più lo curo e più mi attacca
Inviato: gio 20 dic 2018, 16:58
io vi scrivo da un momento di depressione profonda, quindi prendete quello che vi sto dicendo con un po' di distanza perché non sono sicura di essere completamente in me.
Nel 2008 ho scoperto di avere un leiomiosarcoma retroperitoneale. Era lì da probabilmente 4 o più anni, valutando le dimensioni e i sintomi che erano stati presi per colon irritabile fino ad allora.
Ho fatto l'intervento e la radioterapia. La chemioterapia, mi dissero, non era indicata.
Il mio fisico non reagì affatto bene all'intervento e la convalescenza durò 6 mesi.
Durante i vari controlli, nel 2013, fu vista una piccola macchia al polmone che però mi dissero essere una calcificazione.
Era invece una metastasi.
Ora.. dalla presenza di metastasi polmonari dovute a leiomiosarcoma le statistiche sulla sopravvivenza a 5 anni sono praticamente vicine allo zero.
Comunque sia, considerandola una calcificazione, io smisi di fare qualsiasi controllo.
Fino al 2017, quando ne feci uno spinta dalle insistenze della mia famiglia.
Quella piccola metastasi era cresciuta un poco. ma non moltissimo. Di circa 1 centimetro e mezzo. Non dava alcun sintomo e non aveva intaccato niente altro.
Mi dicono che devo operarla subito. Che basterà questo
E la rimuovono. Anche stavolta il mio fisico non funziona come dovrebbe e ho complicazioni.
Dopo 9 mesi vado a fare la tac e sono sicura che ci sia qualcosa che non va. Da qualche mese ho spesso dolore alle ascelle e sento qualcosa che non funziona.
Infatti: altre 4 metastasi.
Stavolta mi dicono che l'unica speranza è la chemioterapia e poi una chemioterapia biologica a vita.
Accennano anche al fatto che queste 4 metastasi potrebbero essere nate dal fatto che il sistema immunitario è stato compromesso dall'ultimo intervento e che ormai c'è poco da fare.
Sento altri pareri e mi rivolgo ad un oncologo specializzato sul mio tipo di tumore che decide di operare di nuovo.
Nemmeno a pensarlo, ho altre complicazioni, sono ricoverata di nuovo di urgenza con un polmone collassato e ora, a due mesi dall'intervento, sono ancora a malapena in grado di alzarmi dal letto.
E il dolore alle ascelle è tornato.
E io sento che ci siamo.
E ho paura che sia colpa mia e colpa della medicina. E che avrei dovuto continuare a non fare alcun controllo e a godermi quello che mi sarebbe restato da vivere. E che sarebbe stato anche di più di quello che mi resta adesso, dopo aver sottoposto il mio fisico a tutto questo stress fisico e mentale.
Ho solo 40 anni, e da persona piena di vita, che affrontava tutto con il sorriso, sono diventata l'ombra di me stessa. Da persona che non aveva mai invidiato niente e nessuno nonostante la vita non sia mai stata generosa con me, sono diventata invidiosa di chi ha la salute. Non voglio vedere nessuno, non voglio parlare con nessuno, mi sento in colpa verso le persone che amo e che so che sto facendo soffrire e che soffriranno ancora di più dopo. E sono piena di rabbia. Vorrei non aver saputo mai niente.
Nel 2008 ho scoperto di avere un leiomiosarcoma retroperitoneale. Era lì da probabilmente 4 o più anni, valutando le dimensioni e i sintomi che erano stati presi per colon irritabile fino ad allora.
Ho fatto l'intervento e la radioterapia. La chemioterapia, mi dissero, non era indicata.
Il mio fisico non reagì affatto bene all'intervento e la convalescenza durò 6 mesi.
Durante i vari controlli, nel 2013, fu vista una piccola macchia al polmone che però mi dissero essere una calcificazione.
Era invece una metastasi.
Ora.. dalla presenza di metastasi polmonari dovute a leiomiosarcoma le statistiche sulla sopravvivenza a 5 anni sono praticamente vicine allo zero.
Comunque sia, considerandola una calcificazione, io smisi di fare qualsiasi controllo.
Fino al 2017, quando ne feci uno spinta dalle insistenze della mia famiglia.
Quella piccola metastasi era cresciuta un poco. ma non moltissimo. Di circa 1 centimetro e mezzo. Non dava alcun sintomo e non aveva intaccato niente altro.
Mi dicono che devo operarla subito. Che basterà questo
E la rimuovono. Anche stavolta il mio fisico non funziona come dovrebbe e ho complicazioni.
Dopo 9 mesi vado a fare la tac e sono sicura che ci sia qualcosa che non va. Da qualche mese ho spesso dolore alle ascelle e sento qualcosa che non funziona.
Infatti: altre 4 metastasi.
Stavolta mi dicono che l'unica speranza è la chemioterapia e poi una chemioterapia biologica a vita.
Accennano anche al fatto che queste 4 metastasi potrebbero essere nate dal fatto che il sistema immunitario è stato compromesso dall'ultimo intervento e che ormai c'è poco da fare.
Sento altri pareri e mi rivolgo ad un oncologo specializzato sul mio tipo di tumore che decide di operare di nuovo.
Nemmeno a pensarlo, ho altre complicazioni, sono ricoverata di nuovo di urgenza con un polmone collassato e ora, a due mesi dall'intervento, sono ancora a malapena in grado di alzarmi dal letto.
E il dolore alle ascelle è tornato.
E io sento che ci siamo.
E ho paura che sia colpa mia e colpa della medicina. E che avrei dovuto continuare a non fare alcun controllo e a godermi quello che mi sarebbe restato da vivere. E che sarebbe stato anche di più di quello che mi resta adesso, dopo aver sottoposto il mio fisico a tutto questo stress fisico e mentale.
Ho solo 40 anni, e da persona piena di vita, che affrontava tutto con il sorriso, sono diventata l'ombra di me stessa. Da persona che non aveva mai invidiato niente e nessuno nonostante la vita non sia mai stata generosa con me, sono diventata invidiosa di chi ha la salute. Non voglio vedere nessuno, non voglio parlare con nessuno, mi sento in colpa verso le persone che amo e che so che sto facendo soffrire e che soffriranno ancora di più dopo. E sono piena di rabbia. Vorrei non aver saputo mai niente.