Mio papà ha un tumore inguaribile. Come faccio a stargli vicona ed a sopportare tutto?
Inviato: ven 29 apr 2016, 5:07
Buonasera a tutti,
sono nuova nel forum, e mi sono iscritta perché ho un dolore cosi grande dentro di me di cui non riesco a parlarne con quasi nessuno.
Io ho 23 anni, figlia di un papa che ora ne ha 63. A vedere le sofferenze quotidiane siamo quasi solo noi due perché i miei genitori sono separati da anni, e ho una sorella che vive da anni all'esteroall'estero quindi è non presente assolutamente molto presente, e sono persone con cui non riesco ad aprirmi, non vedendo giorno dopo giorno i peggioramenti e il.dolore di mio papa. Nell'estate 2014 gli hanno trovato un Linfoma di non Hodking ai linfociti T. Dopo mesi e mesi di chemio ha subito un auto trapianto del midollo osseo per poter rimmettere delle cellule del sangue sane. Finito questo lungo periodo di continui ricoveri in ospedale (il percorso clinico e durato quasi fino a maggio 2015, mesi vissuti molto angosciamente da mio papa) sembrava che le cose pian piano stessero migliorando e finalente anche lui si stava riprendendo psicologicamente. Ad un tratto, pero, nel agosto 2015 gli è stato trovato un altro tumore, questa volta al retto del canale intestinale. Sono seguiti trattamenti di chemio e radioterapia per tutto l'inverno, e che sono finiti verso febbraio 2016, nonche un'operazio chirurgica per impiantare una stomia per chiudere il canale anale e impedire complicazioni con le feci. Da qui il trauma psicologico del comunemente detto "sacchetto " per le feci. Per lui è stato davvero un disastro. Disgusto, disprezzo e Umiliazione per qquesa stomia che ha tutto ora è che deve cambiare più volte al.giorno, abbassando di gran lunga il.suo stile di vita.
Il peggio però e arrivato finite le cure.
La radio gli ha causato una dnorme ulcera sulla pelle, visibile proprio nella zona dell'ano, che gli impedisce anche di stare.seduto, di mangiare comodamente, di guidare, di piegarsi per mettersi le calze e le scarpe e di fare una vita normale. Il dolore e forte nonostante vari antidolorifici somministrati. tutti giorni andiamo in ospedalè per delle medicazioni a questa ulcera, e in ogni caso 2 o 3 volte al giorno devo cambiargli o a casa le garze varie presenti. Nonché devo essere quasi sempre con lui per aiutarlo nelle prayiche piu comuni. Questo per lui e molto uumiliant e frustrante. Nonostante tutto qquest, il chirurgo che lha seguito qualche settimana fa mi ha preso in disparte, spiegandomi che sono comparsi dei noduli al fegato, che prima.nn c'erano e che se sono li significa che probabilmente sono già anche da altre parti ma che ancora non sono visibili e che ormai nn c'è piu moltp da fare, se non contimuare con terapie del dolore. Mi ha dato un range di tempo dai 6 ai 18 mesi. A mio papà non ha ancora detto tutto, gli hanno.spiegato che c'è qualcosa al fegato e che sono rimaste delle cellule tumorali anche nella zona colpita dalla radio e per questo bisogna parlare nuovamente con l'oncologa. Mio papà credo abbia capito che non è finita che sta vincendo il tumore. Anche ieri mi ha domandato "fare altra chemioterapia, per cosa? Se almeno tutto questo dolore servisse, e invece ?? " e sono frasi che anche se cambiando di poco, si ripetono tutti i giorni. Poi mi ha detto che in ogni caso andrà a farsi vedere anche da qualcun altro medico in altre città. Io sto così male. Lo vedo peggiorare giorno dopo giorno a causa di questa ulcera che anche solo per.la posizione gli impedisce una vita decente e lo priva di un dolore sopportabile. Vedere nei suoi occhi rendersi conto di tutto, e sapere che non c'è piu molto da fare, è la cosa che mi strazia di più. Sentirsi dire piangendo che spera si possa fare ancora qualcosa, sapere che non vuole.morire, che vuole vivere, che soffre così tanto per niente, e che in realtà a quanto mi aveva detto il chirurgo, non c'è più niente da fare, è una cosa per me straziante. È un dolore così forte, più che medicarlo tutti i giorni, preparargli da mangiare, aiutarlo nei movimenti in cui non riesce o con le punture o con le medicine,non posso fare ed è prorpio anche questo non poter fare altro che mi fa stare male. Mi sento così impotente davanti a tutto questo. E il mio papà e non si merita tutto questo. Tutto questo dolore psicologico e fisico per cosa? Non è giusto..
Ho deciso di chiedere aiuto a voi perché immagino siate gli unici a capirmi. Amici o.parenti che non vivono insieme a noi e dunque non vedono le sofferenze quotidiane, non riescono a capire. Mi sento così sola e impotente..
Vi chiedo dei pareri e dei consigli, come fate a sopportare una situazione in cui il vostro papà e un malato terminale che peggiora piano piano e che soffre ogni giorno?? Come faccio a stargli più vicino?? Vorrei poter fare davvero qualcosa di risolutivo ma nn c'è nient' altro da fare e questo è cosi frustrante e doloroso..
