tumore pancreas: e ora?
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Si, proprio una grande famiglia!!!! Grazie a tutti, le vs parole vanno direttamente al cuore e non mi vergogno a dirvi che mentre scrivo sono commosso alle lacrime, che DIO Vi benedica, un abbraccio, con affetto Elio ( è il mio vero nome ho scelto Francesco come nik name in onore a questo papa che prima che prete, reputo una persona di grossa carità e umanità)
ciao francescolo so che é difficile e arrivi ad un punto che pensi di non farcela piu...e succeso a me poco tempo fa...all improvviso mi sono chiesta "ma che senso ha tutta questa sofferenza se poi nessuno mi garantisce un futuro?pensavo di non farcela...ma poi lo guardavo e vedevo tutta la sua forza tutto il suo coraggio e il suo amore per noi e ho recuperato la forza(anche grazie ad un angelo che mi ha fatto tornare in me)eho capito che l unica cosa che mi potevo permettere era vivere con tenaci e coraggio e forza...dai fra che ce la fai io sono qui con te x te..non rassegnarti mai ...forza un bacio e un abbraccio x te e tua moglie .
deborah
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18/10/2013
Tumore pancreas, su New England lo studio MPACT con nab paclitaxel e gemcitabina
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Celgene International Sàrl, una società interamente controllata da Celgene Corporation (NASDAQ: CELG), ha annunciato che i risultati dello studio clinico di fase III, MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial) condotto con nab™ paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle) in combinazione con gemcitabina, sono stati pubblicati nell’edizione online del 16 ottobre del New England Journal of Medicine.
Lo studio MPACT, condotto dal Dr. Daniel D.Von Hoff, autore nonché principale ricercatore dello studio, Chief Scientific Officer per il Programma di Sperimentazioni Cliniche del Virginia G. Piper Cancer Center al Scottsdale Healthcare e Physician-In-Chief per il Translational Genomics Research Institute (TGen), è uno studio clinico in aperto, randomizzato, promosso da Celgene e condotto in 861 pazienti con carcinoma pancreatico metastatico, mai trattati in precedenza, seguiti presso 151 centri ospedalieri ed accademici in 11 Paesi nell’America del Nord, in Europa Occidentale e Orientale e in Australia. L’articolo, intitolato “Increased Survival in Pancreatic Cancer with nab-Paclitaxel plus Gemcitabine” (“Allungamento della sopravvivenza in pazienti con carcinoma pancreatico trattati con nab-Paclitaxel in combinazione con gemcitabina”), è disponibile on-line http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1304369 [Von Hoff DD, Ervin T, Arena FP, et al. Increased survival in pancreatic cancer with nab-paclitaxel plus gemcitabine. N Engl J Med 2013. DOI: 10.1056/NEJMoa1304369] “Dopo tanti anni di insuccessi questo studio clinico riveste un’importanza significativa – ha spiegato Salvatore Siena, Direttore della Divisione Oncologia dell'Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano. Finalmente questo nuovo farmaco (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle), sta dando dei vantaggi importanti e rappresenta un vero passo avanti nella ricerca. La somministrazione della combinazione nab paclitaxel-gemcitabina – ha aggiunto Siena - ha dimostrato di poter prolungare significativamente la sopravvivenza e il tempo libero da progressione, ma anche di poter ottenere questo risultato con una tossicità accettabile” “Questo è lo studio di maggior dimensioni condotto ad oggi in pazienti con tumore del pancreas. Dopo anni di sperimentazioni con risultati deludenti - ha dichiarato Michele Reni, coordinatore dell'area di ricerca clinica del Dipartimento di Oncologia Medica dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – quello ottenuto è un risultato che apre scenari terapeutici e di ricerca decisamente interessanti. Il Nab-paclitaxel è certamente una nuova arma per affrontare il tumore pancreatico e noi oncologi attendiamo l’autorizzazione di AIFA per poterlo contemplare tra le opzioni terapeutiche a disposizione “La pubblicazione dei risultati dello studio MPACT sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine conferma ulteriormente la significatività clinica dello studio” ha affermato Markus Renschler, M.D., Corporate Vice President, Global Head della Divisione Hematology and Oncology Medical Affairs presso Celgene Corporation. “Questi risultati hanno portato all’approvazione da parte dell’agenzia statunitense Food and Drug Administration di nab™ paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, come trattamento di prima linea dei pazienti affetti da adenocarcinoma metastatico del pancreas”.
