Ho visto mia nonna scherzare sul perdersi la protesi al seno in treno mentre sistemava le valigie, ho visto mio padre affrontare chemio e radio con stoica sopportazione per un tumore alla lingua, che lo ha portato a perdere 19 kg e partire subito dopo per continuare a fare ciò che ama, il suo lavoro, anche se a malapena si reggeva in piedi.
Io, dalla mia, ho passato i 18 giorni più importanti della mia vita all'istituto tumori dove sono stata operata per un tumore linfatico che per fortuna si è rivelato benigno nel 2000.
Vi ho conosciuto persone meravigliose e purtroppo ho perso persone meravigliose, ma i giorni passati lì dentro sono stati i più intensi che io ricordi, almeno umanamente parlando. Incredibile come quasi tutti riuscivamo, almeno un po', a scherzare sul fatto di esser pieni di tubi, sugli esami di ogni tipo, c'era il parroco che veniva a suonare l'armonica per noi la sera in reparto

Ovvio le variabili sono tante, di fronte alla disperazione e al dolore fisico c'è poco da fare, ma nel caso se ne riesca a venir fuori, il signor "C" ha parecchio da insegnare.