Ogni giorno.....
Grazie Linetta.
Quando trascorriamo una "notte serena" la nostra giornata inizia al meglio per superare inevitabili momenti difficili. Mi rendo conto che non è per niente facile considerare le difficoltà e i carichi opprimenti come componenti normali della vita, eppure affrontare la vita in questo modo può aiutarci a farcela, a percorrere percorsi alternativi..
E' un argomento che anche Richard Nixon ha toccato(discorso d'addio, Washington, 9 agosto 1974)tratto da un libro che ho letto:
"Ho trovato un altro brano mentre leggevo durante l'ultima notte alla Casa Bianca. Il brano parlava di un giovane, un giovane avvocato di New York. Aveva sposato una bellissima ragazza e avevano avuto una dolce bambina. Poi all'improvviso la moglie morì. Lui allora scrisse sul diario. Ecco cosa scrisse: Era tutta bella, il viso e il corpo, e ancor più bello era il suo spirito . E' cresciuta come un fiore e come un fiore sereno e luminoso è morta. La sua vita è stata sempre baciata dal sole; nessuna preoccupazione l'ha mai amareggiata. Tutti quelli che la conoscevano l'amavano e l'onoravano, perché il suo animo era sereno e la sua indole era raggiante e santo era il suo altruismo. Serena, pura e allegra da ragazza, affettuosa, tenera e felice da sposata.
Proprio quando divenne mamma, proprio alle soglie di una vita che pareva un lungo e luminoso futuro, la morte - terribile e strano destino - venne a rapirla. Perduto quanto di più caro avessi, piombai nel buio per sempre..
Era Teddy Roosevelt, prosegue Nixon, aveva 26 anni. Pensava che la luce l'avesse abbandonato in eterno. E invece così non fu. Non solo divenne presidente, ma anche come ex presidente servì il suo paese, sempre sulla breccia, impetuoso, forte, a volte giusto, a volte no, ma sempre uomo.
E ora che vado via, scrive Nixon, vorrei dirvi che non dovremmo mai dimenticare questo esempio. A volte, quando succede qualcosa, pensiamo che non doveva succedere, che poteva andare diversamente. Quando superiamo l'esame la prima volta pensiamo: sono stato promosso, ho avuto fortuna; lo scritto era così disastrato che l'esaminatore ha detto :Questo qui dobbiamo per forza promuoverlo.
Pensiamo così anche quando ci muore una persona cara, quando perdiamo le elezioni, quando subiamo una sconfitta; pensiamo: basta, è finita, non c'è più rimedio. Come Teddy Roosevelt, pensiamo: sono nel buio per sempre.
E invece non è vero. E' soltanto un inizio, si ricomincia sempre. Se ne ricordino i giovani; i vecchi non dimentichino. Deve sempre darci la forza. Perchè non c'è grandezza se le cose vanno sempre lisce. Invece la grandezza c'è e veniamo spronati quando riceviamo qualche colpo, qualche delusione, quando abbiamo conosciuto la tristezza; soltanto chi è stato nella valle più profonda sa quanto sia bello essere sulla cima più alta.
Un affettuoso "ciao" a tutti.
GIUSEPPE
Quando trascorriamo una "notte serena" la nostra giornata inizia al meglio per superare inevitabili momenti difficili. Mi rendo conto che non è per niente facile considerare le difficoltà e i carichi opprimenti come componenti normali della vita, eppure affrontare la vita in questo modo può aiutarci a farcela, a percorrere percorsi alternativi..
E' un argomento che anche Richard Nixon ha toccato(discorso d'addio, Washington, 9 agosto 1974)tratto da un libro che ho letto:
"Ho trovato un altro brano mentre leggevo durante l'ultima notte alla Casa Bianca. Il brano parlava di un giovane, un giovane avvocato di New York. Aveva sposato una bellissima ragazza e avevano avuto una dolce bambina. Poi all'improvviso la moglie morì. Lui allora scrisse sul diario. Ecco cosa scrisse: Era tutta bella, il viso e il corpo, e ancor più bello era il suo spirito . E' cresciuta come un fiore e come un fiore sereno e luminoso è morta. La sua vita è stata sempre baciata dal sole; nessuna preoccupazione l'ha mai amareggiata. Tutti quelli che la conoscevano l'amavano e l'onoravano, perché il suo animo era sereno e la sua indole era raggiante e santo era il suo altruismo. Serena, pura e allegra da ragazza, affettuosa, tenera e felice da sposata.
Proprio quando divenne mamma, proprio alle soglie di una vita che pareva un lungo e luminoso futuro, la morte - terribile e strano destino - venne a rapirla. Perduto quanto di più caro avessi, piombai nel buio per sempre..