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12/10/2013
CONGRESSO AIOM: TUMORE DEL PANCREAS, PIU' CASI MA MIGLIORA LA SOPRAVVIVENZA
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Aggressivo, in costante aumento e difficile da individuare in fase iniziale. Il tumore del pancreas farà registrare nel 2013 circa 12.200 nuovi casi (erano 11.500 nel 2012 e 11.000 nel 2011). Ed è una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole. Ma oggi, grazie ai progressi della ricerca, siamo di fronte a una svolta nella terapia: si stanno affacciando nuove armi che migliorano la sopravvivenza.
Ed è sempre più alta l’attenzione della comunità scientifica verso questa malattia particolarmente insidiosa. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggerla: basti pensare che i casi attribuibili al fumo di sigaretta sono il 20-30% fra gli uomini e il 10% nelle donne. Per questo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di promuovere la prima campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione su questa patologia, presentata oggi al XV Congresso della società scientifica in corso a Milano. Un progetto articolato, che comprende la distribuzione di opuscoli informativi, un sondaggio fra gli oncologi, uno fra i cittadini, un sito web dedicato a questa patologia e accessibile a tutti, e un tour in nove Regioni che partirà a gennaio 2014. “Abbiamo realizzato due opuscoli, che saranno distribuiti nei centri di oncologia di tutto il Paese – spiega il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM –. Uno dedicato completamente alla prevenzione, ricco di consigli utili per imparare a seguire uno stile di vita equilibrato. I fumatori presentano un tasso di incidenza da doppio a triplo rispetto ai non tabagisti. Ma ricordiamo anche l’impatto di altri fattori di rischio che vanno dall’obesità, alla ridotta attività fisica fino all’alto consumo di grassi. Il secondo booklet è pensato invece per le persone che purtroppo hanno già ricevuto la diagnosi di neoplasia: è un ottimo strumento comunicativo, un ulteriore collegamento tra l’oncologo e il paziente. Perché lo specialista deve diventare il punto di riferimento in tutto il percorso diagnostico-terapeutico, sia per il malato che per i familiari”. È parte integrante della campagna, realizzata con il supporto di Celgene, il sondaggio condotto fra gli oncologi per capire come viene affrontata e trattata la patologia.
“Hanno risposto 560 specialisti – afferma il prof. Carmine Pinto, Segretario nazionale AIOM e Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Oncologia del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna –. Ben il 93% ritiene che la realizzazione di campagne di informazione rivolte ai cittadini sia l’attività più importante che una società scientifica come l’AIOM può promuovere sul tumore del pancreas”. Solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne risultano vivi a 5 anni, senza sensibili scostamenti nell’ultimo ventennio. “È una patologia complessa, per lungo tempo asintomatica, infatti solo il 7% dei casi è diagnosticato in fase iniziale – sottolinea il prof. Cascinu –. Ma oggi, per la prima volta, siamo di fronte a un sensibile passo in avanti. La ricerca è riuscita a mettere a disposizione una nuova molecola, il nab-paclitaxel. Un punto di svolta nella terapia. Somministrato con gemcitabina, determina un aumento significativo nella sopravvivenza a un anno: un terzo contro un quarto dei pazienti, con un tasso raddoppiato a 24 mesi (9% vs 4%)”.
Nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle) è un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico e sfrutta le più recenti scoperte tecnologiche. Il paclitaxel è infatti legato all’albumina, una proteina del plasma, e formulato in nano particelle, grazie alla nab-technology. L’albumina funziona come un vero e proprio veicolo di trasporto del principio attivo. Nab-paclitaxel ‘viaggia’ attraverso le cellule endoteliali, attraversa le pareti dei vasi sanguigni più rapidamente rispetto ai farmaci chemioterapici tradizionali e giunge in quantità maggiori nella sede colpita dalla malattia. Come risulta dal sondaggio condotto fra gli oncologi, la conoscenza di questa nuova possibilità terapeutica è molto alta (il 78% di coloro che sanno che sono state approvate nuove armi contro questo tumore). Ed è sottolineata con forza l’importanza dell’approccio multidisciplinare nella scelta del trattamento. Fino al 10% dei pazienti con tumore del pancreas presenta una storia familiare. “Presto promuoveremo un’indagine anche fra i cittadini – continua il prof. Cascinu –. Lanceremo un sito web dedicato alla neoplasia, da cui poi raggiungeremo i cittadini per sondare le loro conoscenze sulla patologia”. Il numero relativamente ristretto di persone che vivono oggi con il tumore del pancreas (9.636, pari allo 0,4% di tutti i pazienti oncologici, equamente distribuiti tra maschi e femmine), è direttamente collegabile all’aggressività e alla conseguente breve sopravvivenza di questo tipo neoplasia. “La campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione che stiamo realizzando – spiega il prof. Pinto – è l’ulteriore conferma dell’impegno dell’AIOM a favore della cultura dell’informazione e della prevenzione. Sintomi, anche non specifici, specie se è presente una storia familiare, vanno riferiti al medico di famiglia e allo specialista per far sì che sempre più casi vengano diagnosticati in stadio iniziale”.
