La mia Mamma
Inviato: ven 3 lug 2020, 21:18
Ciao a tutti,
Mi ritrovo qui a scrivere 14 giorni dopo la morte di mia Mamma, per caso, per sfogo, per capire che è reale.
La mia Mamma aveva 54 anni, era, anzi è una donna bellissima, solare, con la sua tinta rossa sempre fresca.
Il 13 agosto 2018 arriva al mare, in Romagna. Al mattino andiamo al mercato, io e lei.
Verso mezzogiorno, inizia ad avere una forte nausea che continua tutto il pomeriggio, fino a quando bam, crisi epilettica. E poi un'altra.
Corsa in ambulanza verso il PS di Cesena. Finalmente ci chiamano dentro questo stanzino bianco. "C'è stato uno sversamento cerebrale, dovuto ad un tumore al cervello."
Io 21 anni, mio padre 56. E la vita sembra che finisca li.
Dopo i giorni di degenza a Cesena, di corsa al Besta a Milano, il top dei top.
Viene confermata la diagnosi dopo una settimana di esami, RM e TAC. Glioblastoma di VI grado.
Il 19 settembre viene operata. Tutto bene, ma dobbiamo iniziare il percorso di chemio e radio.
E la vita si ferma di nuovo li.
Allora io e la mia mamma iniziamo per due mesi a prendere il treno e la metro (abitiamo a circa un'ora da Milano), tutti i giorni, dal lunedi al venerdi.
Passano i mesi, tra una RM e una visita di controllo.
Tutto bene. Quasi torniamo tutti e 3 alla vita di prima.
Tutto bene fino a quando una sera esco dal lavoro e papà mi dice di andare al PS di Gallarate.
11 agosto 2019. E la vita si ferma di nuovo in una stanza bianca di un PS.
Mamma aveva la bocca storta, confusa, andava a sbattere contro il muro. Diagnosi: recidiva del glioblastoma di VI grado.
6 settembre 2019, seconda operazione in meno di un anno.
Avanti di chemio, chemio e ancora chemio.
Novembre 2019. Primo controllo post operatorio. Il tumore è cresciuto ancora, più grande, inoperabile. 6 mesi di vita.
E la vita si ferma e finisce qui.
Mamma inizia una trasformazione fisica e psicologica dall'inizio del 2020. È bombardata dal cortisone. La sua tinta fresca rossa non c'è più, come non c'è piu il suo mascara blu e il suo rossetto rosa.
Il peggioramento arriva durante il lockdown. Mamma inizia a degenerare fisicamente. Non si muove più, non ragiona più, non fa più nulla. Non è più la mia Mamma Maristella.
Lei che è cosi dinamica, lavorava in un bar, sempre con una voglia di vivere. La voglia di vivere la sua vita, di stare con sua figlia di 23 anni, di andare in pensione e andare a vivere al mare con suo Marito, il mio grande papà, di vedere la sua mamma 80enne stare bene.
Il 20 maggio Mamma viene ricoverata all'hospice di Gallarate, dove se ne andrà dopo 29 giorni.
Il 19 giugno Mamma se n'è andata alle 23.35.
Il 19 giugno 1993, alle 23.35, Mamma e Papà stavano andando in discoteca a ballare per festeggiare il loro matrimonio.
Cara Mamma, io spero che ora tu sia libera. Libera da quelle RM, da quella chemio, dalle medicine, dalla sofferenza di non essere piu te.
Vederti immobile in quel letto, mentre fissavi il vuoto, è stato il dolore più grande che ho provato nella mia breve vita.
Non ho mai smesso di vivere la mia vita, perché tu non avresti voluto. Ancora mi ricordo il 20 novembre 2018.
La prima volta che sei stata male. Era la sera del mio compleanno e io ero pronta a non uscire piu per stare conte. Tu mi dissi che non importava, io dovevo uscire.
E ora sono qui, e ti guardo. Sei in quell'urna con raffigurato il mare di Cesenatico, dove dopo 41 anni di lavoro, avresti iniziato una nuova vita.
E la vita continua per te.
Ovunque tu sia, Mamma
Mi manchi
Per sempre tua,
Tua figlia Giulia.
