48 ore...
Re: 48 ore...
Un abbraccio a te e alla tua mamma.. ❤... un pensiero al tuo babbo..❤
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Re: 48 ore...
Credo sia normale, ma non mi sto mica rendendo conto della cosa più di tanto sapete?
E mi sta succedendo una cosa veramente strana.
Da sempre, tutti mi han detto che io sono identica a mio papà. Si, ne ero abbastanza consapevole, in passato anche un po' arrabbiata per questo. Perchè non solo caratterialmente, ma anche fisicamente io sono la copia di mio papà e questo mi ha sempre fatto un po' arrabbiare. Insomma, la mia mamma ha dei splendidi occhi azzurri, un bel naso, dei bei capelli. Io ho preso occhi scuri (però ok, quelli mi piacciono molto), nasone, capelli fini e radi e labbra sottili, tutto preso da mio papà. Insomma, mia mamma era ed è tutt'ora una gran bella donna, io ho preso dal 'brutto' della famiglia, ovvio
E poi c'è il carattere. Ieri, nell'annuncio sul giornale, i fratelli di mia mamma hanno descritto mio papà alla perfezione. Di lui han detto 'uomo e cristiano libero, integerrimo, arguto e gioviale'. Si, questo è mio papà. Con l'aggiunta di un senso dell'umorismo, un'ironia delle volte fin dissacratoria che ha sempre fatto ridere tutti.
E io sono lui. O meglio, non sono lui, ma sono come lui.
L'ironia mi esce nei momenti più impensati. Riesco a star zitta e a non farla trapelare (se non con mia mamma, che capisce e assurdamente apprezza), e questa è forse l'unica differenza con mio papà che probabilmente non sarebbe stato zitto.
L'ironia mi esce quando l'altra sera vado al rosario per papà, in una cappella in cui ci saranno stati 42 gradi umidissimi, e davanti mi trovo una figurante (la definisco così, non conosceva nessuno di noi) vestita completamente di nero: velo di pizzo nero, gonna lunga nera, calzamaglia di lana (!!!) nera, piumino estivo nero! Ho 'sentito' la voce di mio papà che mi diceva 'ti prego, fotografala perchè merita'. Non è che abbia sentito la voce di mio papà, ma la scena era così surreale che volevo quasi davvero prendere il telefonino e fotografarla Suona assurdo, so che è fuori luogo, ma mi veniva da sorridere.
O quando, all'ennesima persona che viene da me e mi dice 'mi raccomando, stai attenta a tua mamma adesso eh?' io rischio di rispondere: 'certo, nessun problema, tanto Paolo era solo un conoscente, io mica ci sto male eh? tranquilli, non preoccupatevi per me'.
Peggio ancora (e so di espormi al giudizio negativo di molti), è successo proprio giovedì sera.
Eravamo in casa di cura, e quando siamo state pronte, io e mia mamma abbiamo accompagnato, insieme a due Oss adorabili (ma in quella casa di cura tutti, ma veramente tutti sono stati fantastici!), il corpo di mio papà nelle celle.
Eravamo, per forza di cose, in ascensore. Io, che sono claustrofobica, appena posso evito gli ascensori, ma lì non potevo, non potevo lasciare mia mamma senza di me in ascensore.
E prepotentemente (e vi giuro che a mio papà sarebbe venuto in mente qualcosa di simile) mi è venuta in mente una battuta di Woody Allen, tratta da un suo film: 'ascensore e un cadaver: l'en plein del claustrofobico'. E mi veniva da sorridere (e stavo ancora piangendo. Non ho smesso di piangere, ve lo assicuro!)
Lo so, è totalmente fuori luogo, sono la prima ad essere consapevole di quanto sia assurdo, sconveniente, probabilmente anche da malata di mente, cosa volete che vi dica.