“Siamo orgogliosi di supportare questo progetto – conclude il dott. Pasquale Frega, amministratore delegato di Celgene Italia –. Abbiamo l’obiettivo ambizioso di migliorare le condizioni di salute e il benessere della comunità. Ogni giorno ci impegniamo per scoprire, sviluppare e rendere disponibili nuovi trattamenti per aiutare, in maniera efficace ed efficiente, i pazienti che purtroppo sono già stati colpiti da malattie gravi e di forte impatto sociale. E promuovere stili di vita corretti rappresenta la vera arma vincente per sconfiggere il cancro”.
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Paclitaxel per il tumore del pancreas
In associazione con gemcitabina si registrano buoni risultati
È stato approvata dalla Fda americana la nuova terapia per il cancro del pancreas a base di nab paclitaxel (nanoparticelle di paclitaxel legato all’albumina per sospensione iniettabile) in combinazione con gemcitabina
La terapia è indicata per il trattamento di prima linea dei pazienti con adenocarcinoma metastatico del pancreas. L’adenocarcinoma, un sottotipo di tumore esocrino, rappresenta circa il 95% di tutti i casi di neoplasia del pancreas.
“Per oltre 15 anni il trattamento con gemcitabina ha rappresentato lo standard di cura per questa malattia. L’aggiunta di nab paclitaxel a gemcitabina ha dimostrato di apportare miglioramenti significativi nei principali outcome di efficacia, inclusa la sopravvivenza globale, con un profilo di sicurezza ben caratterizzato”, ha affermato Jean-Pierre Bizzari, M.D., Executive Vice President e Hematology & Oncology di Celgene Corporation.
“I ...
(Torna alla 1° pagina..)(2° pagina) pazienti concarcinoma del pancreas in stadio avanzato possono ora disporre di una nuova opzione di trattamento che contribuisce ad ampliare lo scenario terapeutico per un tumore che rappresenta la quarta causa di morte percancro negli Stati Uniti” ha affermato Julie Fleshman, Presidente e CEO del Pancreatic Cancer Action Network. “L’approvazione da parte della FDA di nab paclitaxel è un passo importante per una patologia che ha un assoluto bisogno di progressi in campo terapeutico per migliorare gli outcomes della malattia. Il Pancreatic Cancer Action Network continuerà a lavorare fianco a fianco con la comunità medica per consolidare questo successo e perseguire i propri obiettivi nella lotta contro il tumore del pancreas.”
Nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, è la prima nuova terapia ad essere approvata per il trattamento dell’adenocarcinoma metastatico negli ultimi 8 anni. L’approvazione si è basata sui dati dello studio MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial), uno studio internazionale di fase III, randomizzato, in aperto, presentati in occasione del Congresso annuale dell’ASCO. Nel corso degli ultimi due decenni, sono stati condotti oltre 30 studi di fase III randomizzati in pazienti con carcinomadel pancreas in stadio avanzato e lo studio MPACT è stato uno dei quattro studi che hanno dimostrato un beneficio in termini di sopravvivenza globale. Nello studio MPACT, che ha coinvolto 861 pazienti affetti dacarcinoma pancreatico metastatico non sottoposti a precedente chemioterapia, nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, ha fatto osservare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale mediana rispetto a gemcitabina in monoterapia (8.5 vs. 6.7 mesi) (HR 0.72, P<0.0001); una riduzione complessiva del rischio di morte del 28%.
Nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, ha fatto altresì osservare una sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di 5.5 vs. 3.7 mesi rispetto a gemcitabina in monoterapia (HR 0.69, P<0.0001); una riduzione del 31% del rischio di progressione o di morte. Il Tasso di Risposta Globale (ORR) è stato pari al 23% per il braccio di trattamento con nab paclitaxel più gemcitabina rispetto al 7% del braccio di trattamento con sola gemcitabina (p<0.0001).
