatiche equivoche come quella che è capitata a tuo marito. Non dire la verità non significa essere più umano. Poi il rapporto con il personale medico. Ognuno di noi ha avuto le esperienze più diverse e al di là dei medici maleducati che non voglio neanche computarli perché non meritano anche se esistono, penso che quando siamo più fragili il medico è la figura che ci da notizie che non vorremmo mai sentire e quindi un suo atteggiamento più rigido per noi è deleterio. Poi il tema dell'umanità negli ospedali è un discorso che va oltre.
Per quanto riguarda altri consulti nei centri specializzati, io l'ho fatto e mi seguono tuttora, allo IEO. Posso solo consigliare a te Maria Grazia, come a chiunque, che se ti senti di dover chiedere un altro consulto fallo, magari rendendo consapevole anche tuo marito. Rivolgiti anche se ti dicono che le cure sono le medesime, sarà il centro specializzato a ribadirlo. Una differenza c'è sempre, nella specializzazione del personale, nelle strumentazioni, nelle procedure,... Tanti in bocca al lupo a tuo marito e a te. Coraggio coraggio e ancora coraggio. Avanti insieme!
la tua storia è la nostra storia, la mia storia. Il tumore è comparso anche nella mia vita, un melanoma, e l'ha condizionata. I primi sono momenti frenetici, disorientanti, durante i quali è come se bisognasse svegliarsi brutalmente da un incubo, per poi scoprire che la realtà è cambiata all'improvviso e con essa le priorità delle proprie vite. Io personalmente voglio sempre parlare direttamente con i medici e conoscere la realtà dei fatti poi si affiancano i miei familiari, qualunque essa sia. Penso che il malato, se non vi siano rischi per la psiche, abbia il diritto di sapere, e forse può fare in modo di evitare situazioni traumatiche equivoche come quella che è capitata a tuo marito. Non dire la verità non significa essere più umano. Poi il rapporto con il personale medico. Ognuno di noi ha avuto le esperienze più diverse e al di là dei medici maleducati che non voglio neanche computarli perché non meritano anche se esistono, penso che quando siamo più fragili il medico è la figura che ci da notizie che non vorremmo mai sentire e quindi un suo atteggiamento più rigido per noi è deleterio. Poi il tema dell'umanità negli ospedali è un discorso che va oltre.
Per quanto riguarda altri consulti nei centri specializzati, io l'ho fatto e mi seguono tuttora, allo IEO. Posso solo consigliare a te Maria Grazia, come a chiunque, che se ti senti di dover chiedere un altro consulto fallo, magari rendendo consapevole anche tuo marito. Rivolgiti anche se ti dicono che le cure sono le medesime, sarà il centro specializzato a ribadirlo. Una differenza c'è sempre, nella specializzazione del personale, nelle strumentazioni, nelle procedure,... Tanti in bocca al lupo a tuo marito e a te. Coraggio coraggio e ancora coraggio. Avanti insieme!
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- Iscritto il: ven 25 ott 2013, 4:07
Maria Grazia, non ti arrendere. Hai fatto tac o rnm? Se si, chiedi un consulto ad altri specialisti. Verona è il centro per eccellenza, ma ti dirò che anche ad Ancona c'è un bravissimo chirurgo pancreatico (non posso mettere il nome perché non si può). Comunque sappi che io ho spedito cd in diverse parti d'Italia e che anche se tuo marito non può viaggiare, un consulto riesci ad averlo.
Per info, quale chemio sta facendo?
Di dove siete?
Te lo chiedo perché esistono terapie di supporto (non riconosciute ufficialmente) che noi stiamo provando con papà. Una delle quali è la vitamina C in vena. Cerca un po' su internet e vedrai, di recente anche su La Repubblica online ne hanno parlato.
Se ne vuoi sapere di più ci possiamo sentire in privato.
Il Signore sa quale è la nostra strada, e solo con la fede e tutti i nostri sforzi possiamo andare avanti ogni giorno.
Un abbraccio. Roberto
Per info, quale chemio sta facendo?
Di dove siete?
Te lo chiedo perché esistono terapie di supporto (non riconosciute ufficialmente) che noi stiamo provando con papà. Una delle quali è la vitamina C in vena. Cerca un po' su internet e vedrai, di recente anche su La Repubblica online ne hanno parlato.
Se ne vuoi sapere di più ci possiamo sentire in privato.
Il Signore sa quale è la nostra strada, e solo con la fede e tutti i nostri sforzi possiamo andare avanti ogni giorno.
Un abbraccio. Roberto
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Ciao a tutti miei cari,
non ho più scritto nulla perché le cose sono precipitate e l'11 marzo purtroppo Gian Carlo se ne è andato. In soli 2 mesi da quando hanno scoperto il tumore, non è servita la chemio e il tumore è andato avanti velocemente e lo ha stroncato.
Se ne è andato e io sono morta con lui e non riesco ad accettare di non vederlo mai più e di dover continuare la mia vita senza lui.
Non riesco neppure a piangere è come se vivessi in un mondo parallelo aspettando che ritorni. Non mi sembra vero. Ma dentro di me ho un dolore terribile che non riesco a buttare fuori. Come si fa a continuare a vivere senza la persona con la quale hai condiviso cinquant'anni di vita? Come si fa a sopportare questo dolore terribile? Chi di voi ha già passato questa cosa terribile come è riuscito ad andare avanti?
non ho più scritto nulla perché le cose sono precipitate e l'11 marzo purtroppo Gian Carlo se ne è andato. In soli 2 mesi da quando hanno scoperto il tumore, non è servita la chemio e il tumore è andato avanti velocemente e lo ha stroncato.
