Aimac - Forum sul tumore

Buongiorno, mia madre ha un tumore al cervello al terzo stadio non operabile.
La neurologa sta valutando con i vari membri dell'Equipe che segue mia madre se farle fare la chemio in pastiglie e la radioterapia.
Mia madre non sa nulla della sua malattia, abbiamo scelto di non dirglielo per proteggerla e per farla rimanere serena nel tempo che le rimane essendo un tumore che, anche curandolo, non la porterà mai alla guarigione.
La dottoressa però dice che per la chemio e la radio eventualmente serve il consenso informato di mia madre. Non vuole sentire ragioni e io so che se sapesse di avere un tumore a 47 anni, un tumore del genere tra l'altro, andrebbe in depressione, non riuscirebbe ad affrontare le cure e farebbe semplicemente il conto alla rovescia dei giorni che le mancano. Me la farebbero morire prima del previsto..

Esiste un modo per curarla senza doverle dire che ha un tumore? Magari rivolgendomi ad un oncologo diverso? Vi ringrazio..

Cara Raggiodisole
Che io sappia ovunque è obbligatorio per i medici dare le informazioni sanitarie ai pazienti che Li riguardano
Magari in forma un pochino soft ed edulcorata (come abbiamo fatto con mia mamma per esempio)
Prova ad accordarti in tal senso con l'oncologa
Ti sono vicina!

Ciao Raggiodisole
il consenso informato è obbligatorio
Non è invece obbligatorio dire a mamma tutta la verità
A volte è meglio dire solo parte della verità puntando soprattutto l'attenzione sul fatto la radioterapia e la chemioterapia servono per eliminare il tumore, farlo ridimensionare ed eventuale intervenire.
Concordo sul fatto che la completa verità non farebbe altro che peggiorare la situazione di mamma perlomeno sul piano psicologico
L' aspetto psicologico, in queste situazioni è decisamente importante
Il fatto che il malato si impegni con decisione, fisicamente e psicologicamente, per combattere il tumore insieme ai medici , ai famigliari e alla cure, è importante
A conferma di quanto ho scritto , riporto una frase significativa e importante del prof Veronesi:


"Un malato psicologicamente forte reagisce meglio ai trattamenti, perché è capace di aderire alla cura con coscienza, sistematicità e determinazione. L’atteggiamento individuale quindi, anche se non influisce sulla prognosi finale, certamente può influire sulla fasi del decorso della malattia. Un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s’impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s’impegna a voler guarire."

Un abbraccio

Franco

Per tua informazione AIMAC ha pubblicato alcune importanti indicazioni sul consenso informato:

https://www.aimac.it/libretti-tumore/ra ... -informato

Franco