carcinoma uroteliale vescica - 85 anni / scelta del trattamento nel paziente anziano
Inviato: dom 10 mar 2019, 18:32
Espongo brevemente quanto successo nella speranza che qualcuno possa offrire qualche indicazione, qualche consiglio.
In dicembre a seguito di un episodio di macroematuria mio padre, 85 anni questo mese, si sottopone con estrema riluttanza ad una cistoscopia cui segue immediato raschiamento transuretrale. Alla fine di dicembre l'esito del referto istologiaco è estremamente negativo: neoplasia vescicale T2a G3 (senza metastasi né linfonodi). Il primario ci informa della gravità della situazione e illustra la terapia d'elezione che sarebbe in questo caso l'asportazione radicale della vescica, pur osservando che l'età anagrafica di mio padre è abbastanza avanzata per consigliare con sicurezza questo intervento. Tenete conto che mio papà ha subito già tre intrventi di chirurgia maggiore (alla schiena per un'ernia cui è seguita la fissazione di due vertebre, all'intestino per tumore al colon, al pancreas per neoplasia intradduttale della mucinosa). La terapia alternativa consiste in una seconda Tur con chemio/radio sistemica molto pesante che l'oncologo che segue mio padre in follow-up per le pegresse patologie tumorali ci ha sconsigliato perché molto debilitante.
Ne parliamo con mio padre e con altri medici (che ribadiscono quanto riferito dal primario) ma mio padre esclude di sottoporsi a questo intervento, sia per paura dell'operazione (non potendo ricostruire la vescica le indicazioni dei chirurghi sono di una canalizzazione degli ureteri direttamente ai fianchi) sia perché alla sua età l'idea di restare in ospedale lontano dall'ambiente domestico e familiare, gli produce uno stato di angoscia e sofferenza tali da gettarlo in uno stato di profonda prostrazione (già successo in passato ed è una esperienza che non vuole ripetere).
La chirurga, persona sensibile e comprensiva, che ha effettuato il primo raschiamento, informata della decisione di mio padre, consiglia perlomeno un secondo raschiamento più profondo. Lo scopo è quello di verificare a distanza di 2 mesi dal primo raschiamento come sta evolvendo la cosa (per avere un'idea precisa dei tempi di evoluzione della malattia e poter poi ragionare sul da farsi anche conoscendo questa importante incognita, considerata l'età di mio padre) e nel contempo andare un po' più a fondo col raschiamento nel tentativo di trovare tessuto sano e forse risolvere la cosa (una speranza che in questi giorni non ci ha abbandonato, pur sapendo che sarebbe quasi un miracolo, considerate le statistiche).
Vorrei chiedervi se qualcuno di voi è a conoscenza di una terapia chemio o radio leggera capace di conservare la situazione o rallentare la nefasta evoluzione della malattia. Qualcosa che mio padre possa assumere per via orale senza dover subire gli effetti devastanti della chemio sistemica. Finora l'oncologo con cui abbiamo parlato ha escluso questa possibilità, così come è stata esclusa la possibilità di immunoterapia a base di pembroluzimab o di bacillo calmierato della tbc. Possibile che per questo tipo di tumore non vi sia un trattamento "conservativo" che sia sostenibile da una persona anziana? La sola radioterapia può essere efficace in questa prospettiva?
Ringrazio sin d'ora chi vorrà rispondermi/condividere
In dicembre a seguito di un episodio di macroematuria mio padre, 85 anni questo mese, si sottopone con estrema riluttanza ad una cistoscopia cui segue immediato raschiamento transuretrale. Alla fine di dicembre l'esito del referto istologiaco è estremamente negativo: neoplasia vescicale T2a G3 (senza metastasi né linfonodi). Il primario ci informa della gravità della situazione e illustra la terapia d'elezione che sarebbe in questo caso l'asportazione radicale della vescica, pur osservando che l'età anagrafica di mio padre è abbastanza avanzata per consigliare con sicurezza questo intervento. Tenete conto che mio papà ha subito già tre intrventi di chirurgia maggiore (alla schiena per un'ernia cui è seguita la fissazione di due vertebre, all'intestino per tumore al colon, al pancreas per neoplasia intradduttale della mucinosa). La terapia alternativa consiste in una seconda Tur con chemio/radio sistemica molto pesante che l'oncologo che segue mio padre in follow-up per le pegresse patologie tumorali ci ha sconsigliato perché molto debilitante.
Ne parliamo con mio padre e con altri medici (che ribadiscono quanto riferito dal primario) ma mio padre esclude di sottoporsi a questo intervento, sia per paura dell'operazione (non potendo ricostruire la vescica le indicazioni dei chirurghi sono di una canalizzazione degli ureteri direttamente ai fianchi) sia perché alla sua età l'idea di restare in ospedale lontano dall'ambiente domestico e familiare, gli produce uno stato di angoscia e sofferenza tali da gettarlo in uno stato di profonda prostrazione (già successo in passato ed è una esperienza che non vuole ripetere).
La chirurga, persona sensibile e comprensiva, che ha effettuato il primo raschiamento, informata della decisione di mio padre, consiglia perlomeno un secondo raschiamento più profondo. Lo scopo è quello di verificare a distanza di 2 mesi dal primo raschiamento come sta evolvendo la cosa (per avere un'idea precisa dei tempi di evoluzione della malattia e poter poi ragionare sul da farsi anche conoscendo questa importante incognita, considerata l'età di mio padre) e nel contempo andare un po' più a fondo col raschiamento nel tentativo di trovare tessuto sano e forse risolvere la cosa (una speranza che in questi giorni non ci ha abbandonato, pur sapendo che sarebbe quasi un miracolo, considerate le statistiche).
Vorrei chiedervi se qualcuno di voi è a conoscenza di una terapia chemio o radio leggera capace di conservare la situazione o rallentare la nefasta evoluzione della malattia. Qualcosa che mio padre possa assumere per via orale senza dover subire gli effetti devastanti della chemio sistemica. Finora l'oncologo con cui abbiamo parlato ha escluso questa possibilità, così come è stata esclusa la possibilità di immunoterapia a base di pembroluzimab o di bacillo calmierato della tbc. Possibile che per questo tipo di tumore non vi sia un trattamento "conservativo" che sia sostenibile da una persona anziana? La sola radioterapia può essere efficace in questa prospettiva?
Ringrazio sin d'ora chi vorrà rispondermi/condividere