Tumore alla prostata

ANTONIO59
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da ANTONIO59 »

Mi riferivo prevalentemente a chi si accinge a fare l'intervento....siccome è capitato anche a me "TALE E QUALE"...
Prima di fare l'intervento credo sia necessario essere sereni e fiduciosi.
Riempirsi la testa di informazioni, di consigli, e quant'altro ,per carità sono senz'altro utili ma , a mio avviso, non nei giorni che precedono l'intervento .
Ovviamente la mia è un'opinione personale.
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mutilatoeinfelice
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da mutilatoeinfelice »

libeccio ha scritto:Un caro saluto a tutti gli amici del forum. Sono stato parecchio assente per lunghi impegni dovuti alle gare di ballo. E riparto fra qualche giorno. Ogni tanto guardo il forum anche dalla camera d'albergo all'estero e vedo con dispiacere nuovi amici colpiti anche in modo serio dalla sofferenza. Ma è proprio leggendo i loro post che ho deciso di fornire un contributo positivo se ci riesco.

E rispondo a webonline.

Sono passati piu' di 2 anni dall'intervento e con il valore del Psa sempre costante ogni tre mesi < a 0,01, comincio a dimenticare la malattia.

Leggo che sei interessato ad un centro e un urologo in Toscana. Io vivo sulla costa livornese e sono stato operato a Pisa

Mi ritengo ultra fortunato (ma credo che il merito sia senza dubbio del chirurgo). Ho interamente recuperato la sfera sessuale riportando l'apprezzamento alla vita a valori alti.

Non conosco la tua situazione (sia anagrafica che clinica) ma credo sia meglio incoraggiarti, fosse solotanto ad evitare l'ansia. Così è successo con me daltronde.

Questa la mia storia: Visita con l'urologo a Pisa a novembre 2011 e dopo un periodo di programma di sorveglianza attiva, operato a Pisa dallo stesso professore che mi ha visitato (ci mancherebbe altro) presso ospedale pubblico e con l'uso del Robot Da Vinci, a luglio 2012.

Mai avuto il problema della continenza (se non episodi di goccine nei primi giorni) e interamente recuperato il problema della DE.

Ed il merito è certamente della mano che ha condotto il robot... oltre che certamente alla tipologia del tumore che ha permesso di preservare i nervi, ma anche e nondimeno alla straordinaria semplicità e convinzione di chi mi ha operato e condotto nel post-intervento al recupero totale.

Per me e per tutti quelli che ho incontrato nelle sale d'attesa di questo straordinario uomo, una così tale presenza nel servizio sanitario italiano è davvero incoraggiante.

Dopo 15 gg. dall'intervento ho avuto il recupero totale della continenza.

Un po’ di più per la De.

A distanza di un anno (con una graduale e continua ripresa iniziando il cialis 20 mg. ogni tre gg. già dopo 30 gg. dall'intervento) il problema che assale, dopo l'asportazione del tumore e le ansie del pericolo di morte iniziali, è la ripresa della sfera sessuale, che è abbondantemente superato e da molto tempo non utilizzo piu’ alcun farmaco. Addirittura le confezioni che mi erano avanzate le ho regalate.


Nell'attesa delle decisioni che prenderai aggiungo che il miglior compagno di viaggio è l'ottimismo.

Con messaggi privati, ricordandoti di mettere obbligatoriamente l'oggetto, possiamo scambiarci ogni riferimento (nome dell'urologo, clinica, n. di telefono etc...).

