Madre morta a seguito di chemioterapia
Inviato: mer 31 gen 2018, 4:39
Salve,
3 mesi fa ho perso mia madre sessantenne per un arresto cardiaco. Mia madre aveva avuto in estate un tumore all'utero poco esteso, del quale si era accorta in tempo. Il tumore le venne asportato e successivamente i medici, a scopo precauzionale, le consigliarono di fare 4 cicli di chemio e radio. Mia madre accettò, ma dopo il secondo ciclo di chemio la situazione peggiorò a vista d'occhio. Mangiava pochissimo e si sentiva sempre stanca. I medici decisero di toglierle un ciclo di chemio e a novembre concluse quindi i cicli previsti, diventati 3. Tuttavia, proprio alla fine della chemio, le sue condizioni fisiche peggiorarono notevolmente, non riusciva più a mangiare, al punto che una mattina chiamò l'ambulanze per farsi ricoverare.
La ricoverano in oncologia, dove io vado a trovarla e lei, tranquillamente mi dice che con le flebo si sentiva già meglio. Il pomeriggio mi comunica che però avrebbe dovuto effettuare una trasfusione di sangue quella sera stessa. Non sono mai riuscito a capire i motivi di questa trasfusione improvvisa quanto imprevista. La mattina seguente l'ospedale mi chiama per comunicarmi che mia madre aveva avuto un arresto cardiaco. E' morta dopo qualche ora.
Io sono un pessimo figlio, ho sempre sottovalutato la sua malattia tranquillizzato sia da lei che dal suo compagno (medico) il quale ci assicurava che
gli effetti indesiderati della chemio erano la normalità, e penso di non esserle stato vicino come avrei dovuto. Il senso di colpa non mi lascerà mai. In questi tre mesi, preso dal dolore, non ho mai realmente pensato alle cause della sua morte e alla possibilità di errori medici. Tuttavia oggi avverto un forte senso di ingiustizia e vorrei capirne di più. Mi chiedo se però non sia già passato troppo tempo. Vorrei solo capire cosa è accaduto, se ci sono dei responsabili. Cosa posso fare, dopo tre mesi? E' troppo tardi? Grazie dell'aiuto.
3 mesi fa ho perso mia madre sessantenne per un arresto cardiaco. Mia madre aveva avuto in estate un tumore all'utero poco esteso, del quale si era accorta in tempo. Il tumore le venne asportato e successivamente i medici, a scopo precauzionale, le consigliarono di fare 4 cicli di chemio e radio. Mia madre accettò, ma dopo il secondo ciclo di chemio la situazione peggiorò a vista d'occhio. Mangiava pochissimo e si sentiva sempre stanca. I medici decisero di toglierle un ciclo di chemio e a novembre concluse quindi i cicli previsti, diventati 3. Tuttavia, proprio alla fine della chemio, le sue condizioni fisiche peggiorarono notevolmente, non riusciva più a mangiare, al punto che una mattina chiamò l'ambulanze per farsi ricoverare.
La ricoverano in oncologia, dove io vado a trovarla e lei, tranquillamente mi dice che con le flebo si sentiva già meglio. Il pomeriggio mi comunica che però avrebbe dovuto effettuare una trasfusione di sangue quella sera stessa. Non sono mai riuscito a capire i motivi di questa trasfusione improvvisa quanto imprevista. La mattina seguente l'ospedale mi chiama per comunicarmi che mia madre aveva avuto un arresto cardiaco. E' morta dopo qualche ora.
Io sono un pessimo figlio, ho sempre sottovalutato la sua malattia tranquillizzato sia da lei che dal suo compagno (medico) il quale ci assicurava che
gli effetti indesiderati della chemio erano la normalità, e penso di non esserle stato vicino come avrei dovuto. Il senso di colpa non mi lascerà mai. In questi tre mesi, preso dal dolore, non ho mai realmente pensato alle cause della sua morte e alla possibilità di errori medici. Tuttavia oggi avverto un forte senso di ingiustizia e vorrei capirne di più. Mi chiedo se però non sia già passato troppo tempo. Vorrei solo capire cosa è accaduto, se ci sono dei responsabili. Cosa posso fare, dopo tre mesi? E' troppo tardi? Grazie dell'aiuto.