Un mondo parallelo
Un mondo parallelo
Non avrei mai pensato di frequentare un giorno queste pagine, perché chi non ha mai incontrato sulla sua strada il tumore vive in un'altra dimensione, in un luogo dove anch’io vivevo fino a 3 mesi fa.
Un giorno però lo incontri e capisci che sei entrato a far parte di un mondo parallelo, dove l’orizzonte è scomparso e il futuro non è più incerto ma è semplicemente impossibile da immaginare.
Ho perso Cinzia, mia moglie di 55 anni (eravamo perfettamente coetanei), il 29 giugno dopo quattro settimane di ricovero con il destino incanalato in un’unica direzione, quella della discesa all’inferno.
Mai un giorno di tregua, mai un sintomo che potesse darci una speranza. Ogni diagnosi un pugno nello stomaco che mi lasciava senza fiato. Piangevo senza ritegno davanti a medici e infermieri e davanti a lei che invece non si è mostrata mai cedevole di fronte alla malattia e chiedeva loro di consolarmi.
E poi dolori ingestibili, la sofferenza senza fine negli occhi della persona con cui ho vissuto 35 anni della mia vita. Gli antidolorifici più potenti e la perdita di coscienza, la chemio ultima spiaggia e definitiva condanna.
E’ andata via da noi di notte per una polmonite, ad assisterla io e mia figlia Sara di 17 anni, le uniche persone che ha voluto vedere durante tutto il ricovero.
Ora non so cosa chiedere alla vita, non so di cosa ho bisogno. La rivorrei qui per chiederle perdono per tutto, per risentirla dire che sono una “bella persona” anche se non me lo merito. Vorrei suonasse il telefono in ufficio e fosse ancora lei che mi chiede “Ciao patata come stai?”. Cose semplici delle quali non ci curiamo quando abbiamo la convinzione che tutto sia eterno ed immutabile e che ora sarebbero più preziose dell’oro, importanti quanto la vita stessa.
Da tre mesi la mia esistenza è come se fosse sospesa, in apnea. Mi tornano le immagini di quella notte, di me e Sara che percorriamo i corridoi di quell’ospedale portando quelle borse che sembrano valigie pesantissime e con le quali portiamo via le sue povere cose…………. insieme alla nostra disperazione.
Un giorno però lo incontri e capisci che sei entrato a far parte di un mondo parallelo, dove l’orizzonte è scomparso e il futuro non è più incerto ma è semplicemente impossibile da immaginare.
Ho perso Cinzia, mia moglie di 55 anni (eravamo perfettamente coetanei), il 29 giugno dopo quattro settimane di ricovero con il destino incanalato in un’unica direzione, quella della discesa all’inferno.
Mai un giorno di tregua, mai un sintomo che potesse darci una speranza. Ogni diagnosi un pugno nello stomaco che mi lasciava senza fiato. Piangevo senza ritegno davanti a medici e infermieri e davanti a lei che invece non si è mostrata mai cedevole di fronte alla malattia e chiedeva loro di consolarmi.
E poi dolori ingestibili, la sofferenza senza fine negli occhi della persona con cui ho vissuto 35 anni della mia vita. Gli antidolorifici più potenti e la perdita di coscienza, la chemio ultima spiaggia e definitiva condanna.
E’ andata via da noi di notte per una polmonite, ad assisterla io e mia figlia Sara di 17 anni, le uniche persone che ha voluto vedere durante tutto il ricovero.
Ora non so cosa chiedere alla vita, non so di cosa ho bisogno. La rivorrei qui per chiederle perdono per tutto, per risentirla dire che sono una “bella persona” anche se non me lo merito. Vorrei suonasse il telefono in ufficio e fosse ancora lei che mi chiede “Ciao patata come stai?”. Cose semplici delle quali non ci curiamo quando abbiamo la convinzione che tutto sia eterno ed immutabile e che ora sarebbero più preziose dell’oro, importanti quanto la vita stessa.
Da tre mesi la mia esistenza è come se fosse sospesa, in apnea. Mi tornano le immagini di quella notte, di me e Sara che percorriamo i corridoi di quell’ospedale portando quelle borse che sembrano valigie pesantissime e con le quali portiamo via le sue povere cose…………. insieme alla nostra disperazione.
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Re: Un mondo parallelo
Mi dispiace tanto, non immagini quanto, Fiorenzo. Hai descritto la disperazione e forse anche un senso di colpa. Di cui credo debba non fartene carico..come si fa ed essere sempre pronti a dare il giusto valore agli aspetti della vita che lo.meritano? É normale (e umano) pensare alle stupidate e meno a quei momenti ritenuti (a torto) abitudine, normalità..se vengono meno improvvisamente li si valorizza poi ..é normale, non siamo perfetti! Io dal mio incidente ho.imparato (credo) a fare più attenzione ai momenti di vita "normale", quotidiana...credo, ma non ne sono sicura..ma solo da dopo l'evento, mi pongo con attenzione diversa.
é un momento triste questo, per te e tua figlia. Noi siamo qui, ascoltiamo ...ci siamo.
Un forte abbraccio.
é un momento triste questo, per te e tua figlia. Noi siamo qui, ascoltiamo ...ci siamo.
Un forte abbraccio.
Re: Un mondo parallelo
Grazie Alessandra
E' che molte persone ti stanno vicino all'inizio, sembra non vogliano lasciarti mai, ma poi...... ci sono i problemi, le vacanze, le chiamate diventano rare.
Tu chiudi la porta la sera e ti sembra che nessuno abbia compreso il tuo dramma. Non voglio accusare nessuno e niente pretendo, probabilmente in passato io stesso sono stato superficiale in occasioni simili. Voglio solo avere uno spazio in cui esprimere quello che provo ogni volta che ne sento il bisogno e sapere che dall'altra parte c'è qualcuno in grado di ascoltare e di capire.
Un forte abbraccio anche a Te.
E' che molte persone ti stanno vicino all'inizio, sembra non vogliano lasciarti mai, ma poi...... ci sono i problemi, le vacanze, le chiamate diventano rare.
Tu chiudi la porta la sera e ti sembra che nessuno abbia compreso il tuo dramma. Non voglio accusare nessuno e niente pretendo, probabilmente in passato io stesso sono stato superficiale in occasioni simili. Voglio solo avere uno spazio in cui esprimere quello che provo ogni volta che ne sento il bisogno e sapere che dall'altra parte c'è qualcuno in grado di ascoltare e di capire.
Un forte abbraccio anche a Te.
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Re: Un mondo parallelo
Ciao Fiorenzo...lo spazio lo hai trovato. noi siamo qui.
Un grande saluto.
Un grande saluto.
Re: Un mondo parallelo
Ti ho scritto ma la lettera non èstata pubblicata...non so perche'
Re: Un mondo parallelo
Bannato do fastidio?
Re: Un mondo parallelo
Chiedo allo staff di Ai Mac se sono indesiderato e anche ad Alessandra...se è così tolgo il disturbo.
Re: Un mondo parallelo
Fate presto a rispondere per favore...
Re: Un mondo parallelo
Un caro saluto fiorenzo noi siamo qui per te.. sappiamo ciò che provi.. siamo pronti ad ascoltarti.. non sei piú solo!! Quando vuoi condividi con noi.. saremo sempre qui a leggerti e supportarti!! Un grande abbraccio..
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Re: Un mondo parallelo
Il fatto che non risponda non vuol dire che provo fastidio..sono giorni che neanche io sto bene e ho altre cose. Mi tiro su a modo mio.
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