Però non so. Sono come mio papà. E' come se ci fosse mio papà accanto a me (io non sono credente!) che mi fa fare queste cose. O, più semplicemente, è solo dna. Il mio papà che quando a 13 anni mi ha fatto andare a studiare in Inghilterra, siccome avevo paura dell'aereo, per il mese precedente, mi ha fatto vedere tutti i film catastrofici su aerei che cadono. Mio papà che mi ha messo gli sci ai piedi che si e no sapevo camminare e a 5 anni mi lanciava giù dalle piste nere. Mio papà che di mia mamma ha sempre detto 'Amleto era più decisionista di tua mamma' (ne ero già consapevole, ma non avete idea di quanto me ne sia accorta in questi giorni in cui si devono prendere mille decisioni alla velocità della luce). Mio papà che a chi gli chiedeva come stava diceva 'a parte il tumore, tutto alla grande'. Mio papà che quando si risvegliava dall'operazione e mi chiedeva come fosse andata, a mia risposta positiva diceva: 'l'operazione è andata bene, ma il paziente è morto?'
Vi chiedo scusa, in primis per il papiro e in secundis per l'argomento di questo mio scritto. Che ha un tono strano, ne sono consapevole.
Ma avevo bisogno un pochino di esternare come mi sento.
Un abbraccio
E mi sta succedendo una cosa veramente strana.
Da sempre, tutti mi han detto che io sono identica a mio papà. Si, ne ero abbastanza consapevole, in passato anche un po' arrabbiata per questo. Perchè non solo caratterialmente, ma anche fisicamente io sono la copia di mio papà e questo mi ha sempre fatto un po' arrabbiare. Insomma, la mia mamma ha dei splendidi occhi azzurri, un bel naso, dei bei capelli. Io ho preso occhi scuri (però ok, quelli mi piacciono molto), nasone, capelli fini e radi e labbra sottili, tutto preso da mio papà. Insomma, mia mamma era ed è tutt'ora una gran bella donna, io ho preso dal 'brutto' della famiglia, ovvio
E poi c'è il carattere. Ieri, nell'annuncio sul giornale, i fratelli di mia mamma hanno descritto mio papà alla perfezione. Di lui han detto 'uomo e cristiano libero, integerrimo, arguto e gioviale'. Si, questo è mio papà. Con l'aggiunta di un senso dell'umorismo, un'ironia delle volte fin dissacratoria che ha sempre fatto ridere tutti.
E io sono lui. O meglio, non sono lui, ma sono come lui.
L'ironia mi esce nei momenti più impensati. Riesco a star zitta e a non farla trapelare (se non con mia mamma, che capisce e assurdamente apprezza), e questa è forse l'unica differenza con mio papà che probabilmente non sarebbe stato zitto.
L'ironia mi esce quando l'altra sera vado al rosario per papà, in una cappella in cui ci saranno stati 42 gradi umidissimi, e davanti mi trovo una figurante (la definisco così, non conosceva nessuno di noi) vestita completamente di nero: velo di pizzo nero, gonna lunga nera, calzamaglia di lana (!!!) nera, piumino estivo nero! Ho 'sentito' la voce di mio papà che mi diceva 'ti prego, fotografala perchè merita'. Non è che abbia sentito la voce di mio papà, ma la scena era così surreale che volevo quasi davvero prendere il telefonino e fotografarla Suona assurdo, so che è fuori luogo, ma mi veniva da sorridere.
O quando, all'ennesima persona che viene da me e mi dice 'mi raccomando, stai attenta a tua mamma adesso eh?' io rischio di rispondere: 'certo, nessun problema, tanto Paolo era solo un conoscente, io mica ci sto male eh? tranquilli, non preoccupatevi per me'.
Peggio ancora (e so di espormi al giudizio negativo di molti), è successo proprio giovedì sera.
Eravamo in casa di cura, e quando siamo state pronte, io e mia mamma abbiamo accompagnato, insieme a due Oss adorabili (ma in quella casa di cura tutti, ma veramente tutti sono stati fantastici!), il corpo di mio papà nelle celle.
Eravamo, per forza di cose, in ascensore. Io, che sono claustrofobica, appena posso evito gli ascensori, ma lì non potevo, non potevo lasciare mia mamma senza di me in ascensore.
