UN CIELO PIENO DI ANGELI
Inviato: ven 1 ago 2014, 16:53
Ciao Cerchietti, approfitto di qualche minuto di pausa per scrivere due parole che mi sentivo di condividere con voi. Oggi, dopo aver letto alcuni dei post su questo forum mi sono accorta di quanti eroi abbiano deposto le armi per vestire panni più luminosi e sereni.
Quando l'anno scorso, vedevo spegnersi lentamente la speranza insieme a Dani, assistevo alla morte di uomini e donne, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, come se si fosse in guerra e le vittime cadute sul campo si potessero contare, una dopo l'altra. Ma non erano vittime sconosciute. Di ciascuna conoscevo il nome e la storia, di ciascuna conoscevo quanto e chi lasciava qui. Era come perdere ogni giorno un pezzo di cuore.
Ho creduto che tutto il mondo stesse lentamente crollando insieme al mio e ho pensato che non pensare sarebbe stata l'unica soluzione per sopportare. A distanza di un anno ho compreso come ogni singola vita abbia un percorso a sé e un destino che non viene anticipato. Questo mi porta a credere che esista un luogo dove chi abbiamo amato e ancora amiamo venga accolto con amore. Ho deciso di pensare, leggere, approfondire e tentare di capire, perché non pensare non aiuta né a dimenticare, né a vivere andando avanti. Ho avuto momenti difficili, li ho tutt'ora. Leggo di chi ricorda l'ultima meravigliosa vacanza con il proprio papà, di chi ancora lotta e non cede armato di amore e speranza, leggo di chi ancora continua a perdere il proprio amore e si sente sconfitto, impotente e deriso dal cancro.
Non sono un esempio di vita, né un manuale d'uso e non conosco il segreto che spinge ad andare oltre, ma posso dire a ciascuno di voi, che esiste un filo che lega tutto, un filo che la morte non spezza perché l'amore l'ha galvanizzato al punto tale da renderlo indistruttibile. Forse un segreto c'è, siamo noi. Il segreto è in noi, nel desiderio di continuare un percorso interrotto troppo presto, nel diritto e del dovere di onorare la battaglia di chi non ce l'ha fatta e finalmente è pura luce, nel coraggio di buttarsi alle spalle sensi di colpa per essere vivi. Essere vivi non è una colpa. Essere vivi è un dono e se esiste un destino, allora significa che siamo qui per una ragione e quella ragione dobbiamo cercarla nel nostro cuore.
Non chiudiamo mai il cuore alla vita, non lasciamo che il Cancro faccia più vittime di quelle che già fa, se saremo in grado di continuare ad amare, amare noi stessi, la vita e chi incontreremo lungo il nostro percorso, allora il Cancro non avrà vinto. Il Cancro è una mutazione delle cellule e noi dobbiamo mutare con lui, cambiarci d'abito. Siamo persone diverse, io credo migliori e so che ciascuno di noi dentro di sé scoprirà un amore per la vita se solo lascerà aperto il proprio cuore e allora, forse, col tempo, anche il dolore legato alla sofferenza della malattia, delle immagini che ci sono rimaste fisse nella mente, dei ricordi che ci fanno male, diventerà una tenue malinconia, a tratti dolce, come il cullare delle onde.
Sono vicina a ognuno di voi
Non smettiamo mai di crederci
Erika
Quando l'anno scorso, vedevo spegnersi lentamente la speranza insieme a Dani, assistevo alla morte di uomini e donne, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, come se si fosse in guerra e le vittime cadute sul campo si potessero contare, una dopo l'altra. Ma non erano vittime sconosciute. Di ciascuna conoscevo il nome e la storia, di ciascuna conoscevo quanto e chi lasciava qui. Era come perdere ogni giorno un pezzo di cuore.
Ho creduto che tutto il mondo stesse lentamente crollando insieme al mio e ho pensato che non pensare sarebbe stata l'unica soluzione per sopportare. A distanza di un anno ho compreso come ogni singola vita abbia un percorso a sé e un destino che non viene anticipato. Questo mi porta a credere che esista un luogo dove chi abbiamo amato e ancora amiamo venga accolto con amore. Ho deciso di pensare, leggere, approfondire e tentare di capire, perché non pensare non aiuta né a dimenticare, né a vivere andando avanti. Ho avuto momenti difficili, li ho tutt'ora. Leggo di chi ricorda l'ultima meravigliosa vacanza con il proprio papà, di chi ancora lotta e non cede armato di amore e speranza, leggo di chi ancora continua a perdere il proprio amore e si sente sconfitto, impotente e deriso dal cancro.
Non sono un esempio di vita, né un manuale d'uso e non conosco il segreto che spinge ad andare oltre, ma posso dire a ciascuno di voi, che esiste un filo che lega tutto, un filo che la morte non spezza perché l'amore l'ha galvanizzato al punto tale da renderlo indistruttibile. Forse un segreto c'è, siamo noi. Il segreto è in noi, nel desiderio di continuare un percorso interrotto troppo presto, nel diritto e del dovere di onorare la battaglia di chi non ce l'ha fatta e finalmente è pura luce, nel coraggio di buttarsi alle spalle sensi di colpa per essere vivi. Essere vivi non è una colpa. Essere vivi è un dono e se esiste un destino, allora significa che siamo qui per una ragione e quella ragione dobbiamo cercarla nel nostro cuore.
Non chiudiamo mai il cuore alla vita, non lasciamo che il Cancro faccia più vittime di quelle che già fa, se saremo in grado di continuare ad amare, amare noi stessi, la vita e chi incontreremo lungo il nostro percorso, allora il Cancro non avrà vinto. Il Cancro è una mutazione delle cellule e noi dobbiamo mutare con lui, cambiarci d'abito. Siamo persone diverse, io credo migliori e so che ciascuno di noi dentro di sé scoprirà un amore per la vita se solo lascerà aperto il proprio cuore e allora, forse, col tempo, anche il dolore legato alla sofferenza della malattia, delle immagini che ci sono rimaste fisse nella mente, dei ricordi che ci fanno male, diventerà una tenue malinconia, a tratti dolce, come il cullare delle onde.
Sono vicina a ognuno di voi
Non smettiamo mai di crederci
Erika