é arrivato l'istologico: adenocarcinoma del polmone in IV stadio per secondarietà encefaliche
Inviato: mer 29 mar 2017, 23:38
Scrivo di mio padre, ma mi sento come se l'avessero diagnosticato a me...
Oggi, la notizia che non volevamo è arrivata. Adenocarcinoma del polmone in IV stadio per secondarietà encefaliche.
L'ho sentita pronunciare una sola volta, e già non riesco più a togliermela dalla testa questa diagnosi.
I dottori non hanno parlato della gravità della situazione con mio padre, ma in disparte con me e mia madre.
Non so quale forza ci sta tenendo a galla... mia madre e come se fosse in trance agonistica. Ho paura che crolli all'improvviso.
Io non faccio altro che lavorare, la mattina al posto di mio padre, pomeriggio e notte il mio lavoro.
Mia sorella fa il possibile a casa.
Tutto è iniziato 10 giorni circa prima dell'8 marzo. Papà ha cominciato ad accusare un fastidio alla vista, precisamente all'occhio sinistro. il primo giorno un abbassamento della vista, dal secondo, un restringimento della vista periferica, solo a quell'occhio. credevamo fosse un inizio di cataratta.Speravamo.
L'oculista ci consiglia una tac cranica.
Il risultato sono state due lesioni di cui non ricordo il termine, una più grande dell'altra (la più grande quasi 3cm e mezzo)
Il radiologo dispone subito una total body con contrasto.
Risultato, 3 masse di differente grandezza al polmone destro, la più grande di 5cm e mezzo vicino la vena cava.
Cominciamo con le radioterapie e il cortisone per le metastasi alla testa, in attesa dell'esame istologico.
La cosa più strana, ma tutto diventa strano ed incedibile in questa situazione da quanto ho capito, e che mio padre, stava benissimo, ed essendo una persona molto intelligente, non ha voluto gli si nascondesse nulla... insomma come l'abbiamo informato del suo stato, ci e sembrato dare il via alla malattia. Colpi di tosse, stanchezza, fame implacabile. E' una persona molto forte, dal primo istante non ha ripetuto altre parole che "ora si combatte, si affronta e ci si cura", ma sono convinto che dentro stia malissimo e non vuole farlo trasparire per non farci del male, ma così facendo ci sta facendolo logorare ancora di più.
Comunque... cominciano le radio, comincia il cortisone (lui comincia ad ingrassare, quasi 5 lili in meno di 10 giorni)
Venerdi veniamo contattati dall'equipe del dottor Ciardiello, medico oncologo specializzato in tumori polmonari al policlinico di Napoli, che ci annuncia l'arrivo dell'istologico, visto dall'equipe, che non si era ancora pronunciata, ma per protocollo classico, x questo tipo di tumori, ha già predisposto per mercoledì 29 marzo 2017 il primo ciclo di chemioterapia, da affiancare alle radio.
In parte mossi da una speranza che volevamo ricercare nella rapidità con cui i medici si stanno muovendo, prendiamo questa notizia come forse uno spiraglio positivo.
Arriva il giorno del primo trattamento: Chemioterapico di I linea secondo schema Cisplatino G1 + Pemetrexed G1 ogni 21 giorni.
Mentre papà e dentro a fare il trattamento, noi nell'attesa fuori veniamo raggiunti dal Dott Ciardiello che ci informa dello stato in cui versa mio padre: Adenocarcinoma del polmone al IV stadio. Con molta calma e sincerità ci spiega che c'è molto poco da fare, se non gestire la malattia e sperare che il corpo resista e combatta, allungando le aspettative di vita. Ovviamente non ha parlato di numeri, ne abbiamo avuto il coraggio di chiedere, sapendo che non avrebbe fatto altro che parlare di percentuali, casistica, ecc...
Non è idoneo per la cura sperimentale adesso, forse non lo sarà mai.
Non lo so come mi sento, non riesco nemmeno a sentirmi... prendo delle lunghe pause da oggi, poi mi riprendo e mi chiedo se sia tutto vero.
Davanti a lui sono superpositivo, allegro e giocoso come sempre... in disparte vado in tilt. Ho paura. Ho paura per mia madre, non so quanto potrà resistere lei... Ho paura per mio padre.
Parlando con mio padre qualche settimana fa, all'inizio di tutto, mi ha confessato che non ha paura di morire, ne ha vissute tante, ha perso entrambi i genitori che aveva solo 13 anni... ma ha tanta paura di soffrire, di perdere la ragione, di diventare un problema.
So che da oggi, e spero per moltissimo tempo, le nostre vite saranno cambiate, stravolte, logorate.
Mi aggrappo a quelle lievi percentuali di speranza, quasi impossibili.
Cerco di immaginare cosa sia possibile fare per tenere su il morale in famiglia, cosa organizzare per regalare momenti di serenità ed allegria.
Cerco di non andare in tilt.
Avevo bisogno di scrivere, e ringrazio chi leggerà e chi mi ha dato la possibilità di farlo su un forum da loro creato.
Posso fare qualcos'altro per mio padre?
Esistono altre strade, altre cure sperimentali, qualcuno a cui rivolgersi ?
Come aiutare mia madre adesso, e in qualunque dopo verrà ?
Mia sorella?
Me ?
Vorrei dimostrare a mio padre di essere almeno il 50% dell'uomo e padre che è stato lui per me.
Vorrei regalargli la visione di un figlio realizzato.