A presto.
La mia esperienza -tragica - è estremamente diversa ed opposta. Alla fine del 2009 ho eseguito (nell'ambito di esami di routine, non mi pentirò mai abbastanza di averlo fatto, al PSA che risulta appena superiore a 4). Da qui inizia la discesa agli inferi. Avevo 57 anni (sono nato nel 1952) ed in perfetta salute. Va da se che mi hanno consigliato la biopsia prostatica. 1 frammento su 12 risulta positivo: Gleason 3+3. Leggo molto, moltissimo. Avrei fatto la sorveglianza attiva. Ma purtroppo sono stato per così dire "spinto" all'intervento. Una pressione insostenibile. Totalmente asintomatico, senza alcun disturbo... Ma i medici dicono " la tua aspettativa di vita è 85 anni e tu ne hai neanche 58; se avessi 70 anni ti consiglieremmo la radioterapia o anche la sorveglianza attiva... ma a questa età..." L'ospedale della mia città ha un'ottima urologia e avrei potuto scegliere questa soluzione per una prostectomia radicale come consigliatomi (ma è la parola giusta? Quasi obbligatomi). Ma io volevo "il meglio". Mi rivolgo ad un grande centro universitario dove c'era il robot Leonardo da Vinci. Volevo avere meno effetti collaterali possibili... e questo mi era stato assicurato. Vengo considerato "paziente ideale" per questo tipo di intervento e l'11 marzo 2010 (non dimenticherò mai tale data) vengo sottoposto a prostatectomia radicale robotica. Non l'avessi mai fatto. A parte il dolorosissimo postoperatorio (12 ore di intervento!) legato soprattutto alla improvvida legatura degli arti inferiori dato che l'intervento è eseguito a testa in giù e altri problemi che non staò a dire. Dopo l'intervento "nerving sparing" ho una incontinenza urinaria gravissima, totale. Mi dicono di avere pazienza 3 mesi, di fare la ginnastica di Kegel ecc ecc. Tutto inutile. Incontinenza totale è una invalidità che può immaginare solo chi l'ha provata. Depressione totale assoluta. Qualità di vita spaventosa. Ho pensato al suicidio ogni giorno. Dopo 1 anno di incontinenza totale mi viene proposto di mettere uno sling. Sono andato dall'urologo che l'ha inventato e con tutta franchezza mi ha dato 80% di possibilità. Questo presidio è spesso risolutivo nelle incontinenze leggere e medie. Non in quelle gravi. Ma naturalmente ho fiducia in questa persona. L'intervento (piuttosto pesante il post: non portare pesi, non fare certi movimenti, non andare in bicicletta...) riesce... ma per 2 mesi. Dopo ritorna l'incontinenza urinaria, dapprima minima, poi lieve, poi sempre più anche se fortunatamente la posso considerare "media". Mi viene riproposto un reintervento ma ho qualche perplessità. Intanto il problema della DE che nel primo anno non avevo neppure considerato causa la gravissima incontinenza urinaria si ripropone sempre più forte. Inutili le varie pastiglie (cialis, viagra, levitra) che mi danno solo effetti collaterali. Non mi sento di provare le iniezioni di prostaglandine. Inoltre il pene risulta di proporzioni dimezzate sia in lunghezza che in circonferenza. Una sensazione terribile. Mi sono chiesto se non valesse la pena l'impianto di una protesi ma sono comunque terrorizzato. Intanto sono passati quattro anni e mezzo. Mia moglie che non sopportava più l'astinenza sessuale, mi ha dapprima solo tradito e poi abbandonato. Sono solo, infelice, invalido, impotente. Avrei preferito subire l'amputazione di una gamba, mi sento molto più mutilato. Anche con una gamba sola sarei un uomo. Non passa giorno/ora/minuto in cui non desiderei essere scappato dall'ospedale la sera prima dell'intervento. E poi un tumore alla prostata è lento. nella mia famiglia nessuno ne ha mai sofferto. Non avessi fatto niente forse avrei avuto un'aspettativa di vita (teorica) minore, ma potrei morire comunqued'infarto o di altra patologia. A nessuno consiglierei mai un'esperienza come la mia. Maledico il giorno che mi sono sottoposto al PSA e non lo consiglierei a nessuno. Che vita è questa? I medici scrollano la testa e mi dicono solo " eh ma tu sei stato molto molto sfortunato". Maledetti tutti.
ANTONIO59
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da ANTONIO59 »

