Sedazione terminale (tra mito e realtà)

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Gida
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Re: Sedazione terminale (tra mito e realtà)

Messaggio da Gida »

Rosa82 fra un po di tempo valuterai che forse è stato meglio così. Certo meglio sarebbe stato non avere avuto la malattia, ma dal momento che ormai era terminale avergli forse allungato la vita di qualche giorno non avrebbe cambiatoil triste esito. E quei giorni sarebbeto stati di estrema sofferenza. Li avresti ricordati con più dolore e con un senso di impotenza perché nessuno vuol vedere stare male le persone che amiamo. Sono passati circa 10 anni da quando ho perso mio marito per un tumore al polmone. Il decorso è terribile. L'unica consolazione che mi rimane è che nell'ultimo periodo gli hanno somministrato farmaci che forse hanno accelerato la dipartita (ma veramente di poco) ma gli hanno evitato enormi sofferenze. È già duro affrontare la perdita quindi non crearti inutili sensi di colpa per un destino che era già assegnato. Un abbraccio.
cri78
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Re: Sedazione terminale (tra mito e realtà)

Messaggio da cri78 »

Mio padre sé né andato 9 ore dopo la sedazione....si è addormentato dopo 5 ore di agitazione nonostante appunto la sedazione....ha semplicemente smesso di respirare lasciando tutti allibiti dalla velocità con cui sé né andato....sembrava dormisse aveva il sorriso....aveva 70 anni avevamo ancora bisogno di lui ma non cė la faceva più era stanco......il suo sorriso quando la sera prima della sedazione mi ha guardato e mi ha detto ho sognato e mi son visto morto non lo dimenticherò mai.....È finita in un soffio
Mony0987
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Re: Sedazione terminale (tra mito e realtà)

Messaggio da Mony0987 »

Buonasera a tutti..mi sono appena iscritto,ma leggo da mesi ormai, ho mia madre 57 anni tumore al seno e tumore allo stomaco..a luglio operata allo stomaco per k gastrico ad anello a castone...due sedute di chemio prima e dopo l'intervento, fa la tac tutto ok.. è andato tutto bene..appena si riprende la signora interveniamo al seno..(queste le parole dell oncologa)..bhe 10 giorni dopo che finisce la chemio..dolori forti. Vomito..per tre giorni.. andiamo al PS ... Intervento esplorativo..carcinosi peritoneale...la sentenza. Niente chemio..niente cure..ci dicono di prepararci al peggio perché nn avrà tempi lunghi..20..giorni ..qualche settimana al max...bhe mia mamma e ancora qui con noi .certo con dolori..e fastidio ma riusciamo a tenerla a casa sotto controllo..con antidolorifici..e qualche flebo, ora è il momento di portarla a casa in un altra città..quindi dobbiamo andare dall' oncologa per farci dare una cura dettagliata per poterla fare a casa...(essendo lontano dall' ospedale dove è stata curata)..il medico di famiglia dice che sarà una cura palliativa ..io mi chiedevo se prima di dare una cura..gli farà mai un controllo..a parte le analisi del sangue..che già ha fatto?? Qualcuno può aiutarmi?
Stella
Elegra
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Re: Sedazione terminale (tra mito e realtà)

Messaggio da Elegra »

