Mio padre con un tumore, mia madre depressa.
Inviato: gio 22 set 2016, 9:39
Sono nuova qui. E sono qui perché sento il bisogno di aprirmi e di scrivere quello che mi sta accadendo. Ho 22 anni.
Da poco hanno diagnosticato a mio padre un tumore al polmone destro. Lui, fumatore incallito da 40 anni, si è messo una grande paura e ha smesso subito di fumare aiutato dai cerotti. Tra una settimana sarà operato - intervento in laparoscopia per togliere la massa tumorale poi si vedrà. I medici stanno indagando anche su una macchina al fegato che fa poco sperare, e i risultati della tac a contrasto (dalla testa ai piedi) saranno pronti oggi.
Quello che però mi fa preoccupare, non è mio padre ma mia madre.
Da quando la notizia è arrivata, si è lasciata andare a ansia, paure, depressione. Si immagina già un calvario che ancora non è detto e ogni ora che passa diventa sempre più sofferente.
Mi fa male vederla così, provo a ridimensionare la sua paura, a farla ragionare, a dirle che bisogna aspettare e vedere. Capisco la paura, sono io la prima che ho sofferto in passato di attacchi di panico che, non a caso, sono tornati a trovarmi dalla diagnosi del tumore. Quello che non capisco è questo suo abbandonarsi alla paura irrazionale. È sempre stata una donna forte, fa 3 lavori, non si è mai arresa di fronte a nessuna delle tante difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua vita. Stavolta è diverso, ha la mente completamente annebbiata. Provo a parlarle, ma la vedo soffrire e provo un forte senso di rabbia perché non riesco ad aiutarla, non so come fare. E ultimamente vivo male entro le mura di casa mia. Quando posso scappo ma finisco per sentirmi in colpa e somatizzo tutto negli attacchi di ansia che aumentano.
Non so come gestirla, come aiutarla, come alleviare il suo dolore e la sua preoccupazione. E mi domando cosa accadrà, se dovremo andare avanti dopo l'operazione, se finirà per ammalarsi anche lei con tutta questa depressione e preoccupazione fin troppo preventiva.
Da poco hanno diagnosticato a mio padre un tumore al polmone destro. Lui, fumatore incallito da 40 anni, si è messo una grande paura e ha smesso subito di fumare aiutato dai cerotti. Tra una settimana sarà operato - intervento in laparoscopia per togliere la massa tumorale poi si vedrà. I medici stanno indagando anche su una macchina al fegato che fa poco sperare, e i risultati della tac a contrasto (dalla testa ai piedi) saranno pronti oggi.
Quello che però mi fa preoccupare, non è mio padre ma mia madre.
Da quando la notizia è arrivata, si è lasciata andare a ansia, paure, depressione. Si immagina già un calvario che ancora non è detto e ogni ora che passa diventa sempre più sofferente.
Mi fa male vederla così, provo a ridimensionare la sua paura, a farla ragionare, a dirle che bisogna aspettare e vedere. Capisco la paura, sono io la prima che ho sofferto in passato di attacchi di panico che, non a caso, sono tornati a trovarmi dalla diagnosi del tumore. Quello che non capisco è questo suo abbandonarsi alla paura irrazionale. È sempre stata una donna forte, fa 3 lavori, non si è mai arresa di fronte a nessuna delle tante difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua vita. Stavolta è diverso, ha la mente completamente annebbiata. Provo a parlarle, ma la vedo soffrire e provo un forte senso di rabbia perché non riesco ad aiutarla, non so come fare. E ultimamente vivo male entro le mura di casa mia. Quando posso scappo ma finisco per sentirmi in colpa e somatizzo tutto negli attacchi di ansia che aumentano.
Non so come gestirla, come aiutarla, come alleviare il suo dolore e la sua preoccupazione. E mi domando cosa accadrà, se dovremo andare avanti dopo l'operazione, se finirà per ammalarsi anche lei con tutta questa depressione e preoccupazione fin troppo preventiva.