Ciao Amici miei
Inviato: ven 20 mag 2016, 17:40
Inizio con un saluto generale a tutti gli amici o meglio guerrieri che sono stati al mio fianco da piu di un anno.
Io vi leggo spesso anche se non commento. Ho notato che hanno cambiato tutto prima era piu facile vedere le novità mi sento un attimo persa.
Io sto bene e spero lo stesso per voi. Sono in Germania da tre mesi e purtroppo certi ricordi ed il dolore non mi hanno mai lasciata. Mio papà resta sempre un amaro addio che non so ancora dire.
Qui lavoro, ci sto bene anche se mi manca tanto la mia famiglia. Vivo con il mio ragazzo e con mio cognato ed è facile distrarsi qui solo che la sera ahime non è cosi facile. Il 17 aprile è stato un anno senza il mio papà. Sono stata dal 2 al 16 sempre triste. È come se io stessi ripercorrendo le ultine fasi della vita di papà. Il 16 sera ho deciso di non uscire, il mio ragazzo anche. All una meno dieci sobbalzo dal letto guardo l'orologio e penso che si, era proprio l'ora in cui papà dava gli ultimi respiri. Ho pianto nel letto ,mio padre mi mancava tanto, e dopo un anno ancor di piu ed io non potevo farci proprio niente se non abbandonarmi al dolore. Il 17 mattina mi sono svrgliata con una serenità che non so spiegare, ho pensato che l'anno prima era stato un giorno maledetto ma tutto senza una lacrima, vivendomi quella giornata come se fosse una delle tante e magari fosse sempre cosi.
Ho trascorso quest anno a ricordare ogni data, ogni momento dell'anno precedente quandp lui c'era. E mi son promessa di non farlo più. Di guardare avanti e di jon pensare piu "due anni fa c'era anche lui e stavo facendo questo..."
Voglio andare avanti, pensare che è esistito un uomo buono, Gentile meraviglioso, che era il mio sangue ma quell'uomo oggi non esiste più.
È che lui mi ha fatto cosi tanta tenerezza durante la sua malattia, avevo un senso di protezione che non so spiegare, i suoi occhi tristi, il tremolio alle mani negli ultimi tempi, il fatto che voleva fare tutto in casa ma non riusciva a fare niente . Il mio papà con la forza di un leone era diventato ad uj tratto un bambino da difendere e da curare. Si fa ancora male. E non so se sto andando avanti o meno. So solo che oggi ho lui nella testa e voi, per questo sono passata per darvi un grandissimo abbraccio. Vi voglio bene amici miei.
Io vi leggo spesso anche se non commento. Ho notato che hanno cambiato tutto prima era piu facile vedere le novità mi sento un attimo persa.
Io sto bene e spero lo stesso per voi. Sono in Germania da tre mesi e purtroppo certi ricordi ed il dolore non mi hanno mai lasciata. Mio papà resta sempre un amaro addio che non so ancora dire.
Qui lavoro, ci sto bene anche se mi manca tanto la mia famiglia. Vivo con il mio ragazzo e con mio cognato ed è facile distrarsi qui solo che la sera ahime non è cosi facile. Il 17 aprile è stato un anno senza il mio papà. Sono stata dal 2 al 16 sempre triste. È come se io stessi ripercorrendo le ultine fasi della vita di papà. Il 16 sera ho deciso di non uscire, il mio ragazzo anche. All una meno dieci sobbalzo dal letto guardo l'orologio e penso che si, era proprio l'ora in cui papà dava gli ultimi respiri. Ho pianto nel letto ,mio padre mi mancava tanto, e dopo un anno ancor di piu ed io non potevo farci proprio niente se non abbandonarmi al dolore. Il 17 mattina mi sono svrgliata con una serenità che non so spiegare, ho pensato che l'anno prima era stato un giorno maledetto ma tutto senza una lacrima, vivendomi quella giornata come se fosse una delle tante e magari fosse sempre cosi.
Ho trascorso quest anno a ricordare ogni data, ogni momento dell'anno precedente quandp lui c'era. E mi son promessa di non farlo più. Di guardare avanti e di jon pensare piu "due anni fa c'era anche lui e stavo facendo questo..."
Voglio andare avanti, pensare che è esistito un uomo buono, Gentile meraviglioso, che era il mio sangue ma quell'uomo oggi non esiste più.
È che lui mi ha fatto cosi tanta tenerezza durante la sua malattia, avevo un senso di protezione che non so spiegare, i suoi occhi tristi, il tremolio alle mani negli ultimi tempi, il fatto che voleva fare tutto in casa ma non riusciva a fare niente . Il mio papà con la forza di un leone era diventato ad uj tratto un bambino da difendere e da curare. Si fa ancora male. E non so se sto andando avanti o meno. So solo che oggi ho lui nella testa e voi, per questo sono passata per darvi un grandissimo abbraccio. Vi voglio bene amici miei.