Ringrazio chiunque voglia darmi qualche consiglio.
Saluti
sono nuova nel forum, e mi sono iscritta perché ho un dolore cosi grande dentro di me di cui non riesco a parlarne con quasi nessuno.
Io ho 23 anni, figlia di un papa che ora ne ha 63. A vedere le sofferenze quotidiane siamo quasi solo noi due perché i miei genitori sono separati da anni, e ho una sorella che vive da anni all'esteroall'estero quindi è non presente assolutamente molto presente, e sono persone con cui non riesco ad aprirmi, non vedendo giorno dopo giorno i peggioramenti e il.dolore di mio papa. Nell'estate 2014 gli hanno trovato un Linfoma di non Hodking ai linfociti T. Dopo mesi e mesi di chemio ha subito un auto trapianto del midollo osseo per poter rimmettere delle cellule del sangue sane. Finito questo lungo periodo di continui ricoveri in ospedale (il percorso clinico e durato quasi fino a maggio 2015, mesi vissuti molto angosciamente da mio papa) sembrava che le cose pian piano stessero migliorando e finalente anche lui si stava riprendendo psicologicamente. Ad un tratto, pero, nel agosto 2015 gli è stato trovato un altro tumore, questa volta al retto del canale intestinale. Sono seguiti trattamenti di chemio e radioterapia per tutto l'inverno, e che sono finiti verso febbraio 2016, nonche un'operazio chirurgica per impiantare una stomia per chiudere il canale anale e impedire complicazioni con le feci. Da qui il trauma psicologico del comunemente detto "sacchetto " per le feci. Per lui è stato davvero un disastro. Disgusto, disprezzo e Umiliazione per qquesa stomia che ha tutto ora è che deve cambiare più volte al.giorno, abbassando di gran lunga il.suo stile di vita.
Il peggio però e arrivato finite le cure.
La radio gli ha causato una dnorme ulcera sulla pelle, visibile proprio nella zona dell'ano, che gli impedisce anche di stare.seduto, di mangiare comodamente, di guidare, di piegarsi per mettersi le calze e le scarpe e di fare una vita normale. Il dolore e forte nonostante vari antidolorifici somministrati. tutti giorni andiamo in ospedalè per delle medicazioni a questa ulcera, e in ogni caso 2 o 3 volte al giorno devo cambiargli o a casa le garze varie presenti. Nonché devo essere quasi sempre con lui per aiutarlo nelle prayiche piu comuni. Questo per lui e molto uumiliant e frustrante. Nonostante tutto qquest, il chirurgo che lha seguito qualche settimana fa mi ha preso in disparte, spiegandomi che sono comparsi dei noduli al fegato, che prima.nn c'erano e che se sono li significa che probabilmente sono già anche da altre parti ma che ancora non sono visibili e che ormai nn c'è piu moltp da fare, se non contimuare con terapie del dolore. Mi ha dato un range di tempo dai 6 ai 18 mesi. A mio papà non ha ancora detto tutto, gli hanno.spiegato che c'è qualcosa al fegato e che sono rimaste delle cellule tumorali anche nella zona colpita dalla radio e per questo bisogna parlare nuovamente con l'oncologa. Mio papà credo abbia capito che non è finita che sta vincendo il tumore. Anche ieri mi ha domandato "fare altra chemioterapia, per cosa? Se almeno tutto questo dolore servisse, e invece ?? " e sono frasi che anche se cambiando di poco, si ripetono tutti i giorni. Poi mi ha detto che in ogni caso andrà a farsi vedere anche da qualcun altro medico in altre città. Io sto così male. Lo vedo peggiorare giorno dopo giorno a causa di questa ulcera che anche solo per.la posizione gli impedisce una vita decente e lo priva di un dolore sopportabile. Vedere nei suoi occhi rendersi conto di tutto, e sapere che non c'è piu molto da fare, è la cosa che mi strazia di più. Sentirsi dire piangendo che spera si possa fare ancora qualcosa, sapere che non vuole.morire, che vuole vivere, che soffre così tanto per niente, e che in realtà a quanto mi aveva detto il chirurgo, non c'è più niente da fare, è una cosa per me straziante. È un dolore così forte, più che medicarlo tutti i giorni, preparargli da mangiare, aiutarlo nei movimenti in cui non riesce o con le punture o con le medicine,non posso fare ed è prorpio anche questo non poter fare altro che mi fa stare male. Mi sento così impotente davanti a tutto questo. E il mio papà e non si merita tutto questo. Tutto questo dolore psicologico e fisico per cosa? Non è giusto..
Ho deciso di chiedere aiuto a voi perché immagino siate gli unici a capirmi. Amici o.parenti che non vivono insieme a noi e dunque non vedono le sofferenze quotidiane, non riescono a capire. Mi sento così sola e impotente..
Vi chiedo dei pareri e dei consigli, come fate a sopportare una situazione in cui il vostro papà e un malato terminale che peggiora piano piano e che soffre ogni giorno?? Come faccio a stargli più vicino?? Vorrei poter fare davvero qualcosa di risolutivo ma nn c'è nient' altro da fare e questo è cosi frustrante e doloroso..
Ringrazio chiunque voglia darmi qualche consiglio.
Saluti