Malattia dell'età avanzata?
mah sono + o - tutte baggianate salutiste, eccetto ovviamente i casi estremi tipo terra dei fuochi (lì, chiaro che c'è una componente esterna preponderante).... ripeto, il cancro è una questione di predisposizione genetica, prima anzi si moriva anche più di adesso perché non c'erano neanche quelle poche cure che ci sono ora, solo che non c'erano i mass media (o non erano così seguiti come ora) che lo strombazzavano ai quattro venti. hai voglia a vivere da malato per morire da sano togliendoti tutto, ti ammalerai ugualmente di tumore se qualcosa nel tuo patrimonio genetico non funziona. è la triste realtà
Vale, la genetica conta e conta tanto, come per tante altre malattie. Possiamo chiamarla sfortuna o genetica, ma il risultato è lo stesso. Non nasciamo tutti sotto la stessa stella. Concordo con te.
Ma tolti quei casi la maggioranza dei tumori deriva dagli stili di vita. E' un dato di fatto!!! La causa principale del tumore ai polmoni è il fumo!!!
Poi è anche vero che da persona a persona il medesimo stile di vita non produce le medesime conseguenze, ma questo proprio perchè ogni individuo è unico e inimitabile, proprio per la genetica che tu richiami e per tale motivo non reagisce allo stesso modo di un'altro alla medesima azione esterna. La natura è troppo complicata per essere appieno compresa, ma le mie non sono baggianate salutiste. Non serve un genio a capire che l'inquinamento produce danni agli esseri viventi.
Ma tolti quei casi la maggioranza dei tumori deriva dagli stili di vita. E' un dato di fatto!!! La causa principale del tumore ai polmoni è il fumo!!!
Poi è anche vero che da persona a persona il medesimo stile di vita non produce le medesime conseguenze, ma questo proprio perchè ogni individuo è unico e inimitabile, proprio per la genetica che tu richiami e per tale motivo non reagisce allo stesso modo di un'altro alla medesima azione esterna. La natura è troppo complicata per essere appieno compresa, ma le mie non sono baggianate salutiste. Non serve un genio a capire che l'inquinamento produce danni agli esseri viventi.
Il cancro è una malattia subdola e pur adottando stili di vita salutari, mangiando bene, facendo sport e non esagerare nel consumo di alcool e sigarette credo che non ci sia un’assicurazione contro il cancro. Io ho lavorato tantissimi anni nell’ambito della ricerca scientifica e pur non essendo una specialista, mi sono fatta una certa cultura di strada che mi consente di affermare che ammalarsi di cancro sia tanto comune quanto un evento dettato dalla pura sfortuna.
Ci sono agenti mutageni, quello è indubbio, e la componente genetica non è da sottovalutare, ma fra tutti i volti che abbiamo incontrato nelle corsie degli ospedali non abbiamo forse visto anche ragazzi giovani, sportivi o ancor peggio dei bambini? Valerino ce lo conferma.
Se esistesse un modo per ridurre i casi di malati di cancro, non credete che i magnati del mondo se ne avallerebbero senza problema alcuno?
Ed invece anche i ricchi si ammalano e muoiono. Non esiste cura Di Bella, chemioterapia o radioterapia o terapie sperimentale che garantiscono la “salvezza”, la così ambita guarigione.
C’è da considerare poi che ognuno reagisce in modo diverso dall’altro e che pur avendo la stessa patologia si può vivere 20 anni liberi da malattia o morire in tre mesi.
Ogni individuo è così unico ed irripetibile che fino a che non verrà trovata una cura standardizzabile e con una certa ripetibilità dei risultati ottenuti, non potremmo né dire né predire la reazione alle cure di un malato rispetto ad un altro.
Nessuno nella mia famiglia aveva avuto il cancro eppure mia madre ha avuto il cancro alle ovaie ed è pure passata dall’altra parte.
Sua madre, mia nonna, è morta di vecchiaia. Una sorella di mia madre ha avuto un tumore al colon a 80 anni ed è completamente guarita ed adesso sta benissimo con i suoi 86 anni. L’altra sorella è morta a 89 anni. Mio nonno è morto di Alzheimer.
Mia madre non fumava, non beveva, conduceva una vita sana e fino a 35 anni è vissuta in campagna. Non è servito a nulla. Mia madre ha spezzato la catena genetica ed in famiglia mia adesso c’è un caso di cancro. Io dunque sono a rischio, ma non lo sarei stata ugualmente se mia madre fosse ancora viva e sana?
C’è sempre un caso che irrompe e rompe la perfezione genetica famigliare, ma sarà genetica, caso o sfortuna? Io propendo per la sfortuna.
Diciamolo fuori dai denti senza nasconderci dietro false speranze e false illusioni: del cancro ancora nessuno sa nulla né per evitarlo né per debellarlo.
I medici sanno riconoscerlo, quello sì e sanno fare una perfetta stadiazione della malattia, ma poi?
