Astrocitoma Gemiocistico o glioblastoma: la scienza risponde
Inviato: lun 7 lug 2014, 22:15
Ciao a Tutti!
Scrivo per raccontare il caso di mio papà,sperando possa essere di aiuto a chi,come noi,sta navigando nel buio alla ricerca di un'ancora di salvezza.
Mio padre ha 57 anni,un " omone" di 1,90m di altezza, in ottima salute. Grande camminatore di città e di montagna. Soprattutto un grande lavoratore,una persona che detesta il " dolce far nulla".
A dicembre 2013 i primi sintomi di un dolore al ginocchio sinistro,scambiati per un dolore articolare. A marzo,con il peggiorare della sensibilità e della mancanza di equilibrio,prima RMC,la quale evidenzia la presenza di una massa tumorale: Per posizione e forma,sia ai Gemelli di Roma che al Sant'Andrea,la diagnosi é chiara: glioblastoma multiforme. Tumore in operabile,poiché a ridosso del corpo calloso,zona ricca di terminazioni nervose,che collega l'emisfero destro e sinistro. Diagnosi prospettata: 3 mesi di vita.
Ci è crollato il mondo addosso.
Ci consigliano di iniziare un ciclo di radioterapie e di chemio,nella speranza di allungare la sua vita di un paio di mesi. Cerchiamo di non abbatterci ed
Iniziamo a prendere contatti con .... del Bellaria di Bologna,centro neuro-oncologico all'avanguardia in Italia: dalla RMS lei ci da un prospetto differente e di gran lunga più rincuorante. Secondo lei si tratterebbe di un tumore di basso grado,tuttavia in operabile a causa della zona in cui si trova. Ci consiglia di effettuare una biopsia,prelevare il tessuto prelevabile e fare l'esame istologico: bisogna capire di cosa si tratta di preciso per poter scegliere la terapia più adatta. Cosa fare dunque? Davanti a noi un bivio: da un lato evitare un'operazione alla testa ed andare ad occhi chiusi,sperando di non uccidere mio padre con le terapia-bomba,dall'altro il rischio di un'operazione ma la certezza di sapere di cosa si tratta per scegliere la terapia più appropriata.
Optiamo per il secondo caso: scegliamo il reparto di neurochirurgia dell'AQ,reparto di eccellenza nell'ambito. Mio padre subirà una prima operazione il 2 di aprile,con parziale asportazione del tumore ed una seconda il 5 aprile di urgenza a causa di un'emorragia celebrale improvvisa. Mio padre si riprenderà con estrema lentezza da queste due operazioni,inizierà di nuovo a camminare se pur con difficoltà. Attendiamo i tempi postoperatori di ripresa, Subentrano i primi attacchi di panico,crisi di ansia e depressione: i medici ci dicono che in parte è di tipo biologico ( dovuta al tumore) in parte di tipo psicologico ( giustificata paura nell'affrontare la malattia). Sotto antipsicotici-ansiolitici e dio sa quale altra schifezza,iniziamo il ciclo di radioterapia in concomitanza con il temodal. Nessuno ci garantisce l'esito di questa terapia
Il tumore può regredire o può andare avanti. Si tratta dunque di un astrocitoma Gemiocistico o di un glioblastoma? Il primo garantirebbe qualche speranza in più di vita,il secondo assolutamente no. Secondo la biopsia si tratta di un'astrocitoma,un tumore di terzo grado,facendo riferimento al modo in cui ha colpito ed in cui ha ridotto mio padre in 4 mesi,si tratterebbe di un glioblastoma.
Stiamo aspettando di finire la terapia,per poi cercare di fargli fare riabilitazione neurologica,con la speranza che riprenda la mobilità. Tra un mese circa sapremo i risultati.
Nel frattempo abbiamo cercato cure alternative,di tipo sperimentale: terapie che su alcuni soggetti hanno dato effetti positivi. .....Navighiamo nel buio più totale e l'unica cosa che al momento è certa,è che nulla mi addolora di più al mondo se non vedere mio padre,immobile,steso su un letto di ospedale,a momenti lucido,a momenti totalmente confuso,che cerca di combattere con tutte le sue forze per cercare di sconfiggere questa enorme bestia. E poi ci siamo noi,che ogni giorno che entriamo in quella stanza,vorremmo vederlo di nuovo in piedi a raccontare le sue storie e che dobbiamo sorridere e divertirlo in ogni modo nonostante il nostro cuore sia a pezzi.
Vorrei che tutto potesse miracolosamente tornare alla normalità ma questa è utopia. Vorrei soltanto che non soffrisse,perchè alla sofferenza non ci si abitua mai ed in certi casi la morte diventa una liberazione.
Spero che questo post possa essere di aiuto per chi si trova nella nostra situazione,con la speranza che non si senta solo ed unico sfortunato.