“Storicamente i pazienti con carcinomapancreatico non hanno tratto alcun beneficio da molti dei farmaci assai utili nel trattamento di altre neoplasie. Questo sta iniziando a cambiare” ha affermato Margaret A. Tempero, M.D., Direttore e Professore di Medicina presso il Pancreas Center dell’UCSF. “La combinazione di nab paclitaxel e gemcitabina rappresenta una nuova importante opzione terapeutica per i pazienti con carcinomapancreatico e pone inoltre le basi per future ricerche cliniche”.
Le reazioni avverse più comuni (≥ 20%) con un’incidenza superiore del 5% o più nel gruppo di trattamento con nab paclitaxel/gemcitabina sono state neutropenia, spossatezza, neuropatia periferica, nausea, alopecia, edema periferico, diarrea, febbre, vomito, calo dell’appetito, rash cutaneo e disidratazione.
Nello studio MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial), studio internazionale, randomizzato, in aperto, promosso da Celgene, sono stati randomizzati 861 pazienti in un rapporto 1:1 (431 pazienti al gruppo di trattamento con nab paclitaxel /gemcitabina e 430 pazienti al gruppo di trattamento con gemcitabina in monoterapia). I pazienti randomizzati al gruppo di trattamento con nab paclitaxel /gemcitabina hanno ricevuto un’infusione di nab paclitaxel (125 mg/m2) per via endovenosa della durata di 30-40 minuti, seguita da un’infusione di gemcitabina (1000 mg/m2) per via endovenosa della durata di circa 30-40 minuti nei giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 28 giorni. Nel gruppo di confronto, la gemcitabina in monoterapia è stata somministrata ad una dose di 1000 mg/m2 una volta alla settimana per 7 settimane seguita da una settimana di pausa al Ciclo 1 e al Ciclo 2 e in seguito ai giorni 1, 8 e 15 di un ciclo di 28 giorni. L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale. Gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta globale determinato mediante revisione radiologica indipendente. Altri endpoint comprendevano la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta globale determinati dallo sperimentatore, e la sicurezza e la tollerabilità della terapia di combinazione nella popolazione di pazienti presa in esame.
Il tumore del pancreas è la quarta causa di morte per cancro negli Stati Uniti. Il pancreas è composto da due principali tipi di cellule: esocrine ed endocrine. I tumori esocrini sono quelli di gran lunga più diffusi; l’adenocarcinoma è un sottotipo dei tumori esocrini e rappresenta circa il 95% di tutti i casi di neoplasia del pancreas. Considerando nel loro insieme la combinazione di tutti gli stadi di malattia, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è circa del 6%, il più basso in assoluto negli Stati Uniti, se comparato alle altre forme tumorali. Per il carcinoma pancreatico metastatico, la sopravvivenza a cinque anni è circa del 2%.
Nab paclitaxel è una forma di paclitaxel legata all’albumina e prodotta con la tecnologiabrevettata nab. Nab paclitaxel è formulato con albumina, una proteina umana, e non contiene solventi.
Negli Stati Uniti, nab paclitaxel è stato approvato per la prima volta nel gennaio 2005 per il trattamento del carcinoma mammario in pazienti che abbiano fallito una chemioterapia combinata per la malattia metastatica o recidivato entro 6 mesi dalla chemioterapia adiuvante. La terapia precedente deve aver incluso un’antraciclina, se non clinicamente controindicato. Nab paclitaxel è stato approvato a livello mondiale in oltre 40 paesi per il trattamento del carcinoma mammario metastatico.
Nel mese di ottobre 2012, nab paclitaxel è stato approvato dall’Agenzia Statunitense Food and Drug Administration per il trattamento, in associazione a carboplatino, delcarcinoma polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato o metastatico non precedentemente trattato in pazienti non candidati a chirurgia curativa o a radioterapia. Nab paclitaxel è inoltre approvato per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule in Argentina, Australia, Giappone e Nuova Zelanda. Nab paclitaxel è anche approvato in Giappone per il trattamento del carcinoma gastrico.
Nel mese di settembre 2013, la FDA ha approvato nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma metastatico del pancreas non precedentemente trattato.