Cosa cambia? Facciamo un esempio: so di avere un tumore linfatico t3, stadio xy e quindi? Bel nome ha il mio cancro e in quanto ben definito, stadiato e riconosciuto posso adoperare le armi migliori per tenergli testa e quindi mi sento in pace con la mia coscienza ed affronto la lotta con il coltello fra i denti. Benissimo! Facendo questo posso sopravvivere tanti anni e posso sperare in una cronicizzazione del mio cancro morendo ogni volta che devo fare i controlli, le TAC, gli esami e quelle serie di controlli capillari che mi faranno respirare ancora alcuni mesi fino al prossimo controllo.
E se invece va tutto a rotoli, posso morire tranquillo sapendo di avere un cancro che ha un nome ed un cognome.
Ma la fine è nota, ahimè, nella maggior parte dei casi e una diagnosi di cancro è quasi sempre una condanna a morte –salvi rari casi- e se non lo è una condanna ad avere una spada di Damocle sulla testa fino a che la nera Signora non verrà definitivamente a portarmi via….
C’è solo da sperare, ragazzi miei, da sperare con tutta la nostra forza di essere fra quei pochissimi esemplari che moriranno da altro…..ma temo che non sarà semplicissimo.
Siamo tutti qui, sotto a questo cielo scuro e si vive come se giocassimo alla roulette russa: io o te? Te! Bene questa volta non è toccato a me.
Respiro…..ancora. Poi si vedrà!
Ci sono agenti mutageni, quello è indubbio, e la componente genetica non è da sottovalutare, ma fra tutti i volti che abbiamo incontrato nelle corsie degli ospedali non abbiamo forse visto anche ragazzi giovani, sportivi o ancor peggio dei bambini? Valerino ce lo conferma.
Se esistesse un modo per ridurre i casi di malati di cancro, non credete che i magnati del mondo se ne avallerebbero senza problema alcuno?
Ed invece anche i ricchi si ammalano e muoiono. Non esiste cura Di Bella, chemioterapia o radioterapia o terapie sperimentale che garantiscono la “salvezza”, la così ambita guarigione.
C’è da considerare poi che ognuno reagisce in modo diverso dall’altro e che pur avendo la stessa patologia si può vivere 20 anni liberi da malattia o morire in tre mesi.
Ogni individuo è così unico ed irripetibile che fino a che non verrà trovata una cura standardizzabile e con una certa ripetibilità dei risultati ottenuti, non potremmo né dire né predire la reazione alle cure di un malato rispetto ad un altro.
Nessuno nella mia famiglia aveva avuto il cancro eppure mia madre ha avuto il cancro alle ovaie ed è pure passata dall’altra parte.
Sua madre, mia nonna, è morta di vecchiaia. Una sorella di mia madre ha avuto un tumore al colon a 80 anni ed è completamente guarita ed adesso sta benissimo con i suoi 86 anni. L’altra sorella è morta a 89 anni. Mio nonno è morto di Alzheimer.
Mia madre non fumava, non beveva, conduceva una vita sana e fino a 35 anni è vissuta in campagna. Non è servito a nulla. Mia madre ha spezzato la catena genetica ed in famiglia mia adesso c’è un caso di cancro. Io dunque sono a rischio, ma non lo sarei stata ugualmente se mia madre fosse ancora viva e sana?
C’è sempre un caso che irrompe e rompe la perfezione genetica famigliare, ma sarà genetica, caso o sfortuna? Io propendo per la sfortuna.
Diciamolo fuori dai denti senza nasconderci dietro false speranze e false illusioni: del cancro ancora nessuno sa nulla né per evitarlo né per debellarlo.
I medici sanno riconoscerlo, quello sì e sanno fare una perfetta stadiazione della malattia, ma poi?
Cosa cambia? Facciamo un esempio: so di avere un tumore linfatico t3, stadio xy e quindi? Bel nome ha il mio cancro e in quanto ben definito, stadiato e riconosciuto posso adoperare le armi migliori per tenergli testa e quindi mi sento in pace con la mia coscienza ed affronto la lotta con il coltello fra i denti. Benissimo! Facendo questo posso sopravvivere tanti anni e posso sperare in una cronicizzazione del mio cancro morendo ogni volta che devo fare i controlli, le TAC, gli esami e quelle serie di controlli capillari che mi faranno respirare ancora alcuni mesi fino al prossimo controllo.
E se invece va tutto a rotoli, posso morire tranquillo sapendo di avere un cancro che ha un nome ed un cognome.
Ma la fine è nota, ahimè, nella maggior parte dei casi e una diagnosi di cancro è quasi sempre una condanna a morte –salvi rari casi- e se non lo è una condanna ad avere una spada di Damocle sulla testa fino a che la nera Signora non verrà definitivamente a portarmi via….
C’è solo da sperare, ragazzi miei, da sperare con tutta la nostra forza di essere fra quei pochissimi esemplari che moriranno da altro…..ma temo che non sarà semplicissimo.
