Ciao a tutte.
Vi scrivo perchè anche io ho bisogno di qualche consiglio importante che riguarda la maternità dopo un cancro al seno e la cura con il Tamoxifene.
Leggervi mi ha decisamente fatto bene per vari motivi. Certo vi confesso che a tratti mi sono preoccupata molto per quello che avete scritto, ma in generale le vostre testimonianze mi hanno dato forza e mi hanno davvero emozionata e commossa... per la prima volta non mi sento sola! Mi sento un pò più forte. Grazie
Mi racconto brevemente. Ho 38 anni. Da 3 anni vivo in Spagna dove ho ritrovato, dopo 16 anni di distanza il mio primo grande amore. Nell'estate dell'anno scorso ci siamo finalmente sposati...ma appena tornati dal viaggio di nozze dopo una visita specialistica mi è stato diagnosticato un cancro al seno. Tutti i nostri progetti di vita si sono d'improvviso come congelati per 7 lunghi mesi tra le tante analisi, biopsie e infine l'operazione. Si è appurato che si trattava di un tumore di tipo ormonale che si nutriva proprio di estrogeni. Per questo motivo non ho dovuto fare la chemio (su questo tipo di cancro pare che non sia quasi per niente efficace).
Proprio oggi ho concluso le 5ª settimane di radio terapia. Dovrei cominciare con il Tamoxifene però ho deciso di non prenderlo per ora, vorremmo provare una gravidanza almeno per i prossimi 3 4 mesi, ma so già che se questo accadesse sarebbe davvero un miracolo!
Difatti, prima di iniziare la radio terapia i medici mi avevano consigliato di preservare la mia fertilità di oggi per poter tentare una gravidanza tra 5 anni, cioè dopo la terapia con il Tamoxifene. Ovviamente ho accettato ma durante la prima visita si sono rivelati dei problemi imprevisti: ho solo 3 follicoli! Poca fertilità! praticamente è come se avessi le ovaie di una donna che ha 48 anni, mi trovo di fatto in pre meno pausa precoce (esattamente come accadde a mia madre ma a 42 anni).
Per me dare alla luce un figlio rappresentava un miracolo di vita dopo la minaccia del cancro, un ritorno felice alla normalità di una vita matrimoniale nemmeno cominciata. Come immaginerete dopo tanta volontà e coraggio sono davvero crollata, sentendomi parlare dei miei problemi di fertilità, ma nonostante tutto io e mio marito non ci siamo fermati alla rassegnazione consigliata da tutti per trovare un pò di serenità.
Ho voluto riparlare con i medici che mi seguono, l'oncologa, le ginecologhe e l'esperto di fecondazione assistita, ho deciso di tentarle tutte per salvare quel poco di fertilità che ho adesso. Mi sono rivolta anche ad una clinica private che qui in Spagna e in Europa gode di una certa fama, ma il verdetto è sempre lo stesso: tutti i medici mi sconsigliano qualsiasi tentativo di preservazione ora come ora perchè non potendo fare stimolazioni ormonali risulterebbe tutto inutile, e mi sconsigliano anche di provare naturalmente una gravidanza visto che sarebbe rischioso per via degli scombussolamenti ormonali specie degli estrogeni, causa del tumore che ho avuto. Mi resterebbe solo, e se tutto va bene la ovo-donazione ma sempre tra 5 anni. Tutto questo senza però avere alcuna certezza con dati alla mano, di certo ci sono le mie analisi che parlano di una bassissima possibilità di ricaduta dopo la radio (senza il tamoxifene 10, 15% con il tamoxifene 5%). Insomma per i medici devo solo rassegnarmi e curarmi con la terapia ormonale e dopo 5 anni provare a riparlarne.
Ma io credetemi, non ce la faccio! Aspettare 5 anni curandomi con un medicinale che sicuramente mi accelererà il processo di meno pausa vuol dire togliermi sin dal primo anno le pochissime possibilità che ho per avere un figlio mio.
Come si fa a trovare la forza di scegliere tra la propria salute, rinunciando alla poca fertilità che mi rimane, o al contrario pensare a sfruttare quel 5% che ho di avere un figlio naturale ma rinunciando a curarmi col rischio di ricadute del cancro?
Insomma, sono davvero così pazza a provare il tutto e per tutto provando una gravidanza adesso rinunciando al Tamoxifene? o davvero devo e posso solo rassegnarmi?
scusate se mi sono dilungata così tanto...almeno mi sono sfogata con chi può DAVVERO capirmi. Grazie infinite per l'attenzione di chi mi ha voluto leggere.