E prepotentemente (e vi giuro che a mio papà sarebbe venuto in mente qualcosa di simile) mi è venuta in mente una battuta di Woody Allen, tratta da un suo film: 'ascensore e un cadaver: l'en plein del claustrofobico'. E mi veniva da sorridere (e stavo ancora piangendo. Non ho smesso di piangere, ve lo assicuro!)
Lo so, è totalmente fuori luogo, sono la prima ad essere consapevole di quanto sia assurdo, sconveniente, probabilmente anche da malata di mente, cosa volete che vi dica.
Però non so. Sono come mio papà. E' come se ci fosse mio papà accanto a me (io non sono credente!) che mi fa fare queste cose. O, più semplicemente, è solo dna. Il mio papà che quando a 13 anni mi ha fatto andare a studiare in Inghilterra, siccome avevo paura dell'aereo, per il mese precedente, mi ha fatto vedere tutti i film catastrofici su aerei che cadono. Mio papà che mi ha messo gli sci ai piedi che si e no sapevo camminare e a 5 anni mi lanciava giù dalle piste nere. Mio papà che di mia mamma ha sempre detto 'Amleto era più decisionista di tua mamma' (ne ero già consapevole, ma non avete idea di quanto me ne sia accorta in questi giorni in cui si devono prendere mille decisioni alla velocità della luce). Mio papà che a chi gli chiedeva come stava diceva 'a parte il tumore, tutto alla grande'. Mio papà che quando si risvegliava dall'operazione e mi chiedeva come fosse andata, a mia risposta positiva diceva: 'l'operazione è andata bene, ma il paziente è morto?'
Vi chiedo scusa, in primis per il papiro e in secundis per l'argomento di questo mio scritto. Che ha un tono strano, ne sono consapevole.
Ma avevo bisogno un pochino di esternare come mi sento.
Un abbraccio
Re: 48 ore...
Nelle tue parole si percepisce l'amore che hai per il tuo papà e che sempre ti accompagnerà.. la tua e la VOSTRA ironia la trovo disarmante e molto divertente non hai bisogno di giustificarti esprimi ciò che sei e va bene così!! Il tuo babbo è in te e in te continuerà a vivere a suon di battute sciate.. e quant'altro avete consiviso.. nulla è fuori luogo.. un grande abbraccio!! Gli altri non capiscono.. ignorali e passa avanti.. vivi e rispetta il tuo dolore.. il resto sono chiacchere..❤
Re: 48 ore...
Ciao tesoro!
Non devi assolutamente pensare di essere sconveniente in quello che scrivi.... Semplicemente sei tu!! Un essere cristallino che non si nasconde dietro alle convenzioni, in tutti i tuoi scritti si percepisce la tua anima....
Anche il tuo nickname può essere interpretato: una stella triste che sta precipitando in un profondo buco nero.... O la più splendente delle stelle che dona, con il proprio sacrificio, la realizzazione di un desiderio a chi, in una notte di San Lorenzo, sta con il naso all'aria .... Io ti vedo più in questa seconda versione...
Vedi, l'eredità che ti ha lasciato tuo padre è davvero immensa (e non parlo di cose materiali):
ti ha lasciato il potere di ridere anche delle cose più dure, ti ha dato un potere incommensurabile!!
O preferivi essere anche tu una figurante in nero??
Ci saranno molti momenti no, ma con il tuo dono saprai sfogarti il giusto... e poi pensando a tuo padre ti ricorderai una sua battuta e ...via che ritorna il sereno!
Ti auguro tanti giorni soleggiati (dalla temperatura decente però! Basta con i 42 gradi!), malgrado qualche temporale che, una volta passato, lascia l'aria pulita e frescolina.... Un bacio
Non devi assolutamente pensare di essere sconveniente in quello che scrivi.... Semplicemente sei tu!! Un essere cristallino che non si nasconde dietro alle convenzioni, in tutti i tuoi scritti si percepisce la tua anima....
Anche il tuo nickname può essere interpretato: una stella triste che sta precipitando in un profondo buco nero.... O la più splendente delle stelle che dona, con il proprio sacrificio, la realizzazione di un desiderio a chi, in una notte di San Lorenzo, sta con il naso all'aria .... Io ti vedo più in questa seconda versione...