Sinceramente non so come approcciarmi a te " mutiliatoeinfelice"....sono tre anni che frequento questo forum e non mi è davvero mai capitato di dover leggere tutto quanto hai dovuto passare, e di questo mi dispiaccio....tuttavia sei qui a testimoniare la tua drammatica esperienza e fortunatamente aggiungo ,almeno in questa parte del forum, se ne leggono poche...cosa dire ....sei stato sfortunato.....ma purtroppo non sempre le cose vanno come
uno si auspica all'inizio...quanto poi alle conseguenze "private" queste attengono alla tua vita e poco possiamo dire per darti conforto, nè servirà dirti
che al mondo non esiste solo la vita "di relazione".....ed è difficile esprimere giudizi sulla sfera personale di ciascuno di noi..
qui ci limitiamo a prendere atto delle tue vicissitudini , nostro malgrado, e proprio per questa ragione consigliavo a qualcuno prima di approcciarsi all'intervento di evitare di frequentare il forum...sai una testimonianza del genere non è che lascia indifferenti, ANZI.
Se posso permettermi di darti un consiglio....intanto cambia il nick.....invalidoeinfelice.......mi riesce difficile pensare che in tutta la tua vita nulla sia andato per il verso giusto.....prova ad essere positivo, lo so è difficile, ma se stiamo qua è perchè più o meno, abbiamo cose in comune....
io , ad esempio, non ho più recuperato la D.E. , ma la tengo a bada ...con le punture...e via così!!!
Eppure avevo 52 anni quando ho fatto l'intervento....
Coraggio, non fare brutti e malsani pensieri, servono solo ad appensantire lo spirito...VIVI....e auguri....noi siamo qui pronti ad ascoltarti se vuoi
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da Webonline »

Ciao Mutilatoeinfelice
anzitutto ti ringrazio per aver descritto la tua situazione molto sfortunata.
A me vien da ridere quando leggo le statistiche sulla buona riuscita delle operazioni chirurgiche, in quanto le statistiche comprendono casi come il tuo.
Io, come tutti quelli che stanno iniziando questo straziante tragitto (a 53 anni), non la sto vivendo in maniera decorosa, anzi, sono pieno di angosce, notti insonne, antidepressivi, pensieri strani etc etc.
Domani devo fare la risonanza magnetica multiparametrica e già questo mi angoscia, ho anche pensato di mandare tutto al diavolo e stare a vedere che succede, in fondo sto bene e ho il PSA a 5 (no a 50).
Ma domani andrò anche se non so se riuscirò a stare in quel tubo più di mezz'ora con un palloncino gonfiato nel sedere.
Ho pensato di rivolgermi anche al San Raffaele Turro che sembra dia ottime garanzie, ma bo... chissà...
SE RISULTO CON GLEASON 3+3 STAI SICURO CHE VALUTERO' LA SORVEGLIANZA ATTIVA!

Antinio59, grazie, grazie, una spinta di vero ottimismo... ti abbraccerei.

Qualcuno qua sopra ha mai fatto la risonanza magnetica multiparametrica?
Qualcuno qua sopra si è operato al San Raffaele?

Grazie a tutti
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da Webonline »

Mutilatoinfelice ti posso dire che ho avuto una ex moglie ammazzata a 45 anni dal cancro, ogni mese gli portavano via qualche organo, un po' di intestino, reni etc etc.... Alla fine si era rivolta alle pozioni magiche come acqua e sale.
Lei ora sarebbe contenta di essere al tuo posto, figurati al mio.
Lo so, è un discorso misero questo, ma la vita è segnata, è questa.
viva le persone che affrontano tutto con ottimismo.
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ernestus
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da ernestus »

mutilatoinfelice. robot davinci ecc dipende sempre dal manico.devi reagire devi uscire da questo stato di frustazione.cambia subito il nik tipo vincereomorire ecccccc. è un primo passo.alla de non ci pensare ormai è andata. poi ci sono le punture. sabato mi sono incontrato con topote la moglie e un suo amico con moglie.topote a scherzato sulla nostra impotenza,dicendo che ormai è una pelle.io gli ho' risposto prestemela' dato che piove ci pulisco il vetro dell'auto.e li è scoppiata una risata generale.quindi chi non ti è stato vicino non ti merita. si puo' capire se uno cia 30 anni,un abraccio dal comandante.
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mutilatoeinfelice
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da mutilatoeinfelice »

