Cure immunoterapiche
Inviato: lun 3 ago 2020, 15:50
Con questo messaggio avrei intenzione di aprire una discussione che credo importante: a mio marito, con tumore al rene al IV stadio (metastatico) è stato possibile con difficoltà accedere a un terapia immunitaria, basata sulla combinazione di due farmaci: nivolumab e ipilumab. Essa a lui sta dando ottimi risultati, dopo un anno (ampia regressione delle localizzazioni secondarie e limitati effetti collaterali) e in effetti leggo sui siti americani e inglesi che è considerata ormai una delle terapie di prima linea più importanti negli USA e in altri paesi anche europei. Non so se i pazienti di tumore al rene sanno che invece non è concessa in Italia presso il servizio sanitario nazionale. Questo significa che è permessa (perché approvata dall'agenzia europea del farmaco ) ma non rimborsata.
Questo apre un problema enorme: questa terapia (come pure le altre combinazioni di farmaci immunoterapici ormai consigliati negli USA, per la prima linea) sono certamente ottimi, rispetto alla generazione precedente ( farmaci antiangiogenetici) e stanno provocando grandi speranze fra gli ammalati di tumore al rene, ma anche di melanoma, o di altri tipi di tumore ma noi in Italia spesso non li possiamo avere.
Mio marito come ho detto ha potuto accedere a questa terapia perché si è messo in contatto con uno dei pochi centri, lontano fa casa nostra, dove la si pratica, ma questo con gravi difficoltà di spostamento e in ogni caso la cura non è prevista per più di due anni.
Occorre che le associazioni di malati e i malati stessi diventino più attivi per chiedere a gran voce la rimborsabilità di tali cure. Esse sono molto care, è vero, ma sono una concreta speranza per molti malati, e non solo per il tumore al rene ma per molti altri tipi di tumore. Che possiamo fare per fare sentire la nostra voce?
Questo apre un problema enorme: questa terapia (come pure le altre combinazioni di farmaci immunoterapici ormai consigliati negli USA, per la prima linea) sono certamente ottimi, rispetto alla generazione precedente ( farmaci antiangiogenetici) e stanno provocando grandi speranze fra gli ammalati di tumore al rene, ma anche di melanoma, o di altri tipi di tumore ma noi in Italia spesso non li possiamo avere.
Mio marito come ho detto ha potuto accedere a questa terapia perché si è messo in contatto con uno dei pochi centri, lontano fa casa nostra, dove la si pratica, ma questo con gravi difficoltà di spostamento e in ogni caso la cura non è prevista per più di due anni.
Occorre che le associazioni di malati e i malati stessi diventino più attivi per chiedere a gran voce la rimborsabilità di tali cure. Esse sono molto care, è vero, ma sono una concreta speranza per molti malati, e non solo per il tumore al rene ma per molti altri tipi di tumore. Che possiamo fare per fare sentire la nostra voce?