Se ne è andato e io sono morta con lui e non riesco ad accettare di non vederlo mai più e di dover continuare la mia vita senza lui.
Non riesco neppure a piangere è come se vivessi in un mondo parallelo aspettando che ritorni. Non mi sembra vero. Ma dentro di me ho un dolore terribile che non riesco a buttare fuori. Come si fa a continuare a vivere senza la persona con la quale hai condiviso cinquant'anni di vita? Come si fa a sopportare questo dolore terribile? Chi di voi ha già passato questa cosa terribile come è riuscito ad andare avanti?
Maria Grazia,
mi dispiace moltissimo. Non so se mi conosci o conosci la mia storia. Io non ho condiviso con mio marito 50 anni di vita, ma appena 14. L'ho perso a 40 anni e io ne ho 37. Non so sai se tanti anni o pochi anni di condivisione di un percorso facciano la differenza in meglio o in peggio. Tu sicuramente hai condiviso con lui tutta la tua vita e suppongo che questo vi abbia permesso di realizzare dei progetti o crescere i vostri figli (se ne avete). Io invece ho percorso solo un breve tratto di vita con mio marito che non vedrà il suo piccolo fare la prima elementare e che avrebbe avuto ancora tanto da dare e da realizzare.
Come si fa a sopravvivere? Facendolo per lui in primo luogo. Immagina te stessa al suo posto, cosa avresti voluto per il suo dopo? Sicuramente non dolore atroce, angoscia o desiderio di farla finita. Per lui avresti chiesto serenità. Una serenità che non arriva subito, ma con il tempo può attenuare quel dolore lasciandoti intravedere il perché sei qui. Sai, perdere il compagno della vita è un terremoto dei più distruttivi, ma in mezzo alle macerie, puoi ritrovare te stessa e sentirlo dentro di te, finalmente libero e senza dolore, finalmente privo di quella malattia che l'ha divorato. Questa è la mia esperienza. Ma credimi, il dolore legato alla perdita di chi si ama ha tratti comuni a molti di noi, se posso esserti utile in qualche modo, scrivimi un PM e nel mio piccolo ti starò vicina.
mi dispiace moltissimo. Non so se mi conosci o conosci la mia storia. Io non ho condiviso con mio marito 50 anni di vita, ma appena 14. L'ho perso a 40 anni e io ne ho 37. Non so sai se tanti anni o pochi anni di condivisione di un percorso facciano la differenza in meglio o in peggio. Tu sicuramente hai condiviso con lui tutta la tua vita e suppongo che questo vi abbia permesso di realizzare dei progetti o crescere i vostri figli (se ne avete). Io invece ho percorso solo un breve tratto di vita con mio marito che non vedrà il suo piccolo fare la prima elementare e che avrebbe avuto ancora tanto da dare e da realizzare.
Come si fa a sopravvivere? Facendolo per lui in primo luogo. Immagina te stessa al suo posto, cosa avresti voluto per il suo dopo? Sicuramente non dolore atroce, angoscia o desiderio di farla finita. Per lui avresti chiesto serenità. Una serenità che non arriva subito, ma con il tempo può attenuare quel dolore lasciandoti intravedere il perché sei qui. Sai, perdere il compagno della vita è un terremoto dei più distruttivi, ma in mezzo alle macerie, puoi ritrovare te stessa e sentirlo dentro di te, finalmente libero e senza dolore, finalmente privo di quella malattia che l'ha divorato. Questa è la mia esperienza. Ma credimi, il dolore legato alla perdita di chi si ama ha tratti comuni a molti di noi, se posso esserti utile in qualche modo, scrivimi un PM e nel mio piccolo ti starò vicina.
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- Iscritto il: ven 29 nov 2013, 6:04
MARIA GRAZIA ciao,mi dispiace veramente tanto,mi fa malissimo leggere queste notizie,purtroppo anch'io il 6 febbraio ho perso il mio papà per lo stesso tumore. Tutto questo come a te in poco più di 2 mesi. Il dolore éaancora molto forte...ognitanto apro questo meraviglioso forum per leggere un po' sperando di trovare qualche buona notizia,ed invece altri ANGELI sono volati in cielo con il mio papà. Quanta sofferenza....si riuscirà mai a sconfiggere questa BESTIA ? L'unica cosa cosa che mi consola é che papà non soffre più,ecco questo è ciò che mi aiuta ad andare avanti e se ti può essere di aiuto arriverai a sentirlo vicino a te più che mai,so che lui c'é . Ho percepito la sua presenza in varie occasioni...e non è suggestione credimi. Colgo l'occasione per dare un abbraccio a tutte le persone che sostengono questo forum preziosissimo,pieno di persone fantastiche che mi hanno confortata e mi sono state e lo sono tuttora vicine...vi leggo e piano piano mi riavvicinerò cercando per come potrò di essere di conforto a chi purtroppo sta soffrendo per la perdita oppure sta lottando. Un saluto speciale a Erika ,Viviana France Marie a tutti ma proprio tutti quanti.
Maria grazia ti sono vicina
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