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17/09/2013 Andrea Sperelli
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LUNGO DA LEGGERE MA CHISSA....IO LI PORTERO? DALL'ONCOLOGO TENTAR NON NUOCE.. SPERO CHE POSSANO ESSERVI UTILI ,UN GROSSO ABBRACCIO A TUTTI FRANCESCO/ELIO
Tumore pancreas, su New England lo studio MPACT con nab paclitaxel e gemcitabina
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Celgene International Sàrl, una società interamente controllata da Celgene Corporation (NASDAQ: CELG), ha annunciato che i risultati dello studio clinico di fase III, MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial) condotto con nab™ paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle) in combinazione con gemcitabina, sono stati pubblicati nell’edizione online del 16 ottobre del New England Journal of Medicine.
Lo studio MPACT, condotto dal Dr. Daniel D.Von Hoff, autore nonché principale ricercatore dello studio, Chief Scientific Officer per il Programma di Sperimentazioni Cliniche del Virginia G. Piper Cancer Center al Scottsdale Healthcare e Physician-In-Chief per il Translational Genomics Research Institute (TGen), è uno studio clinico in aperto, randomizzato, promosso da Celgene e condotto in 861 pazienti con carcinoma pancreatico metastatico, mai trattati in precedenza, seguiti presso 151 centri ospedalieri ed accademici in 11 Paesi nell’America del Nord, in Europa Occidentale e Orientale e in Australia. L’articolo, intitolato “Increased Survival in Pancreatic Cancer with nab-Paclitaxel plus Gemcitabine” (“Allungamento della sopravvivenza in pazienti con carcinoma pancreatico trattati con nab-Paclitaxel in combinazione con gemcitabina”), è disponibile on-line http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1304369 [Von Hoff DD, Ervin T, Arena FP, et al. Increased survival in pancreatic cancer with nab-paclitaxel plus gemcitabine. N Engl J Med 2013. DOI: 10.1056/NEJMoa1304369] “Dopo tanti anni di insuccessi questo studio clinico riveste un’importanza significativa – ha spiegato Salvatore Siena, Direttore della Divisione Oncologia dell'Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano. Finalmente questo nuovo farmaco (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle), sta dando dei vantaggi importanti e rappresenta un vero passo avanti nella ricerca. La somministrazione della combinazione nab paclitaxel-gemcitabina – ha aggiunto Siena - ha dimostrato di poter prolungare significativamente la sopravvivenza e il tempo libero da progressione, ma anche di poter ottenere questo risultato con una tossicità accettabile” “Questo è lo studio di maggior dimensioni condotto ad oggi in pazienti con tumore del pancreas. Dopo anni di sperimentazioni con risultati deludenti - ha dichiarato Michele Reni, coordinatore dell'area di ricerca clinica del Dipartimento di Oncologia Medica dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – quello ottenuto è un risultato che apre scenari terapeutici e di ricerca decisamente interessanti. Il Nab-paclitaxel è certamente una nuova arma per affrontare il tumore pancreatico e noi oncologi attendiamo l’autorizzazione di AIFA per poterlo contemplare tra le opzioni terapeutiche a disposizione “La pubblicazione dei risultati dello studio MPACT sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine conferma ulteriormente la significatività clinica dello studio” ha affermato Markus Renschler, M.D., Corporate Vice President, Global Head della Divisione Hematology and Oncology Medical Affairs presso Celgene Corporation. “Questi risultati hanno portato all’approvazione da parte dell’agenzia statunitense Food and Drug Administration di nab™ paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, come trattamento di prima linea dei pazienti affetti da adenocarcinoma metastatico del pancreas”.
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Aggressivo, in costante aumento e difficile da individuare in fase iniziale. Il tumore del pancreas farà registrare nel 2013 circa 12.200 nuovi casi (erano 11.500 nel 2012 e 11.000 nel 2011). Ed è una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole. Ma oggi, grazie ai progressi della ricerca, siamo di fronte a una svolta nella terapia: si stanno affacciando nuove armi che migliorano la sopravvivenza.