Ringrazio chi mi ha offerto parole di conforto anche se non cambia di una virgola la realtà delle cose.
Vedete io ho inanzitutto una grande rabbia: verso me stesso prima di tutto e verso i medici.
Sono anche conscio che se un intervento ha l'1% di mortalità e io sono quell'uno, poco mi importa degli altri 99 ma fa parte della statistica. Ma il problema è un altro. E' l'approccio al problema "cancro alla prostata" che è sbagliato. Da come ne parlerò adesso uno si chiederà : " Ma se la tua opinione è questa perchè ti sei fatto operare?" In quella fase storica pur avendo alcune conoscenze teoriche non avevo quella consapevolezza maturata in seguito. Facciamo un esempio: se avessi una macchia su un braccio e ti dicessero. "Non è un melanoma, però è una patologia tumorale di incerta eziologia e di cui sappiamo abbastanza poco ma che forse fra 10 anni ti porterà alla morte... Per sicurezza amputiamo il braccio!" Chiunque di noi rifiuterebbe sdegnato e direbbe: 1. Aspettiamo. 2. Forse fra qualche tempo esisterà una diagnostica in grado di stabilire se questo tumore è davvero così maligno e decideremo in seguito se è proprio necessaria questa soluzione". L'esempio ovviamente è estremo ma sostanzialmente è la stessa cosa. Perchè l'approccio medico non è fatto in questo modo? " Vuoi fare il PSA pur essendo asintomatico? Ne sei proprio sicuro? Stai attento, io personalmente aspetterei ( a meno che ovviamente nella tua famiglia ci siano stati casi casi di morti per tumore) perchè se lo fai e dopo risulta alto, non ti potrai sottrarre ad una biopsia. Questa svelerà in una larga percentuale di casi la presenza di cellule tumorali ma non sappiamo nulla del loro futuro. Il tumore potrebbe essere "indolente" e non darti alcun problema nella tua vita. Morirai di infarto, di ictus, di incidente stradale, ma difficilmente di tumore alla prostata... Non sappiamo nulla della sua evoluzione... Non abbiamo purtroppo test che ci permettano di dire, questo andrà male e bisogna eliminarlo, questaltro invece non darà problemi" Ma quando saprai di avere un tumore non sarai più obiettivo, non saprai più cosa fare, ti farai consigliare... Troverai un medico che dirà aspettiamo, un altro di fare una terapia diversa, fino che andrai da un chirurgo che dirà: " Ma cosa vuole fare? Vivere nell'angoscia tutto questo tempo? Togliamolo ed è finita. Cosa vuoi fare? Aspettare che diventi più esteso e in seguito l'intervento chirurgico sarà più difficile o addiritura impossibile e ti pentirai di non averlo fatto prima..." E così si viene immolati sull'altare della parola CANCRO con il beneplacito della parola PREVENZIONE e del TI ABBIAMO SALVATO LA VITA e del FORTUNATO CHE E' STATO PRESO IN TEMPO.
No l'approcco dovrebbe essere diverso. Va bene ormai l'errore di fare il PSA è stato fatto e così la biopsia e così la diagnosi di tumore. (Se no in questo forum di cosa parliamo?). Ora devi decidere. Bene allora medici INVECE dite: "Il tumore è a sviluppo lento, se aspettiamo 3 -6-12 mesi non cambia nulla. Ma devi prendere TU la decisione più importante della tua vita. Licenziati, prendi 6 mesi di aspettativa, gira il mondo e goditi la vita. Devi decidere se a questo VUOI davvero rinunciare? Perchè dopo - se decidi di operarti - la tua vita non sarà più la stessa. Soffrirai molto probabilmente di disfunzione erettile e forse, se sei sfortunato anche di incontinenza urinaria. Ah .. so già quello che pensi... Andrai su Internet (perchè su Internet c'è TUTTO) e troverai una risposta a tutti i tuoi dubbi... No caro mio non farti illusioni. Su internet non si parla di due argomenti che sono gli UNICI due taboo che sono rimasti... La DE nei prostatectomizzati e l'incontinenza urinaria nei prostatectomizzati. La DE è un argomento da barzelletta, da film cinepanettoni, da battute fra amici, tanto col Viagra si risolve tutto. E l'incontinenza urinaria poi... argomento da vecchietti dell'ospizio fra demenza senile, Alzheimer e pannolloni. Ho capito ma su Faceebook ci sono gruppi su qualunque cosa... Eh no caro mio di tutto ma non dei problemi di prostatectomizzati. Sì c'è qualcosa in inglese o in spagnolo ma solo come CANCRO e come PREVENIRE la morte per CANCRO... Ho capito - dirai tu- ci sono gruppi di autoaiuto come nel tumore alla mammella o altro... No caro mio non c'è proprio niente. Cerca cerca se hai tempo. Di tumore, di cancro si parla ma dei problemi che affliggono gli operati alla prostata no non si parla... Ah certo cè un motivo perchè i pz con tumori alla prostata sono anziani e non usano Internet.... No caro mio non ci siamo capiti. Grazie al maledetto PSA ci sono tanti cinquantenni perfettamente informatizzati ma non se ne parla proprio. E' un argomento taboo (te lo ripeto). No, non si dice neppure che il tasso di suicidi nei pz con tumori alla prostata (anche quelli operati, sì proprio quelli) è triplo rispetto alla popolazione normale, lo leggi solo nelle pubblicazioni scientifiche. Va bene ma ci sono tutte le persone operate... con loro potrò parlare... Sì certo ma svieranno il problema, minimizzeranno. E così i medici a cui NON si rivolgono non hanno neppure loro la cognizione esatta del problema. Dovresti parlare alle mogli, alle compagne di queste persone, ammesso che ti diranno la verità. Parlare con i farmacisti che vendono i pannollini per adulti... parlare con i pubblicitari che in televisione propagandano sottilmente i pannollini per le perdite di "quei giorni" mentre sanno benissimo di rivolgersi al gruppo numeroso, folto, pavido, umiliato degli uomini incontinenti dopo intervento alla prostata. Dovresti parlare con il famoso chirurgo che opera in tutta Italia (TUTTA ITALIA) e posiziona solo sling per l'incontinenza urinaria postprostatectomia (tutta la rimanente attività operatoria chirurgica è stata eliminata dalla grande richiesta esclusivamente di questo intervento). E poi non decidere da solo. Fa parlare la moglie e la compagna con il chirurgo onesto perchè questa decisione riguarda MOLTO MOLTISSIMO anche lei. Quando decidi pensa se ti interessa più la qualità della vita o la quantità della vita, perchè la medicina di oggi è molto brava a "curare" ma molto poco a "guarire"... E un'ultima cosa: se conosci un urologo che si è fatto operare di prostatectomia radicale chiamami, perchè personalmente non conosco nessuno che neppure si è fatto misurare il PSA
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mutilatoeinfelice
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da mutilatoeinfelice »