Un nipotino\a.
Spero di avere il tempo almeno per strappargli qualche altro sorriso da ricordare per sempre.
Oggi, la notizia che non volevamo è arrivata. Adenocarcinoma del polmone in IV stadio per secondarietà encefaliche.
L'ho sentita pronunciare una sola volta, e già non riesco più a togliermela dalla testa questa diagnosi.
I dottori non hanno parlato della gravità della situazione con mio padre, ma in disparte con me e mia madre.
Non so quale forza ci sta tenendo a galla... mia madre e come se fosse in trance agonistica. Ho paura che crolli all'improvviso.
Io non faccio altro che lavorare, la mattina al posto di mio padre, pomeriggio e notte il mio lavoro.
Mia sorella fa il possibile a casa.
Tutto è iniziato 10 giorni circa prima dell'8 marzo. Papà ha cominciato ad accusare un fastidio alla vista, precisamente all'occhio sinistro. il primo giorno un abbassamento della vista, dal secondo, un restringimento della vista periferica, solo a quell'occhio. credevamo fosse un inizio di cataratta.Speravamo.
L'oculista ci consiglia una tac cranica.
Il risultato sono state due lesioni di cui non ricordo il termine, una più grande dell'altra (la più grande quasi 3cm e mezzo)
Il radiologo dispone subito una total body con contrasto.
Risultato, 3 masse di differente grandezza al polmone destro, la più grande di 5cm e mezzo vicino la vena cava.
Cominciamo con le radioterapie e il cortisone per le metastasi alla testa, in attesa dell'esame istologico.
La cosa più strana, ma tutto diventa strano ed incedibile in questa situazione da quanto ho capito, e che mio padre, stava benissimo, ed essendo una persona molto intelligente, non ha voluto gli si nascondesse nulla... insomma come l'abbiamo informato del suo stato, ci e sembrato dare il via alla malattia. Colpi di tosse, stanchezza, fame implacabile. E' una persona molto forte, dal primo istante non ha ripetuto altre parole che "ora si combatte, si affronta e ci si cura", ma sono convinto che dentro stia malissimo e non vuole farlo trasparire per non farci del male, ma così facendo ci sta facendolo logorare ancora di più.
Comunque... cominciano le radio, comincia il cortisone (lui comincia ad ingrassare, quasi 5 lili in meno di 10 giorni)
Venerdi veniamo contattati dall'equipe del dottor Ciardiello, medico oncologo specializzato in tumori polmonari al policlinico di Napoli, che ci annuncia l'arrivo dell'istologico, visto dall'equipe, che non si era ancora pronunciata, ma per protocollo classico, x questo tipo di tumori, ha già predisposto per mercoledì 29 marzo 2017 il primo ciclo di chemioterapia, da affiancare alle radio.
In parte mossi da una speranza che volevamo ricercare nella rapidità con cui i medici si stanno muovendo, prendiamo questa notizia come forse uno spiraglio positivo.
Arriva il giorno del primo trattamento: Chemioterapico di I linea secondo schema Cisplatino G1 + Pemetrexed G1 ogni 21 giorni.
Mentre papà e dentro a fare il trattamento, noi nell'attesa fuori veniamo raggiunti dal Dott Ciardiello che ci informa dello stato in cui versa mio padre: Adenocarcinoma del polmone al IV stadio. Con molta calma e sincerità ci spiega che c'è molto poco da fare, se non gestire la malattia e sperare che il corpo resista e combatta, allungando le aspettative di vita. Ovviamente non ha parlato di numeri, ne abbiamo avuto il coraggio di chiedere, sapendo che non avrebbe fatto altro che parlare di percentuali, casistica, ecc...
Non è idoneo per la cura sperimentale adesso, forse non lo sarà mai.
Non lo so come mi sento, non riesco nemmeno a sentirmi... prendo delle lunghe pause da oggi, poi mi riprendo e mi chiedo se sia tutto vero.
Davanti a lui sono superpositivo, allegro e giocoso come sempre... in disparte vado in tilt. Ho paura. Ho paura per mia madre, non so quanto potrà resistere lei... Ho paura per mio padre.
Parlando con mio padre qualche settimana fa, all'inizio di tutto, mi ha confessato che non ha paura di morire, ne ha vissute tante, ha perso entrambi i genitori che aveva solo 13 anni... ma ha tanta paura di soffrire, di perdere la ragione, di diventare un problema.
So che da oggi, e spero per moltissimo tempo, le nostre vite saranno cambiate, stravolte, logorate.
Mi aggrappo a quelle lievi percentuali di speranza, quasi impossibili.
Cerco di immaginare cosa sia possibile fare per tenere su il morale in famiglia, cosa organizzare per regalare momenti di serenità ed allegria.
Cerco di non andare in tilt.
Avevo bisogno di scrivere, e ringrazio chi leggerà e chi mi ha dato la possibilità di farlo su un forum da loro creato.
Posso fare qualcos'altro per mio padre?
Esistono altre strade, altre cure sperimentali, qualcuno a cui rivolgersi ?
Come aiutare mia madre adesso, e in qualunque dopo verrà ?
Mia sorella?
Me ?
Vorrei dimostrare a mio padre di essere almeno il 50% dell'uomo e padre che è stato lui per me.
Vorrei regalargli la visione di un figlio realizzato.
Un nipotino\a.
Spero di avere il tempo almeno per strappargli qualche altro sorriso da ricordare per sempre.