Mi ritrovo qui a scrivere 14 giorni dopo la morte di mia Mamma, per caso, per sfogo, per capire che è reale.
La mia Mamma aveva 54 anni, era, anzi è una donna bellissima, solare, con la sua tinta rossa sempre fresca.
Il 13 agosto 2018 arriva al mare, in Romagna. Al mattino andiamo al mercato, io e lei.
Verso mezzogiorno, inizia ad avere una forte nausea che continua tutto il pomeriggio, fino a quando bam, crisi epilettica. E poi un'altra.
Corsa in ambulanza verso il PS di Cesena. Finalmente ci chiamano dentro questo stanzino bianco. "C'è stato uno sversamento cerebrale, dovuto ad un tumore al cervello."
Io 21 anni, mio padre 56. E la vita sembra che finisca li.
Dopo i giorni di degenza a Cesena, di corsa al Besta a Milano, il top dei top.
Viene confermata la diagnosi dopo una settimana di esami, RM e TAC. Glioblastoma di VI grado.
Il 19 settembre viene operata. Tutto bene, ma dobbiamo iniziare il percorso di chemio e radio.
E la vita si ferma di nuovo li.
Allora io e la mia mamma iniziamo per due mesi a prendere il treno e la metro (abitiamo a circa un'ora da Milano), tutti i giorni, dal lunedi al venerdi.
Passano i mesi, tra una RM e una visita di controllo.
Tutto bene. Quasi torniamo tutti e 3 alla vita di prima.
Tutto bene fino a quando una sera esco dal lavoro e papà mi dice di andare al PS di Gallarate.
11 agosto 2019. E la vita si ferma di nuovo in una stanza bianca di un PS.
Mamma aveva la bocca storta, confusa, andava a sbattere contro il muro. Diagnosi: recidiva del glioblastoma di VI grado.
6 settembre 2019, seconda operazione in meno di un anno.
Avanti di chemio, chemio e ancora chemio.
Novembre 2019. Primo controllo post operatorio. Il tumore è cresciuto ancora, più grande, inoperabile. 6 mesi di vita.
E la vita si ferma e finisce qui.
Mamma inizia una trasformazione fisica e psicologica dall'inizio del 2020. È bombardata dal cortisone. La sua tinta fresca rossa non c'è più, come non c'è piu il suo mascara blu e il suo rossetto rosa.
Il peggioramento arriva durante il lockdown. Mamma inizia a degenerare fisicamente. Non si muove più, non ragiona più, non fa più nulla. Non è più la mia Mamma Maristella.
Lei che è cosi dinamica, lavorava in un bar, sempre con una voglia di vivere. La voglia di vivere la sua vita, di stare con sua figlia di 23 anni, di andare in pensione e andare a vivere al mare con suo Marito, il mio grande papà, di vedere la sua mamma 80enne stare bene.
Il 20 maggio Mamma viene ricoverata all'hospice di Gallarate, dove se ne andrà dopo 29 giorni.
Il 19 giugno Mamma se n'è andata alle 23.35.
Il 19 giugno 1993, alle 23.35, Mamma e Papà stavano andando in discoteca a ballare per festeggiare il loro matrimonio.
Cara Mamma, io spero che ora tu sia libera. Libera da quelle RM, da quella chemio, dalle medicine, dalla sofferenza di non essere piu te.
Vederti immobile in quel letto, mentre fissavi il vuoto, è stato il dolore più grande che ho provato nella mia breve vita.
Non ho mai smesso di vivere la mia vita, perché tu non avresti voluto. Ancora mi ricordo il 20 novembre 2018.
La prima volta che sei stata male. Era la sera del mio compleanno e io ero pronta a non uscire piu per stare conte. Tu mi dissi che non importava, io dovevo uscire.
E ora sono qui, e ti guardo. Sei in quell'urna con raffigurato il mare di Cesenatico, dove dopo 41 anni di lavoro, avresti iniziato una nuova vita.
E la vita continua per te.
Ovunque tu sia, Mamma
Mi manchi
Per sempre tua,
Tua figlia Giulia.