Mony0987 ha scritto: dom 13 gen 2019, 18:23 Buonasera a tutti..mi sono appena iscritto,ma leggo da mesi ormai, ho mia madre 57 anni tumore al seno e tumore allo stomaco..a luglio operata allo stomaco per k gastrico ad anello a castone...due sedute di chemio prima e dopo l'intervento, fa la tac tutto ok.. è andato tutto bene..appena si riprende la signora interveniamo al seno..(queste le parole dell oncologa)..bhe 10 giorni dopo che finisce la chemio..dolori forti. Vomito..per tre giorni.. andiamo al PS ... Intervento esplorativo..carcinosi peritoneale...la sentenza. Niente chemio..niente cure..ci dicono di prepararci al peggio perché nn avrà tempi lunghi..20..giorni ..qualche settimana al max...bhe mia mamma e ancora qui con noi .certo con dolori..e fastidio ma riusciamo a tenerla a casa sotto controllo..con antidolorifici..e qualche flebo, ora è il momento di portarla a casa in un altra città..quindi dobbiamo andare dall' oncologa per farci dare una cura dettagliata per poterla fare a casa...(essendo lontano dall' ospedale dove è stata curata)..il medico di famiglia dice che sarà una cura palliativa ..io mi chiedevo se prima di dare una cura..gli farà mai un controllo..a parte le analisi del sangue..che già ha fatto?? Qualcuno può aiutarmi?
Ciao Mony
Mi dispiace molto per quello che state passando.
Ma deve essere trasferita dalla casa in cui si trova ora in un'altra casa lontana dall'ospedale?
Non so in che zona siete voi ma è comunque necessario che venga affidata a un centro di cure palliative della zona dove voi abitate. In genere questo centro di riferimento manda il medico e l'infermiere a casa per le cure quotidiane del caso.
La richiesta deve partire proprio dal medico di famiglia che vi indirizzerà.
In genere in questa fase di malattia l'obiettivo è farli stare meglio possibile quindi a parte gli esami del sangue non fanno molto...
Un abbraccio
Vivi ogni giorno come se fosse ogni giorno
Ne' il primo ne' l'ultimo
L'unico
Mony0987
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Re: Sedazione terminale (tra mito e realtà)

Messaggio da Mony0987 »

Grazie elegra...si hai capito bene...ci troviamo a Brescia e ci trasferiamo a Cagliari. .dove vivo ..
Già ho preso dei contatti li ha Cagliari..spero di farcela da sola ..🤞..cmq a casa ancora è gestibile... Tra una flebo e qualche antidolorifico. Ecc..tiriamo avanti..
Stella
Sora Kappa
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Re: Sedazione terminale (tra mito e realtà)

Messaggio da Sora Kappa »

pandarei ha scritto: dom 23 set 2018, 13:19 Buongiorno
vi racconto una storia sperando di essere anche solo un piccolo sostegno a chiunque resti anche solo impaurito dinnanzi al titolo ella discussione.
Vorrei raccontarvi cos'è la sedazione terminale e perchè la mia famiglia ed io abbiamo potuto ottenerla, in una struttura pubblica, per mio padre che ci ha lasciati solo due giorni fa.
La patologia di mio padre era di tipo oncologico grave, metastatizzata, diagnosticata tardivamente ed a 84 anni, con tutta una serie di sintomi devastanti che potevano solo più essere gestiti farmacologicamente al bisogno.
Nessuna speranza, nessuna aspettativa di vita che non fossero quei tre/sei mesi che i medici azzardano ben sapendo che potrebbero sbagliarsi, ma nell'ordine di qualche settimana, forse.
Naturalmente abbiamo intrapreso le cure classiche, due ricoveri, un tentativo di cure domiciliari e poi l'ultimo ricovero dove, nonostante le cure del caso, stava letteralmente consumandosi tra dolore, insufficienza respiratoria, intestino occluso, delirio e febbre.
Quella che vi descrivo è una situazione classica da paziente neoplastico, purtroppo sono anche infermiera oltre che figlia, sapevo molto bene che attivando tutta una serie di cure di supporto avremmo potuto averlo con noi ancora qualche tempo, ma che tempo sarebbe stato?
Mio padre giovedì scorso, nel pieno del delirio, nei rari momenti di lucidità gridava "aiuto!", per poi tornare nella nebbia e nel dolore.
Consultata tutta la famiglia abbiamo preso la decisione più difficile che una famiglia possa prendere nei confronti di una persona amata.
Interrompere le cure compassionevoli e procedere per la sedazione terminale, previo colloquio con l'equipe di cura.
Il calvario di mio padre è durato 54 giorni, probabilmente avrebbe potuto durare il doppio e oggi io non andrei al suo rosario.
Giovedì pomeriggio è iniziata la somministrazione lenta di morfina e sedativi vari, nel giro di mezz'ora era tornato a distendersi, a smettere di gridare, a dormire come un angioletto.
Erano le ore 15 di giovedì.
Venerdì alle ore 7 è mancato.
L'ho avuto qualche giorno di meno, l'ho amato qualche giorno di più.
Laura.