ernestus ha scritto:mutilatoinfelice. robot davinci ecc dipende sempre dal manico.devi reagire devi uscire da questo stato di frustazione.cambia subito il nik tipo vincereomorire ecccccc. è un primo passo.alla de non ci pensare ormai è andata. poi ci sono le punture. sabato mi sono incontrato con topote la moglie e un suo amico con moglie.topote a scherzato sulla nostra impotenza,dicendo che ormai è una pelle.io gli ho' risposto prestemela' dato che piove ci pulisco il vetro dell'auto.e li è scoppiata una risata generale.quindi chi non ti è stato vicino non ti merita. si puo' capire se uno cia 30 anni,un abraccio dal comandante.
Grazie per la risposta spiritosa. Ma il discorso è molto serio. Tu dici che il problema della DE "si può capire se uno ha 30 anni". Invece io penso proprio il contrario. Ho vissuto una adolescenza e una giovinezza in un tempo in cui la maggioranza delle ragazze con cui ci si rapportava aveva una cognizione dell'amore sentimentale, romantica anche spirituale. Per problemi anche contingenti e di educazione famigliare più rigida l'atto sessuale non era così importante e forse neanche necessario. L'innamoramento giovanile poteva essere anche platonico. Poi c'erano difficoltà pratiche che avrebbero portato ad ansie e problemi di vario tipo. Ma ora la società si è imbarbarita. Tutto richiama al sesso e chi non lo può fare in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza sembra un escluso. Le magliette hanno slogan grevi del tipo " O sei ricco o sei Rocco". Se non sei uno o l'altro non hai chance. Le donne sono diventate assatanate. Vedi 40-50 anni in minigonna nei bar o nei locali sole o in gruppo "a caccia grossa". E' cambiato l'approccio e sembra che la soddisfazione del desiderio sessuale sia maggiore nelle donne che negli uomini... In questa situazione che possibilità ho io che non sono nè ricco, nè giovane e impotente. Che donna posso trovare per un rapporto amoroso "normale" ? Non una governante o una badante ma una persona di età consona che accetti la mia invalidità serenamente. Lo so per noi "mutilati" nel corpo e nello spirito è ancora più difficile, perchè il nostro handicap si scopre dopo. Se ho una gamba sola e una donna accetta di uscire con me so che ha già "metabolizzato" il mio handicap e i miei limiti. Ma come posso rapportarmi con una donna, iniziare un rapporto amicale e poi dire "scusa ma sono impotente". Che faccio mi presento subito dicendo: " Ciao sono impotente e vorrei conoscerti meglio?"
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Fabrizio55
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da Fabrizio55 »