Era Teddy Roosevelt, prosegue Nixon, aveva 26 anni. Pensava che la luce l'avesse abbandonato in eterno. E invece così non fu. Non solo divenne presidente, ma anche come ex presidente servì il suo paese, sempre sulla breccia, impetuoso, forte, a volte giusto, a volte no, ma sempre uomo.
E ora che vado via, scrive Nixon, vorrei dirvi che non dovremmo mai dimenticare questo esempio. A volte, quando succede qualcosa, pensiamo che non doveva succedere, che poteva andare diversamente. Quando superiamo l'esame la prima volta pensiamo: sono stato promosso, ho avuto fortuna; lo scritto era così disastrato che l'esaminatore ha detto :Questo qui dobbiamo per forza promuoverlo.
Pensiamo così anche quando ci muore una persona cara, quando perdiamo le elezioni, quando subiamo una sconfitta; pensiamo: basta, è finita, non c'è più rimedio. Come Teddy Roosevelt, pensiamo: sono nel buio per sempre.
E invece non è vero. E' soltanto un inizio, si ricomincia sempre. Se ne ricordino i giovani; i vecchi non dimentichino. Deve sempre darci la forza. Perchè non c'è grandezza se le cose vanno sempre lisce. Invece la grandezza c'è e veniamo spronati quando riceviamo qualche colpo, qualche delusione, quando abbiamo conosciuto la tristezza; soltanto chi è stato nella valle più profonda sa quanto sia bello essere sulla cima più alta.
Un affettuoso "ciao" a tutti.
GIUSEPPE
Ciao Linetta,
siamo nel mondo virtuale, eppure mi fa piacere sentirmi dire: tu come stai? E' un "reale" pensiero di solidarietà!
Mi sento bene, vivo nell'oggi; dopo sette anni la paura di una recidiva, di una ripresa della malattia, affiora sporadicamente.
In certi momenti vengo coinvolto intensamente dai casi presenti in questa rubrica: leggere tanta sofferenza mi riporta indietro, comunque tendo a tornare nel mio "presente", contento di potere essere a fianco delle persone colpite dal cancro, a fianco delle persone che soffrono per la perdita di una persona cara..
Porgo a te Linetta e a quanti mi leggono un affettuoso saluto.
Ciao! Giuseppe
siamo nel mondo virtuale, eppure mi fa piacere sentirmi dire: tu come stai? E' un "reale" pensiero di solidarietà!
Mi sento bene, vivo nell'oggi; dopo sette anni la paura di una recidiva, di una ripresa della malattia, affiora sporadicamente.
In certi momenti vengo coinvolto intensamente dai casi presenti in questa rubrica: leggere tanta sofferenza mi riporta indietro, comunque tendo a tornare nel mio "presente", contento di potere essere a fianco delle persone colpite dal cancro, a fianco delle persone che soffrono per la perdita di una persona cara..
Porgo a te Linetta e a quanti mi leggono un affettuoso saluto.
Ciao! Giuseppe
BUona notte cari Amici, buona notte Giuseppe...
spesso su questo Forum si leggono parole dolorose, che parlano di perdite recenti, di solitudine..emozioni che viviamo ed abbiamo vissuto intensamente..
Seppur presenze virtuali (cosa che non ci stanchiamo mai di ricordarci..), tutti noi siamo intrisi di sentimenti veri, forti..anche semplici, come quando ci si cerca a vicenda se per un pò non si scrive..
Il cancro è una bestia strana: separa e fa ritrovare, forse involontariamente per lui, persone che non sapevano manco di esistere e poi scoprono di avere moltissimo in comune..
Giuseppe, mi fa piacere sapere che stai bene, che la quotidianità ha preso il sopravvento e che, soprattutto, l'esperienza del cancro ti abbia talmente arricchito interiormente da farti rimanere qui..
Serena notte a tutti,
Linetta
spesso su questo Forum si leggono parole dolorose, che parlano di perdite recenti, di solitudine..emozioni che viviamo ed abbiamo vissuto intensamente..
Seppur presenze virtuali (cosa che non ci stanchiamo mai di ricordarci..), tutti noi siamo intrisi di sentimenti veri, forti..anche semplici, come quando ci si cerca a vicenda se per un pò non si scrive..
Il cancro è una bestia strana: separa e fa ritrovare, forse involontariamente per lui, persone che non sapevano manco di esistere e poi scoprono di avere moltissimo in comune..
Giuseppe, mi fa piacere sapere che stai bene, che la quotidianità ha preso il sopravvento e che, soprattutto, l'esperienza del cancro ti abbia talmente arricchito interiormente da farti rimanere qui..
Serena notte a tutti,
Linetta
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