Cara Pandarei e cara Rosa,
vi faccio le mie più sentite condoglianze per la perdita dei vs rispettivi padri. Immagino che assistere un malato terminale che si dispera per i dolori e per l'angoscia che qs non debbano mai più finire ma solo peggiorare ed intensificarsi sentendosi completamente impotenti debba essere un'esperienza terribile.

Io mi trovo in questo tipo di situazione. Dal 4 ottobre scorso, so di essere andata in metastasi al fegato e a 3 linfonodi con diversi altri focolai all'intestino dx, a entrambi i polmoni, alla cistifellea ed al rene dx. Il tumore primario del 2015: carcinoma squamoso infiltrante ano-rettale, trattato con radioterapia 33 sedute e schema FUMIR alla prima ed alla quinta settimana.

Vorrebbero propinarmi della chemioterapia palliativa (n.b. che il carcinoma squamoso è chemio-resistente) che io però ho rifiutato, credendo che nel mio caso si tratti solamente di una prima blanda forma di accanimento terapeutico nei mei confronti. Non capisco perché dovrei sacrificarmi alla chemio, che fin dal principio causa malesseri e sofferenze notevoli, sapendo che non è certo che possa essermi di aiuto e senza alcuna certezza che tutta qs sofferenza sortirà dei risultati. Io ho 56 anni.

Mi sono dunque affidata solamente alle Cure Palliative, che almeno mi aiutino a sopire i dolori che giornalmente si intensificano e diventano più incalzanti. Gran parte di questi sono certamente causati dalla stasi intestinale indotta dal cerotto e dallo sciroppo alla morfina che devo prendere.

Arrivando al dunque, anche io come tanti altri cittadini italiani, vorrei essere in grado di poter decidere della mia vita (visto che comunque sono in fase terminale) come meglio credo. Per me vivere qualche mese o anche anno in più da miserabile sofferente, causando dolori e travagli inutili ai miei famigliari e amici, non ha alcun senso. Preferisco vivere di meno, privilegiando, finché mi sarà possibile la qualità della mia vita (per quanto qs sia possibile, perché vi assicuro, che anche imbottita di antidolorifici, i dolori e i fastidi persistenti e continui ci sono sempre).

Purtroppo però, sto vivendo nella consapevolezza, che alla mia età sarà molto difficile convincere un equipe di medici italiani a venire incontro alle mie volontà di poter decidere "quando staccare la spina" una volta che tutta qs situazione diventerà insopportabile per me, e dunque, mi dovrò ingegnare per trovare qualche rimedio alternativo, tipo cercarmi un posto all'estero per poter mettere in atto i miei propositi.

Vi assicuro che sono una persona molto positiva e anche attaccata alla vita, e che quindi non è che abbia qs desiderio impellente di morire, anzi.....! Però, sono convinta che nel mio caso, questa sia la unica via percorribile per me, tenendo conto del mio modo di pensare, delle mie convinzioni e della mia idea di "onorare la vita".

Vi chiedo scusa se passando sopra al vs dolore vi ho parlato solo di me. Mi sono molto riconosciuta nel pensiero di Pandarei, ed ho voluto condividere i miei pensieri con voi, perché credo che sia davvero un notevole sforzo quello di non ascoltare i propri egoismi di voler tenere a tutti i costi e il più a lungo possibile con se la persona cara, a qualsiasi costo.....!

Credo che tu e la tua famiglia abbiate preso la decisione giusta, e qs deve essere motivo di orgoglio e di coraggio per voi, che avete comunque rinunciato ai vs desideri più profondi per privilegiare una scelta che sicuramente ha causato moltissimo dolore.
 


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