cyberknife e adroterapia per pancreas?
Inviato: lun 9 nov 2015, 18:20
buonasera a tutti,
purtroppo anche io come voi mi trovo a scrivere su questo forum perchè la bestia è entrata in casa mia.
a mia madre è stato diagnosticato un tumore al pancreas localmente avanzato circa un anno fa, non operabile. l'unica cosa che ci è stata proposta è la chemioterapia (palliativa) con gencitabina. ha finito la terapia a giugno e stava abbastanza bene fino a quando non sono ricominciati i dolori ed ora l'ittero.
quando è stata fatta la diagnosi ho fatto diverse ricerche, ma non ero capitata nelle due tecniche in oggetto. una mi è stata riferita da un conoscente che ha avuto un trattamento per un tumore celebrale, l'altra ne sono venuta a conoscenza (come molti) dal servizio di report.
ho chiamato il cdi per avere info sul cyberknife e mi ha detto che non operano tutti i tumori al pancreas, ma il caso va valutato di persona.
per l'adroterapia, i cnao accetta consulti su materiale inviato via posta o email.
volevo sapere se qualcuno ha esperienza in merito. se c'è chi si è sottoposto a queste terapie.
ho cercato info on line e non ho trovato pubblicazioni in merito a studi sul pancreas
in questo documento http://www.iss.it/binary/lgac/cont/BSLG ... _parte.pdf preso dal sito dell'iss del quale non sono riuscita a capire la data di pubblicazione dice:
"Pancreas
Anche per questa patologia, la chirurgia rimane la terapia standard per i casi operabili che comunque non raggiungono il 20% (20).
La SBRT con CyberKnife è stata offerta come terapia loco-regionale per il controllo locale di pazienti inoperabili. Uno studio di fase I di Koong et al. ha mostrato un controllo locale in tutti i casi trattati con 25 Gy in seduta unica (7).
L’esperienza dello stesso gruppo è proseguita con l’impiego della SBRT (25 Gy in seduta unica) come boost di un trattamento radiochemioterapico (5-FU) sul primitivo e linfonodi satelliti. In questo studio si è avuto un controllo locale in tutti i pazienti. Vi è stato però un elevato tasso di progressione a distanza, con una deludente mediana di sopravvivenza di 7.5 mesi (21). Lo stesso gruppo in una
più recente revisione della propria casistica riferisce una significativa tossicità a livello duodenale.
purtroppo anche io come voi mi trovo a scrivere su questo forum perchè la bestia è entrata in casa mia.
a mia madre è stato diagnosticato un tumore al pancreas localmente avanzato circa un anno fa, non operabile. l'unica cosa che ci è stata proposta è la chemioterapia (palliativa) con gencitabina. ha finito la terapia a giugno e stava abbastanza bene fino a quando non sono ricominciati i dolori ed ora l'ittero.
quando è stata fatta la diagnosi ho fatto diverse ricerche, ma non ero capitata nelle due tecniche in oggetto. una mi è stata riferita da un conoscente che ha avuto un trattamento per un tumore celebrale, l'altra ne sono venuta a conoscenza (come molti) dal servizio di report.
ho chiamato il cdi per avere info sul cyberknife e mi ha detto che non operano tutti i tumori al pancreas, ma il caso va valutato di persona.
per l'adroterapia, i cnao accetta consulti su materiale inviato via posta o email.
volevo sapere se qualcuno ha esperienza in merito. se c'è chi si è sottoposto a queste terapie.
ho cercato info on line e non ho trovato pubblicazioni in merito a studi sul pancreas
in questo documento http://www.iss.it/binary/lgac/cont/BSLG ... _parte.pdf preso dal sito dell'iss del quale non sono riuscita a capire la data di pubblicazione dice:
"Pancreas
Anche per questa patologia, la chirurgia rimane la terapia standard per i casi operabili che comunque non raggiungono il 20% (20).
La SBRT con CyberKnife è stata offerta come terapia loco-regionale per il controllo locale di pazienti inoperabili. Uno studio di fase I di Koong et al. ha mostrato un controllo locale in tutti i casi trattati con 25 Gy in seduta unica (7).
L’esperienza dello stesso gruppo è proseguita con l’impiego della SBRT (25 Gy in seduta unica) come boost di un trattamento radiochemioterapico (5-FU) sul primitivo e linfonodi satelliti. In questo studio si è avuto un controllo locale in tutti i pazienti. Vi è stato però un elevato tasso di progressione a distanza, con una deludente mediana di sopravvivenza di 7.5 mesi (21). Lo stesso gruppo in una
più recente revisione della propria casistica riferisce una significativa tossicità a livello duodenale.