Caro amico..non evidenzio il tuo nick, perchè non mi piace, è sintomo di negatività e poca voglia di combattere. Scusami in anticipo per i preamboli banali e probabilmente fuori luogo..di tutte le righe dei tuoi interventi l'unica cosa che ti contesto è: l'esame del Psa. Scusami, ma sai la storiella dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia ? si è vecchia, beh le tue considerazioni a riguardo del psa sono identiche. Bene, il tuo psa di esordio era basso, banale, confondibile con una prostatite e se invece fosse stato 50, 80...che peso gli davi? A quel livello DE e incontinenza sarebbero state in secondo piano, c'era la sopravivvenza in gioco, ovvero anni da contare in attesa dell'evento...questo per dirti che il psa non è il problema a monte dei tuoi problemi, ma un elemento di valutazione che tutti noi, ultracinquantenni e non (purtrppo) , dobbiamo tener conto.
Il tuo gleason 3+3 (non conosco l'istologico definitivo post intervento) deponeva per una neoplasia a basso rischio, meritevole di tutte una serie di alternative terapeutiche..hai scelto l'intervento ai massimi livelli dell'interventistica chirurgica: il robot da vinci. Non so dove tu abbia fatto l'intervento, certo 12 ore di sala operatoria significano che qualcosa di anomalo è successo (io sono stato 4 ore sotto le braccia del Da vinci e non di più..) , qualcosa che ha alterato la routine di questo intervento, nerve sparing e quant'altro. La tecnica del Robot Da Vinci è orami diffusissima (in USA oltre l'85% degli interventi di prostatectomia sono fatti con il Da Vinci) ma è FONDAMENTALE la curva di apprendimento del chirurgo che effettua l'intervento! In banali parole, sarebbe importante capire quanti interventi con tale tecnica ha fatto il chirurgo, se ha precedentemente fatto pratica con la sola laparoscopia, se l'istituto nel quale opera ha una storia e una casistica SIGNIFICATIVA, altrimenti tutti, me compreso, sarebbero in grado di fare un tale intervento, ma con le conseguenze imprevedibili. In parole povere, non è un'intervento che possono fare tutti, perchè in caso di approcio maldestro le conseguenze possono essere devastanti e tu, amico mio, purtroppo ne sei la dimostrazione!
La problematica dell'incontinenza è data, probabilmente, da una errata anastomosi vescico uretrale, ovvero lo sfintere vescicale originale non è stato ricostruito nel rispetto dell'anatomia funzionale dell'organo, non hai più uno sifntere, l'urina esce a caduta libera senza alcuna possibilità di contenerla..questo è il punto.
Declino sul problema della DE, a mio parere secondaria sull'incontinenza, e di quanto a livello personale hai dovuto sopportare...non posso fare valutazioni ne considerazioni, di certo una compagna/moglie/amica che ti lascia solo perchè non hai più la possibilità di soddisfarla..beh, lascio a te le considerazioni a sostegno e non aggiungo altro perchè sarei inopportuno!
Vorrei esserti d'aiuto, nello spirito cristallino del forum, amici, mai visti, uniti dall'unico scopo di condividere la propria sventura...purtroppo, da come ce la descrivi, la tua situazione è seria e invalidante..di opzioni ne esistono molte, ma ,sappi, sono tentativi che potrebbero riuscire a scapito della tua pazienza e forza di sopportazione.
Di certo io, noi del forum siamo qua..una parola , un parere , un consiglio per quello che può servire...MA..MA lascia stare tutti i pensieri autolesionistici che ti balenano per la testa! Fatti forza e non arrenderti mai..mai!..ok?