Un caro saluto a tutti gli utenti ed un augurio di cuore per una buona e serena guarigione!
Scrivo per raccontare il caso di mio papà,sperando possa essere di aiuto a chi,come noi,sta navigando nel buio alla ricerca di un'ancora di salvezza.
Mio padre ha 57 anni,un " omone" di 1,90m di altezza, in ottima salute. Grande camminatore di città e di montagna. Soprattutto un grande lavoratore,una persona che detesta il " dolce far nulla".
A dicembre 2013 i primi sintomi di un dolore al ginocchio sinistro,scambiati per un dolore articolare. A marzo,con il peggiorare della sensibilità e della mancanza di equilibrio,prima RMC,la quale evidenzia la presenza di una massa tumorale: Per posizione e forma,sia ai Gemelli di Roma che al Sant'Andrea,la diagnosi é chiara: glioblastoma multiforme. Tumore in operabile,poiché a ridosso del corpo calloso,zona ricca di terminazioni nervose,che collega l'emisfero destro e sinistro. Diagnosi prospettata: 3 mesi di vita.
Ci è crollato il mondo addosso.
Ci consigliano di iniziare un ciclo di radioterapie e di chemio,nella speranza di allungare la sua vita di un paio di mesi. Cerchiamo di non abbatterci ed
Iniziamo a prendere contatti con .... del Bellaria di Bologna,centro neuro-oncologico all'avanguardia in Italia: dalla RMS lei ci da un prospetto differente e di gran lunga più rincuorante. Secondo lei si tratterebbe di un tumore di basso grado,tuttavia in operabile a causa della zona in cui si trova. Ci consiglia di effettuare una biopsia,prelevare il tessuto prelevabile e fare l'esame istologico: bisogna capire di cosa si tratta di preciso per poter scegliere la terapia più adatta. Cosa fare dunque? Davanti a noi un bivio: da un lato evitare un'operazione alla testa ed andare ad occhi chiusi,sperando di non uccidere mio padre con le terapia-bomba,dall'altro il rischio di un'operazione ma la certezza di sapere di cosa si tratta per scegliere la terapia più appropriata.
Optiamo per il secondo caso: scegliamo il reparto di neurochirurgia dell'AQ,reparto di eccellenza nell'ambito. Mio padre subirà una prima operazione il 2 di aprile,con parziale asportazione del tumore ed una seconda il 5 aprile di urgenza a causa di un'emorragia celebrale improvvisa. Mio padre si riprenderà con estrema lentezza da queste due operazioni,inizierà di nuovo a camminare se pur con difficoltà. Attendiamo i tempi postoperatori di ripresa, Subentrano i primi attacchi di panico,crisi di ansia e depressione: i medici ci dicono che in parte è di tipo biologico ( dovuta al tumore) in parte di tipo psicologico ( giustificata paura nell'affrontare la malattia). Sotto antipsicotici-ansiolitici e dio sa quale altra schifezza,iniziamo il ciclo di radioterapia in concomitanza con il temodal. Nessuno ci garantisce l'esito di questa terapia
Il tumore può regredire o può andare avanti. Si tratta dunque di un astrocitoma Gemiocistico o di un glioblastoma? Il primo garantirebbe qualche speranza in più di vita,il secondo assolutamente no. Secondo la biopsia si tratta di un'astrocitoma,un tumore di terzo grado,facendo riferimento al modo in cui ha colpito ed in cui ha ridotto mio padre in 4 mesi,si tratterebbe di un glioblastoma.
Stiamo aspettando di finire la terapia,per poi cercare di fargli fare riabilitazione neurologica,con la speranza che riprenda la mobilità. Tra un mese circa sapremo i risultati.
Nel frattempo abbiamo cercato cure alternative,di tipo sperimentale: terapie che su alcuni soggetti hanno dato effetti positivi. .....Navighiamo nel buio più totale e l'unica cosa che al momento è certa,è che nulla mi addolora di più al mondo se non vedere mio padre,immobile,steso su un letto di ospedale,a momenti lucido,a momenti totalmente confuso,che cerca di combattere con tutte le sue forze per cercare di sconfiggere questa enorme bestia. E poi ci siamo noi,che ogni giorno che entriamo in quella stanza,vorremmo vederlo di nuovo in piedi a raccontare le sue storie e che dobbiamo sorridere e divertirlo in ogni modo nonostante il nostro cuore sia a pezzi.
Vorrei che tutto potesse miracolosamente tornare alla normalità ma questa è utopia. Vorrei soltanto che non soffrisse,perchè alla sofferenza non ci si abitua mai ed in certi casi la morte diventa una liberazione.
Spero che questo post possa essere di aiuto per chi si trova nella nostra situazione,con la speranza che non si senta solo ed unico sfortunato.
Un caro saluto a tutti gli utenti ed un augurio di cuore per una buona e serena guarigione!