Ed è sempre più alta l’attenzione della comunità scientifica verso questa malattia particolarmente insidiosa. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggerla: basti pensare che i casi attribuibili al fumo di sigaretta sono il 20-30% fra gli uomini e il 10% nelle donne. Per questo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di promuovere la prima campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione su questa patologia, presentata oggi al XV Congresso della società scientifica in corso a Milano. Un progetto articolato, che comprende la distribuzione di opuscoli informativi, un sondaggio fra gli oncologi, uno fra i cittadini, un sito web dedicato a questa patologia e accessibile a tutti, e un tour in nove Regioni che partirà a gennaio 2014. “Abbiamo realizzato due opuscoli, che saranno distribuiti nei centri di oncologia di tutto il Paese – spiega il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM –. Uno dedicato completamente alla prevenzione, ricco di consigli utili per imparare a seguire uno stile di vita equilibrato. I fumatori presentano un tasso di incidenza da doppio a triplo rispetto ai non tabagisti. Ma ricordiamo anche l’impatto di altri fattori di rischio che vanno dall’obesità, alla ridotta attività fisica fino all’alto consumo di grassi. Il secondo booklet è pensato invece per le persone che purtroppo hanno già ricevuto la diagnosi di neoplasia: è un ottimo strumento comunicativo, un ulteriore collegamento tra l’oncologo e il paziente. Perché lo specialista deve diventare il punto di riferimento in tutto il percorso diagnostico-terapeutico, sia per il malato che per i familiari”. È parte integrante della campagna, realizzata con il supporto di Celgene, il sondaggio condotto fra gli oncologi per capire come viene affrontata e trattata la patologia.
“Hanno risposto 560 specialisti – afferma il prof. Carmine Pinto, Segretario nazionale AIOM e Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Oncologia del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna –. Ben il 93% ritiene che la realizzazione di campagne di informazione rivolte ai cittadini sia l’attività più importante che una società scientifica come l’AIOM può promuovere sul tumore del pancreas”. Solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne risultano vivi a 5 anni, senza sensibili scostamenti nell’ultimo ventennio. “È una patologia complessa, per lungo tempo asintomatica, infatti solo il 7% dei casi è diagnosticato in fase iniziale – sottolinea il prof. Cascinu –. Ma oggi, per la prima volta, siamo di fronte a un sensibile passo in avanti. La ricerca è riuscita a mettere a disposizione una nuova molecola, il nab-paclitaxel. Un punto di svolta nella terapia. Somministrato con gemcitabina, determina un aumento significativo nella sopravvivenza a un anno: un terzo contro un quarto dei pazienti, con un tasso raddoppiato a 24 mesi (9% vs 4%)”.
Nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle) è un trattamento già impiegato nel campo del tumore della mammella metastatico e sfrutta le più recenti scoperte tecnologiche. Il paclitaxel è infatti legato all’albumina, una proteina del plasma, e formulato in nano particelle, grazie alla nab-technology. L’albumina funziona come un vero e proprio veicolo di trasporto del principio attivo. Nab-paclitaxel ‘viaggia’ attraverso le cellule endoteliali, attraversa le pareti dei vasi sanguigni più rapidamente rispetto ai farmaci chemioterapici tradizionali e giunge in quantità maggiori nella sede colpita dalla malattia. Come risulta dal sondaggio condotto fra gli oncologi, la conoscenza di questa nuova possibilità terapeutica è molto alta (il 78% di coloro che sanno che sono state approvate nuove armi contro questo tumore). Ed è sottolineata con forza l’importanza dell’approccio multidisciplinare nella scelta del trattamento. Fino al 10% dei pazienti con tumore del pancreas presenta una storia familiare. “Presto promuoveremo un’indagine anche fra i cittadini – continua il prof. Cascinu –. Lanceremo un sito web dedicato alla neoplasia, da cui poi raggiungeremo i cittadini per sondare le loro conoscenze sulla patologia”. Il numero relativamente ristretto di persone che vivono oggi con il tumore del pancreas (9.636, pari allo 0,4% di tutti i pazienti oncologici, equamente distribuiti tra maschi e femmine), è direttamente collegabile all’aggressività e alla conseguente breve sopravvivenza di questo tipo neoplasia. “La campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione che stiamo realizzando – spiega il prof. Pinto – è l’ulteriore conferma dell’impegno dell’AIOM a favore della cultura dell’informazione e della prevenzione. Sintomi, anche non specifici, specie se è presente una storia familiare, vanno riferiti al medico di famiglia e allo specialista per far sì che sempre più casi vengano diagnosticati in stadio iniziale”.
“Siamo orgogliosi di supportare questo progetto – conclude il dott. Pasquale Frega, amministratore delegato di Celgene Italia –. Abbiamo l’obiettivo ambizioso di migliorare le condizioni di salute e il benessere della comunità. Ogni giorno ci impegniamo per scoprire, sviluppare e rendere disponibili nuovi trattamenti per aiutare, in maniera efficace ed efficiente, i pazienti che purtroppo sono già stati colpiti da malattie gravi e di forte impatto sociale. E promuovere stili di vita corretti rappresenta la vera arma vincente per sconfiggere il cancro”.
