Ciao, nelle tue parole ritrovo quello che abbiamo vissuto io e mia madre due settimane fa.PETRAINES ha scritto: ↑dom 21 giu 2020, 17:48 Ho qui vicino sul letto mio marito, malato terminale, ogni giorno è stato un piccolo peggioramento, da due giorni non può più alzarsi sa solo. Oggi abbiamo dovuto alzarlo dal water in due, io e nostro figlio. Ma finché è cosciente lo voglio qui, spero di farcela a gestirlo a letto. È il grande amore della mia vita, non lo voglio abbandonare. Ma piango sempre, gli parlo del passato e alla fine persino lui mi ha detto con quel poco fiato che ha di non tormentarmi e di non tormentarlo più. Ho 62 anni e lui 59. Nostro figlio ha 27 anni, la vita tutta davanti, ma io, cosa farò senza di lui. Le cose che dovevano fare insieme in pensione, invece non c'è stato neanche un giorno, dico uno, si è ammalato prima.
A mio padre è stato diagnosticato un cancro al colon nel mese di dicembre, metastatico, una bomba silente esplosa all'improvviso. È arrivato a fare sei chemio, poi a maggio la situazione è precipitata, il suo fegato, compromesso dalle metastasi, non ha più retto. È tornato a casa a fine maggio sulle sue gambe, stava "bene", era solo gonfio per via dell'ascite. Ma poi nel giro di poco ha iniziato con mancanza di appetito, poi con una lieve sonnolenza che con il passare dei giorni diventava sempre più forte. Dopodiché non si è più alzato dal letto, dormiva soltanto , dovevamo alzarlo noi per cambiarlo, per le necessità primarie, parlava poco e diceva cose senza senso, anche lui chiedeva di non essere disturbato, non sopportava che gli si parlasse o domandasse qualcosa,infine è entrato in coma e il giorno dopo è deceduto. È stato devastante per noi, sia da un punto di vista fisico, ma anche psicologicamente, vivere questa situazione, una sofferenza che nessuno meriterebbe. Come te, siamo stati totalmente abbandonati una volta liquidati dal centro che ci seguiva..in questi dodici giorni non sapevamo a chi rivolgerci o cosa fare, ASL, guardia medica o medico di base, un inferno di burocrazia... Ti capisco benissimo e ti sono vicina, io ho desiderato che mio padre andasse via, non ce la facevo più a vederlo in quelle condizioni, nonostante io adesso stia soffrendo come non mai la sua assenza e non riesca a rassegnarmi, ma lui aveva già sofferto abbastanza. Arrivati a questa fase, io speravo solo che non avesse alcun tipo di dolore che lo tormentasse, affinché potesse andar via serenamente, dopo mesi di tormento... Non c'è bisogno che te lo dica io, stategli vicino il più possibile, parlategli dolcemente e non lasciatelo mai solo, finché è cosciente, vi sentirà.. io ho stretto la mano al mio papà fino all'ultimo suo respiro. Un abbraccio.