Un caro abbraccio
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mutilatoeinfelice
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da mutilatoeinfelice »

Ti ringrazio della risposta. Deve essere andata come dici tu, qualcosa è andato storto anche se naturalmente non mi hanno detto niente. Eppure (non cito il centro per ovvi motivi, lo farei se tutto fosse andato bene!) l'intervento è stato fatto in un centro universitario di grande fama ed esperienza. Non vorrei naturalmente che l'intervento fosse stato fatto non dal Primario ma (magari in parte) da un assistente che doveva iniziare la curva di apprendimento. Nessuno me lo dirà mai. Io naturalmente in quella sede non ho più fatto ritorno e manifesto anche odio per quella città. Certo la tua visione che se avessi avuto un PSA altissimo vedrei le cose in altro moda è corretta ma improbabile. Con valori così elevati avrei avuto sintomi di qualche tipo ed invece io il PSA l'ho fatto pensando che fosse quasi un esame di routine (sentendone parlare fra conoscenti). Maledetta ignoranza. Hai ragione nel dire che la DE passa in secondo piano rispetto alla incontinenza. Il fatto è che si può accettare o l'una o l'altra. Accettare entrambe ti assicuro che è veramente molto molto difficile. E' anche possibile che se non avessi avuto la gravissima incontinenza le cose sarebbero andate diversamente. Avrei cominciato (come ho letto che è opportuno fare) una "riabilitazione" sessuale immediata che "forse" qualche giovamento avrebbe portato. Ma la gravissima depressione me l'ha ovviamente non solo impedito ma anche fatto passare in secondo piano. Solo quando la incontinenza si è ridotta e sono potuto passare ad una vita di relazione quasi accettabile la necessità e il desiderio si è fatto più forte. Probabilmente hai anche ragione che il mio atteggiamento nichilistico mi danneggia e perlomeno in parte ha contribuito al deterioramento del rapporto con mia moglie, ma ti assicuro che ho cercato di reagire e nel rapporto con "chi non sa" ( la maggioranza) cerco di sembrare il più possibile "normale". In questo forum, protetto dall'anonimato e dal fatto che posso parlare con chi conosce almeno in parte i miei problemi sono però sincero e posso sfogare la mia rabbia.
 


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