Vedi, l'eredità che ti ha lasciato tuo padre è davvero immensa (e non parlo di cose materiali):
ti ha lasciato il potere di ridere anche delle cose più dure, ti ha dato un potere incommensurabile!!
O preferivi essere anche tu una figurante in nero??
Ci saranno molti momenti no, ma con il tuo dono saprai sfogarti il giusto... e poi pensando a tuo padre ti ricorderai una sua battuta e ...via che ritorna il sereno!
Ti auguro tanti giorni soleggiati (dalla temperatura decente però! Basta con i 42 gradi!), malgrado qualche temporale che, una volta passato, lascia l'aria pulita e frescolina.... Un bacio
Re: 48 ore...
Mi sono commossa leggendo il tuo "papiro"...il tuo papà mi ha fatto venire in mente il mio...leggevo le sue battute e mi veniva in mente papà...le risate che mi faceva fare lui nn me le faceva fare nessuno...ti capisco perchè so che quelle risate mancheranno e so che all inizio e difficile riderci su ripensando alle loro battute ...ripensando ai bei momenti insieme...però spero che un giorno invece di queste maledette lacrime ci saranno solo sorrisi.....ricordando i nostri amati PAPÀ.....❤ un abbraccio.....
Re: 48 ore...
Il tuo "papiro" mi ha fatto ridere e commuovere allo stesso tempo. Grazie stella! Un abbraccio
Quando curi una malattia puoi vincere o perdere. Quando ti prendi cura di una persona vinci sempre.
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Re: 48 ore...
Tra poche ore ci sarà il funerale di mio papà.
Vorrei poterci non andare. Vorrei solo che avessimo già affrontato questo passaggio.
Da ieri sera, per la prima volta in questi giorni, mi è presa l'ansia, la tachicardia. Si sa, è un passaggio forte, psicologicamente straziante.
A questo aggiungo anche il fatto che mamma è partita un po' di testa. Lei dice di no, ma quello che non mi ha fatto passare in questi giorni dio solo lo sa.
Come saggiamente diceva mio papà, e come ho già scritto qui sopra, mia mamma già in tempi non sospetti non è una persona che prende decisioni. Non le prende per tempo, rimanda sempre, cambia sempre idea. Quando una volta ho detto al mio capo che stavo resistendo così a lungo accanto a lui perchè era identico a mia mamma non mi sbagliavo proprio per nulla.
Solo di ieri avrò chiamato in chiesa 5 volte per cambiare programma altrettante volte. Per non parlare dei fiori. E della benedizione di mio papà! Questa, scusate, ve la racconto.
Io ho un cugino prete. Oggi non verrà a benedire mio papà alle celle perchè mio cugino deve anche gestire sua mamma (mia zia) malata di alzheimer, ma verrà direttamente in chiesa. Ma benedirà mio papà prima che entri in chiesa. E gli ha dato la benedizione martedì. E mercoledì. E anche giovedì. Insomma, mio papà è praticamente l'uomo più benedetto della storia del mondo. Niente. Mi ha fatto chiamare in casa di cura ieri pomeriggio per chiedere se poteva venire il cappellano a benedire il papà. Salvo poi, un'ora dopo, chiedermi di richiamare per dire che no, va bene, niente cappellano. Per poi farmi richiamare di nuovo e richiedere il cappellano.
Non vi dico per i fiori: fortunatamente sono miei colleghi, quindi sono stati molto comprensivi, ma non ho mai sentito la fiorista così tante volte in pochi giorni come ultimamente.
Ieri sera, verso le 23, prendo per la prima volta un po' di gocce per provare a dormire. Io al momento sto dormendo sul divano in sala, che nella mia vecchia camera c'è la badante e io preferisco star qui, che uso il pc, ho la tv ecc. A mezzanotte sono quasi addormentata e mia mamma arriva qui in sala, accende la luce e si mette a cercare qualcosa nella libreria, qualcosa che forse vuole portare in chiesa oggi. Non credo l'abbia trovata.
