Anche io qui
Inviato: ven 8 mag 2020, 20:49
Vi leggo da un po’ di mesi senza mai trovare la voglia o forse la forza di scrivere.
Ho 27 anni e da più di 7 mesi la mia dolce mammina non c’è più, mi manca sempre di più e non esiste giorno che io non pensi a lei, da quando non c’è più la mia visione della vita è completamente cambiata, non esistono più problemi se non quelli inerenti la salute, le cose che contano sono solamente i momenti passati insieme e è quello che alla fine resta, se potessi regalare tutto quello che ho per averla indietro lo farei subito e senza esitare, ma so che non si può, spero solo di poterla rivedere un giorno:
Il suo percorso tortuoso è iniziato nel 2011: un capezzolo iniziava a rientrate ma dopo una visita all’ospedale di Bentivoglio, una ecografia e una mammografia completamente negative le viene detto (ridendo) che non è nulla, nel 2012 aumentava sempre di più questa cosa e mio padre l’ha obbligata a ripetere la visita e stesso responso, però decidono anche di farle una tac e trovano un mega tumore al seno (solo li per fortuna): inizia quindi una chemio preventiva (quella famosa chemio rossa) che fa sparire completamente tutto, poi la operano rimuovendo tutto, poi chemio di nuovo alla fine e radioterapia, arriva alla fine debilitata ma esito positivissimo in quanto è tutto sparito, inizia la terapia ormonale e tutto ok fino al 2018, aveva smesso di prendere la pastiglia ormonale come deciso al Bellaria a Bologna, inizia a salire un marcatore ormonale, fa la tac, le lastre, la scintigrafia.. e risulta tutto negativo, e viene trovato unnversamento vicino il cuore e viene data la colpa a quello dell’aumento del marcatore. Quindi ci buttiamo su quello ma il marcatore continua a salire, arriviamo nel 2019
Sarebbe troppo lungo da spiegare il 2019 e con troppi dettagli: diciamo che è stata curata con superficialità al Bellaria e probabilmente sarebbe rimasta con noi ancora un po’ se... comunque non serve a nulla e le cose sono andate cosí.
L’unico rimpianto che ho è dovuto a una Dottoressa che definire un orco è poco, praticamente durante l’ultimo ricovero di mia mamma durato 11 giorni, quando la situazione ha iniziato a crollare drasticamente (naturalmente lei immaginava che ci fosse un peggioramento ma vi giuro che fino a quel dannato giovedì era ottimista), la sopra citata ha chiamato la dottoressa delle “cure palliative e del fine vita” (mia mamma non ha mai voluto parlarci) e li ha mandati direttamente da lei nell’unica ora al giorno dove era da sola visto che ci facevano uscire durante le visite (senza prima neanche avvisare noi) per valutare un ospice per poterla spostare già al lunedì o al martedì. Vi dico solo che è morta la domenica in quel letto e non è mai arrivata al lunedì o al martedí.
Penso sempre a quello che lei ha provato in quei tre giorni e sarà un rimpianto che avrò tutta la vita, se non fosse successo quello veramente si sarebbe accorta molto meno che quella era la fine perchè è precipitato tutto in pochissimo.
Assurdo come una “”dottoressa”” possa rovinarti tutto.
Mi sento di fare un plauso invece agli infermieri che sono quasi tutti degli angeli, non so come riescano a sopravvivere in un reparto con così tanta sofferenza, ma si vede che lo fanno con il cuore.
Quello che mi sento di dire a chiunque abbia una persona cara o a chiunque sia dentro oncologia è di godersi ogni momento e di viverlo assaporando quanto è bella la vita.
Un abbraccio a tutti, mi raccomando mai mollare e crederci sempre!
Vi abbraccio
D.
Ho 27 anni e da più di 7 mesi la mia dolce mammina non c’è più, mi manca sempre di più e non esiste giorno che io non pensi a lei, da quando non c’è più la mia visione della vita è completamente cambiata, non esistono più problemi se non quelli inerenti la salute, le cose che contano sono solamente i momenti passati insieme e è quello che alla fine resta, se potessi regalare tutto quello che ho per averla indietro lo farei subito e senza esitare, ma so che non si può, spero solo di poterla rivedere un giorno:
Il suo percorso tortuoso è iniziato nel 2011: un capezzolo iniziava a rientrate ma dopo una visita all’ospedale di Bentivoglio, una ecografia e una mammografia completamente negative le viene detto (ridendo) che non è nulla, nel 2012 aumentava sempre di più questa cosa e mio padre l’ha obbligata a ripetere la visita e stesso responso, però decidono anche di farle una tac e trovano un mega tumore al seno (solo li per fortuna): inizia quindi una chemio preventiva (quella famosa chemio rossa) che fa sparire completamente tutto, poi la operano rimuovendo tutto, poi chemio di nuovo alla fine e radioterapia, arriva alla fine debilitata ma esito positivissimo in quanto è tutto sparito, inizia la terapia ormonale e tutto ok fino al 2018, aveva smesso di prendere la pastiglia ormonale come deciso al Bellaria a Bologna, inizia a salire un marcatore ormonale, fa la tac, le lastre, la scintigrafia.. e risulta tutto negativo, e viene trovato unnversamento vicino il cuore e viene data la colpa a quello dell’aumento del marcatore. Quindi ci buttiamo su quello ma il marcatore continua a salire, arriviamo nel 2019
Sarebbe troppo lungo da spiegare il 2019 e con troppi dettagli: diciamo che è stata curata con superficialità al Bellaria e probabilmente sarebbe rimasta con noi ancora un po’ se... comunque non serve a nulla e le cose sono andate cosí.
L’unico rimpianto che ho è dovuto a una Dottoressa che definire un orco è poco, praticamente durante l’ultimo ricovero di mia mamma durato 11 giorni, quando la situazione ha iniziato a crollare drasticamente (naturalmente lei immaginava che ci fosse un peggioramento ma vi giuro che fino a quel dannato giovedì era ottimista), la sopra citata ha chiamato la dottoressa delle “cure palliative e del fine vita” (mia mamma non ha mai voluto parlarci) e li ha mandati direttamente da lei nell’unica ora al giorno dove era da sola visto che ci facevano uscire durante le visite (senza prima neanche avvisare noi) per valutare un ospice per poterla spostare già al lunedì o al martedì. Vi dico solo che è morta la domenica in quel letto e non è mai arrivata al lunedì o al martedí.
Penso sempre a quello che lei ha provato in quei tre giorni e sarà un rimpianto che avrò tutta la vita, se non fosse successo quello veramente si sarebbe accorta molto meno che quella era la fine perchè è precipitato tutto in pochissimo.
Assurdo come una “”dottoressa”” possa rovinarti tutto.
Mi sento di fare un plauso invece agli infermieri che sono quasi tutti degli angeli, non so come riescano a sopravvivere in un reparto con così tanta sofferenza, ma si vede che lo fanno con il cuore.
Quello che mi sento di dire a chiunque abbia una persona cara o a chiunque sia dentro oncologia è di godersi ogni momento e di viverlo assaporando quanto è bella la vita.
Un abbraccio a tutti, mi raccomando mai mollare e crederci sempre!
Vi abbraccio
D.