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Paclitaxel per il tumore del pancreas
In associazione con gemcitabina si registrano buoni risultati
È stato approvata dalla Fda americana la nuova terapia per il cancro del pancreas a base di nab paclitaxel (nanoparticelle di paclitaxel legato all’albumina per sospensione iniettabile) in combinazione con gemcitabina
La terapia è indicata per il trattamento di prima linea dei pazienti con adenocarcinoma metastatico del pancreas. L’adenocarcinoma, un sottotipo di tumore esocrino, rappresenta circa il 95% di tutti i casi di neoplasia del pancreas.
“Per oltre 15 anni il trattamento con gemcitabina ha rappresentato lo standard di cura per questa malattia. L’aggiunta di nab paclitaxel a gemcitabina ha dimostrato di apportare miglioramenti significativi nei principali outcome di efficacia, inclusa la sopravvivenza globale, con un profilo di sicurezza ben caratterizzato”, ha affermato Jean-Pierre Bizzari, M.D., Executive Vice President e Hematology & Oncology di Celgene Corporation.
“I ...
(Torna alla 1° pagina..)(2° pagina) pazienti concarcinoma del pancreas in stadio avanzato possono ora disporre di una nuova opzione di trattamento che contribuisce ad ampliare lo scenario terapeutico per un tumore che rappresenta la quarta causa di morte percancro negli Stati Uniti” ha affermato Julie Fleshman, Presidente e CEO del Pancreatic Cancer Action Network. “L’approvazione da parte della FDA di nab paclitaxel è un passo importante per una patologia che ha un assoluto bisogno di progressi in campo terapeutico per migliorare gli outcomes della malattia. Il Pancreatic Cancer Action Network continuerà a lavorare fianco a fianco con la comunità medica per consolidare questo successo e perseguire i propri obiettivi nella lotta contro il tumore del pancreas.”
Nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, è la prima nuova terapia ad essere approvata per il trattamento dell’adenocarcinoma metastatico negli ultimi 8 anni. L’approvazione si è basata sui dati dello studio MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial), uno studio internazionale di fase III, randomizzato, in aperto, presentati in occasione del Congresso annuale dell’ASCO. Nel corso degli ultimi due decenni, sono stati condotti oltre 30 studi di fase III randomizzati in pazienti con carcinomadel pancreas in stadio avanzato e lo studio MPACT è stato uno dei quattro studi che hanno dimostrato un beneficio in termini di sopravvivenza globale. Nello studio MPACT, che ha coinvolto 861 pazienti affetti dacarcinoma pancreatico metastatico non sottoposti a precedente chemioterapia, nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, ha fatto osservare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale mediana rispetto a gemcitabina in monoterapia (8.5 vs. 6.7 mesi) (HR 0.72, P<0.0001); una riduzione complessiva del rischio di morte del 28%.
Nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, ha fatto altresì osservare una sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di 5.5 vs. 3.7 mesi rispetto a gemcitabina in monoterapia (HR 0.69, P<0.0001); una riduzione del 31% del rischio di progressione o di morte. Il Tasso di Risposta Globale (ORR) è stato pari al 23% per il braccio di trattamento con nab paclitaxel più gemcitabina rispetto al 7% del braccio di trattamento con sola gemcitabina (p<0.0001).
“Storicamente i pazienti con carcinomapancreatico non hanno tratto alcun beneficio da molti dei farmaci assai utili nel trattamento di altre neoplasie. Questo sta iniziando a cambiare” ha affermato Margaret A. Tempero, M.D., Direttore e Professore di Medicina presso il Pancreas Center dell’UCSF. “La combinazione di nab paclitaxel e gemcitabina rappresenta una nuova importante opzione terapeutica per i pazienti con carcinomapancreatico e pone inoltre le basi per future ricerche cliniche”.
Le reazioni avverse più comuni (≥ 20%) con un’incidenza superiore del 5% o più nel gruppo di trattamento con nab paclitaxel/gemcitabina sono state neutropenia, spossatezza, neuropatia periferica, nausea, alopecia, edema periferico, diarrea, febbre, vomito, calo dell’appetito, rash cutaneo e disidratazione.