Stessa scena poi alle 3 di notte: viene qui, accende la luce, mi legge una preghiera che ha scritto per mio papà che però non sa se oggi la farà leggere a qualcuno o meno.
Mamma poi attacca con: 'allora martedì dobbiamo fare questo, mercoledì quest'altro, giovedì poi andiamo là ecc' e io continuo a farle presente che mercoledì devo tornare al lavoro, ma devo proprio (la mia collega è in ferie, la settimana scorsa al lavoro si sono un po' arrangiati con un'altra collega, che però da oggi è in ferie, e oggi e domani l'ufficio personale - il mio - è scoperto), mia mamma mi fa la faccia triste come a dire 'mi abbandoni così?'
Io capisco, dico davvero: capisco la sofferenza e il dolore indicibile di mia mamma. Ma da persona insensibile quale mi sento di essere (o utilizzo il termine di Ninì, che mi piace tanto!, cristallina), ho bisogno anch'io di poter soffrire. Ma non ci sto riuscendo. Da che mio papà mi ha lasciato, dopo tutte le corse che ho fatto per mio papà, io al momento sto facendo le stesse identiche corse per mia mamma. Ripeto, so che è giusto, è giusto che io mi prenda cura di mia mamma, è giusto che io le stia vicino. Ma, egoisticamente lo so, ci sono anch'io. E' mio papà. Non è un normale conoscente, è mio papà.
E quando mia mamma dà per scontato che io mi ritrasferisca qui da lei, che sia cosa già fatta, a me prende l'ansia e la tachicardia. Perchè è vero, è mia mamma e sta male. E' vero, sono figlia unica. E' vero, non ho una famiglia mia. Ma ho 41 anni. E ho bisogno anch'io del mio spazietto per sentire la mancanza di mio papà senza dovermi trattenere, preoccupare di dire cose che mi passano per la testa che mia mamma possa fraintendere.
Se ne parlo con le mie amiche o la mia psicologa (ovviamente è in ferie, ma mi risponde al telefono ogni tanto per fortuna) mi dicono: 'tu prendi e te ne vai a casa tua punto'. Ma non è così semplice. Se ne parlo con mia cugina mi dice: 'beh, ovvio che ti devi trasferire per un po' da lei, qualche mese. Prendila come una vacanza'. Ehm, io ho un'idea un filino diversa di vacanza a dire il vero, ma tant'è.
Come sempre papiro, come sempre pensieri in libertà, senza filtro...
Non chiedo consigli, davvero. Vi ringrazio tanto solo per il fatto che posso scrivere e sfogarmi un pochino.
Un abbraccio
Vorrei poterci non andare. Vorrei solo che avessimo già affrontato questo passaggio.
Da ieri sera, per la prima volta in questi giorni, mi è presa l'ansia, la tachicardia. Si sa, è un passaggio forte, psicologicamente straziante.
A questo aggiungo anche il fatto che mamma è partita un po' di testa. Lei dice di no, ma quello che non mi ha fatto passare in questi giorni dio solo lo sa.
Come saggiamente diceva mio papà, e come ho già scritto qui sopra, mia mamma già in tempi non sospetti non è una persona che prende decisioni. Non le prende per tempo, rimanda sempre, cambia sempre idea. Quando una volta ho detto al mio capo che stavo resistendo così a lungo accanto a lui perchè era identico a mia mamma non mi sbagliavo proprio per nulla.
Solo di ieri avrò chiamato in chiesa 5 volte per cambiare programma altrettante volte. Per non parlare dei fiori. E della benedizione di mio papà! Questa, scusate, ve la racconto.
Io ho un cugino prete. Oggi non verrà a benedire mio papà alle celle perchè mio cugino deve anche gestire sua mamma (mia zia) malata di alzheimer, ma verrà direttamente in chiesa. Ma benedirà mio papà prima che entri in chiesa. E gli ha dato la benedizione martedì. E mercoledì. E anche giovedì. Insomma, mio papà è praticamente l'uomo più benedetto della storia del mondo. Niente. Mi ha fatto chiamare in casa di cura ieri pomeriggio per chiedere se poteva venire il cappellano a benedire il papà. Salvo poi, un'ora dopo, chiedermi di richiamare per dire che no, va bene, niente cappellano. Per poi farmi richiamare di nuovo e richiedere il cappellano.