Siamo tutti qui, sotto a questo cielo scuro e si vive come se giocassimo alla roulette russa: io o te? Te! Bene questa volta non è toccato a me.
Respiro…..ancora. Poi si vedrà!
beh, detto tutto questo, io spero di sfangarla anche questa volta (il che confermerebbe che la genetica c'entra e molto).... alla fine anche il tumore che ebbi da bambino, un rabdomiosarcoma, sopravvivenza ora buona ma ai miei tempi nei primi anni 70 scarsissima, guarì con intervento/radio/chemio e son stato sano per 40 anni. il tumore che ho avuto l'anno scorso deriva dalla radioterapia fatta da bambino, speriamo che il mio sistema immunitario sia ancora buono come allora ...... e di non averlo avvelenato troppo col mio stile di vita sregolato da 20 anni a questa parte.
Il potere e l'egoismo han sempre fatto parte della nostra vita, perciò..scrivo anch'io la mia idea sulla distruzione di massa, perchè per me questo è il cancro.. (e tutte le patologie gravi).
Leggendovi trovo che ognuno di noi ha la sua ragione e sommandoci tutti, riscontro che ognuno di noi ha in mano il proprio tassello di un puzzle universale, ancora purtroppo "sconosciuto"
Il mattino del 6 agosto 1945 alle 8:16, l'Aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato.. (ma non lo riporto perchè chissà se veritiero) .. quasi esclusivamente civili.
Per la gravità dei danni DIRETTI ed INDIRETTI causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi, i due attacchi atomici vengono considerati gli episodi bellici più significativi dell'intera storia dell'umanità..
Indiretti= non diretti; che giunge al suo fine per una via non diretta e che con molta probabilità stiam ancora assumendo involontariamente da acqua, aria, terra e fuoco. Gli elementi principali della vita.
C'è anche il disastro del 26 aprile 1986 ore 1:23. Chernobyl è stato il più grave INCIDENTE mai verificatosi in una centrale nucleare.
È uno dei due incidenti classificati come catastrofici, insieme all'INCIDENTE avvenuto nella centrale di Fukushima Dai-ichi nel marzo 2011.
Incidente=avvenimento inatteso che turba il corso di eventi previsti; sciagura.
Sono solo un piccolo granello di sabbia in questa enorme e desolante "spiaggia".
FORZA ragazzi.
Siete nei miei pensieri.
Monik
Leggendovi trovo che ognuno di noi ha la sua ragione e sommandoci tutti, riscontro che ognuno di noi ha in mano il proprio tassello di un puzzle universale, ancora purtroppo "sconosciuto"
Il mattino del 6 agosto 1945 alle 8:16, l'Aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato.. (ma non lo riporto perchè chissà se veritiero) .. quasi esclusivamente civili.
Per la gravità dei danni DIRETTI ed INDIRETTI causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi, i due attacchi atomici vengono considerati gli episodi bellici più significativi dell'intera storia dell'umanità..
Indiretti= non diretti; che giunge al suo fine per una via non diretta e che con molta probabilità stiam ancora assumendo involontariamente da acqua, aria, terra e fuoco. Gli elementi principali della vita.
C'è anche il disastro del 26 aprile 1986 ore 1:23. Chernobyl è stato il più grave INCIDENTE mai verificatosi in una centrale nucleare.
È uno dei due incidenti classificati come catastrofici, insieme all'INCIDENTE avvenuto nella centrale di Fukushima Dai-ichi nel marzo 2011.
Incidente=avvenimento inatteso che turba il corso di eventi previsti; sciagura.
Sono solo un piccolo granello di sabbia in questa enorme e desolante "spiaggia".
FORZA ragazzi.
Siete nei miei pensieri.
Monik
Monik
Ciao amici. Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che il tempo in cui viviamo conta davvero poco. Quasi tutti gli zii di mio padre sono morti a causa del cancro, e stiamo parlando del dopoguerra. Mio nonno, sempre paterno, è morto giovane per un tumore al cervello. Una mia zia stessa cosa. Mia nonna ne ha superati due... mentre i miei genitori che pure sono mancati giovani, sono morti di altre cause. Io credo che il tumore ci sia sempre stato, esattamente come oggi ma spesso mancavano le diagnostiche precisè di cui oggi, invece, possiamo disporre. Molte morti venivano addebitate a non si sa cosa semplicemente perchè i medici non erano ancora in grado di dare risposte precise. E credo anche che una buona dose di ereditarietà giochi a sfavore nostro.
Re: Malattia dell'età avanzata?
.....trovo sconcertante e drammaticamente allarmante la notizia pronunciata da Veronesi: oggi un Italiano su tre si ammala di cancro, in futuro uno su due!
Se così fosse, sarebbe veramente una catastrofe, ma ahimè temo che abbia ragione.
Cosa fare allora?
Attendere pazientemente la sentenza?
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