Nello studio MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial), studio internazionale, randomizzato, in aperto, promosso da Celgene, sono stati randomizzati 861 pazienti in un rapporto 1:1 (431 pazienti al gruppo di trattamento con nab paclitaxel /gemcitabina e 430 pazienti al gruppo di trattamento con gemcitabina in monoterapia). I pazienti randomizzati al gruppo di trattamento con nab paclitaxel /gemcitabina hanno ricevuto un’infusione di nab paclitaxel (125 mg/m2) per via endovenosa della durata di 30-40 minuti, seguita da un’infusione di gemcitabina (1000 mg/m2) per via endovenosa della durata di circa 30-40 minuti nei giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 28 giorni. Nel gruppo di confronto, la gemcitabina in monoterapia è stata somministrata ad una dose di 1000 mg/m2 una volta alla settimana per 7 settimane seguita da una settimana di pausa al Ciclo 1 e al Ciclo 2 e in seguito ai giorni 1, 8 e 15 di un ciclo di 28 giorni. L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale. Gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta globale determinato mediante revisione radiologica indipendente. Altri endpoint comprendevano la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta globale determinati dallo sperimentatore, e la sicurezza e la tollerabilità della terapia di combinazione nella popolazione di pazienti presa in esame.
Il tumore del pancreas è la quarta causa di morte per cancro negli Stati Uniti. Il pancreas è composto da due principali tipi di cellule: esocrine ed endocrine. I tumori esocrini sono quelli di gran lunga più diffusi; l’adenocarcinoma è un sottotipo dei tumori esocrini e rappresenta circa il 95% di tutti i casi di neoplasia del pancreas. Considerando nel loro insieme la combinazione di tutti gli stadi di malattia, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è circa del 6%, il più basso in assoluto negli Stati Uniti, se comparato alle altre forme tumorali. Per il carcinoma pancreatico metastatico, la sopravvivenza a cinque anni è circa del 2%.
Nab paclitaxel è una forma di paclitaxel legata all’albumina e prodotta con la tecnologiabrevettata nab. Nab paclitaxel è formulato con albumina, una proteina umana, e non contiene solventi.
Negli Stati Uniti, nab paclitaxel è stato approvato per la prima volta nel gennaio 2005 per il trattamento del carcinoma mammario in pazienti che abbiano fallito una chemioterapia combinata per la malattia metastatica o recidivato entro 6 mesi dalla chemioterapia adiuvante. La terapia precedente deve aver incluso un’antraciclina, se non clinicamente controindicato. Nab paclitaxel è stato approvato a livello mondiale in oltre 40 paesi per il trattamento del carcinoma mammario metastatico.
Nel mese di ottobre 2012, nab paclitaxel è stato approvato dall’Agenzia Statunitense Food and Drug Administration per il trattamento, in associazione a carboplatino, delcarcinoma polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato o metastatico non precedentemente trattato in pazienti non candidati a chirurgia curativa o a radioterapia. Nab paclitaxel è inoltre approvato per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule in Argentina, Australia, Giappone e Nuova Zelanda. Nab paclitaxel è anche approvato in Giappone per il trattamento del carcinoma gastrico.
Nel mese di settembre 2013, la FDA ha approvato nab paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma metastatico del pancreas non precedentemente trattato.
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17/09/2013 Andrea Sperelli
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LUNGO DA LEGGERE MA CHISSA....IO LI PORTERO? DALL'ONCOLOGO TENTAR NON NUOCE.. SPERO CHE POSSANO ESSERVI UTILI ,UN GROSSO ABBRACCIO A TUTTI FRANCESCO/ELIO
ciao francesco elio come stai? un po meglio? volevo dirti che tempi fa il nostro oncologo cu aveva parlato di questa terapia con il nab nel caso la malattia avesse ripreso il suo corso....prova veramente a chiedere xche a me aveva detto che era gia disponibile se non ho capito male!e poi vorrei dire che finalmente faranno una campagna di prevenzione e di supporto per il tumore del pancreas che negli ultimi anni é incrementato!...speriamo francesco (mi piace chiamarti cosi)di avere qualche arma in piu x questo brutto male ...baci dwborah
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Grazie Deborah porterò di sicuro tutto ciò che ho postato all'oncologo, noi andiamo all'ospedale di Saluzzo prov. Cuneo. Dovresti cortesemente, anche in messaggio privato, dirmi l'ospedale dove andate e approssimativamente la data del tuo colloquio con il tuo oncologo. Ti abbraccio insieme ai tuoi cari e ricordandoti insieme a tutti gl'amici del forum nelle mie preghiere di domani a Messa, ti abbraccio forte con il CUORE fRANCESCO/ELIO
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