Non vi dico per i fiori: fortunatamente sono miei colleghi, quindi sono stati molto comprensivi, ma non ho mai sentito la fiorista così tante volte in pochi giorni come ultimamente.
Ieri sera, verso le 23, prendo per la prima volta un po' di gocce per provare a dormire. Io al momento sto dormendo sul divano in sala, che nella mia vecchia camera c'è la badante e io preferisco star qui, che uso il pc, ho la tv ecc. A mezzanotte sono quasi addormentata e mia mamma arriva qui in sala, accende la luce e si mette a cercare qualcosa nella libreria, qualcosa che forse vuole portare in chiesa oggi. Non credo l'abbia trovata.
Stessa scena poi alle 3 di notte: viene qui, accende la luce, mi legge una preghiera che ha scritto per mio papà che però non sa se oggi la farà leggere a qualcuno o meno.
Mamma poi attacca con: 'allora martedì dobbiamo fare questo, mercoledì quest'altro, giovedì poi andiamo là ecc' e io continuo a farle presente che mercoledì devo tornare al lavoro, ma devo proprio (la mia collega è in ferie, la settimana scorsa al lavoro si sono un po' arrangiati con un'altra collega, che però da oggi è in ferie, e oggi e domani l'ufficio personale - il mio - è scoperto), mia mamma mi fa la faccia triste come a dire 'mi abbandoni così?'
Io capisco, dico davvero: capisco la sofferenza e il dolore indicibile di mia mamma. Ma da persona insensibile quale mi sento di essere (o utilizzo il termine di Ninì, che mi piace tanto!, cristallina), ho bisogno anch'io di poter soffrire. Ma non ci sto riuscendo. Da che mio papà mi ha lasciato, dopo tutte le corse che ho fatto per mio papà, io al momento sto facendo le stesse identiche corse per mia mamma. Ripeto, so che è giusto, è giusto che io mi prenda cura di mia mamma, è giusto che io le stia vicino. Ma, egoisticamente lo so, ci sono anch'io. E' mio papà. Non è un normale conoscente, è mio papà.
E quando mia mamma dà per scontato che io mi ritrasferisca qui da lei, che sia cosa già fatta, a me prende l'ansia e la tachicardia. Perchè è vero, è mia mamma e sta male. E' vero, sono figlia unica. E' vero, non ho una famiglia mia. Ma ho 41 anni. E ho bisogno anch'io del mio spazietto per sentire la mancanza di mio papà senza dovermi trattenere, preoccupare di dire cose che mi passano per la testa che mia mamma possa fraintendere.
Se ne parlo con le mie amiche o la mia psicologa (ovviamente è in ferie, ma mi risponde al telefono ogni tanto per fortuna) mi dicono: 'tu prendi e te ne vai a casa tua punto'. Ma non è così semplice. Se ne parlo con mia cugina mi dice: 'beh, ovvio che ti devi trasferire per un po' da lei, qualche mese. Prendila come una vacanza'. Ehm, io ho un'idea un filino diversa di vacanza a dire il vero, ma tant'è.
Come sempre papiro, come sempre pensieri in libertà, senza filtro...
Non chiedo consigli, davvero. Vi ringrazio tanto solo per il fatto che posso scrivere e sfogarmi un pochino.
Un abbraccio
Re: 48 ore...
ripeto quello che ti ho già detto: ce ne fossero persone come te! un abbraccio grande
Re: 48 ore...
sono con te.......un abbraccio
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Re: 48 ore...
E' andata.
Ci aspettavamo una chiesa vuota, tantissimi in ferie, e invece era stracolma! Quanto affetto!
Io che mi faccio forza, perchè si sa, è la mamma a cui stare attenta (figli e figlie che siete passati già attraverso tutto questo: quante volte ve l'hanno ripetuto anche a voi?).
Scendo dalla macchina, raggiungo l'ingresso della chiesa, e le prime persone che vedo sono 3 mie amiche di 'concerti' (amo la musica alla follia, la definisco la mia medicina omeopatica. Con loro mi conosco da anni, con una di loro in particolare sono molto legata, le altre due sono passate attraverso esperienze simili alla mia) una di Milano, una di Cremona e una di Piacenza. Io sono a Verona. Ecco, sono scoppiata a piangere vedendole lì. Mi hanno commosso e scaldato il cuore come non so cosa.
E poi, mio cugino prete, monsignore, mica pizza e fichi! Che lui è sempre stato un mito e lo è tutt'ora. Ha fatto un'omelia bellissima. Così bella che la mia più cara amica, dichiaratamente e convintamente atea, poi mi ha detto: 'oh, ma avevi ragione a dire che tuo cugino è fico! Ancora un po' e giuro che mi convinceva'
E l'altro mio cugino violinista, che a 28 anni suonava già alla Scala sotto Muti, ha suonato con Accardo e ora è primo violino a Lione, che ha accompagnato la cerimonia.
E poi che arriviamo al cimitero, e siccome la mamma è sempre la mamma, finchè siamo lì in attesa del momento tremendo in cui calano la bara, mia mamma che guarda l'interno della tomba di famiglia e se ne esce con un 'beh, insomma, certo che una spolveratina potevano anche darcela eh?'. Io e mio cugino prete che ci siamo messi di impegno per non ridere
Cmq siamo qui.
Oggi pomeriggio io e mamma abbiamo anche riposato un po'.
Se stasera riesco a convincerla a mettere il naso fuori di casa per un aperitivo in un posticino tanto carino che c'è qui vicino a casa sarebbe il massimo. Dubito di farcela, ma tentar non nuoce giusto?
Addà passà a nuttata
Un abbraccio!
Ci aspettavamo una chiesa vuota, tantissimi in ferie, e invece era stracolma! Quanto affetto!
Io che mi faccio forza, perchè si sa, è la mamma a cui stare attenta (figli e figlie che siete passati già attraverso tutto questo: quante volte ve l'hanno ripetuto anche a voi?).
Scendo dalla macchina, raggiungo l'ingresso della chiesa, e le prime persone che vedo sono 3 mie amiche di 'concerti' (amo la musica alla follia, la definisco la mia medicina omeopatica. Con loro mi conosco da anni, con una di loro in particolare sono molto legata, le altre due sono passate attraverso esperienze simili alla mia) una di Milano, una di Cremona e una di Piacenza. Io sono a Verona. Ecco, sono scoppiata a piangere vedendole lì. Mi hanno commosso e scaldato il cuore come non so cosa.
E poi, mio cugino prete, monsignore, mica pizza e fichi! Che lui è sempre stato un mito e lo è tutt'ora. Ha fatto un'omelia bellissima. Così bella che la mia più cara amica, dichiaratamente e convintamente atea, poi mi ha detto: 'oh, ma avevi ragione a dire che tuo cugino è fico! Ancora un po' e giuro che mi convinceva'
E l'altro mio cugino violinista, che a 28 anni suonava già alla Scala sotto Muti, ha suonato con Accardo e ora è primo violino a Lione, che ha accompagnato la cerimonia.
E poi che arriviamo al cimitero, e siccome la mamma è sempre la mamma, finchè siamo lì in attesa del momento tremendo in cui calano la bara, mia mamma che guarda l'interno della tomba di famiglia e se ne esce con un 'beh, insomma, certo che una spolveratina potevano anche darcela eh?'. Io e mio cugino prete che ci siamo messi di impegno per non ridere
Cmq siamo qui.
Oggi pomeriggio io e mamma abbiamo anche riposato un po'.
Se stasera riesco a convincerla a mettere il naso fuori di casa per un aperitivo in un posticino tanto carino che c'è qui vicino a casa sarebbe il massimo. Dubito di farcela, ma tentar non nuoce giusto?
Addà passà a nuttata
Un abbraccio!
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