Net a piccole cellule scarsamente differenziato
Inviato: ven 16 ott 2020, 23:44
Salve a tutti. Ieri, dopo meno di due mesi di ricovero in ospedale, mio padre è stato trasferito all'hospice ormai poco cosciente. Abbiamo ricevuto la lettera di dimissioni e siamo rimasti sconcertati , per quante cose non ci sono mai state dette prima.
Due mesi fa era stato ricoverato per TVP ed EP , dimesso e ricoverato per altre due volte in quanto la cura anticoagulante non era compatibile a causa dei pesanti danni della RT di due anni fa per un tumore alla prostata. Prima del terzo ricovero, aveva consultato un angiologo che riscontrava numerosi linfonodi reattivi e non e consigliava un consulto dell'oncologo.
Ci siamo pertanto aspettati che il tumore alla prostata fosse la causa di tutto, anche quando un paio di settimane fa ci dissero che vi era una grossa massa nella vescica con interessamento importante dei linfonodi e degli ureteri.
La lettera di dimissioni parla invece di carcinoma neuroendocrino delle pelvi a piccole cellule, scarsamente differenziato. Ovviamente con metastasi polmonare e infiltrazioni nei tessuti muscolari.
Mi domando, ma come è possibile che senza l'esito di una biopsia, si possa parlare con certezza di tumore neuroendocrino? Benché i primi sintomi, (ematuria e leggera anemia) siano stati confusi con gli effetti collaterali della radio, è plausibile un peggioramento così rapido?
Certo capire cos'è successo non cambierà lo stato delle cose... Ma è importante per me.. mio papà , 67 anni, stava combattendo il suo mostro , era comunque in forze e faceva una vita quasi normale... E poi un secondo mostro ha spazzato via tutto ciò che aveva ottenuto, in pochi giorni... E non me ne capacito..
Sara
Due mesi fa era stato ricoverato per TVP ed EP , dimesso e ricoverato per altre due volte in quanto la cura anticoagulante non era compatibile a causa dei pesanti danni della RT di due anni fa per un tumore alla prostata. Prima del terzo ricovero, aveva consultato un angiologo che riscontrava numerosi linfonodi reattivi e non e consigliava un consulto dell'oncologo.
Ci siamo pertanto aspettati che il tumore alla prostata fosse la causa di tutto, anche quando un paio di settimane fa ci dissero che vi era una grossa massa nella vescica con interessamento importante dei linfonodi e degli ureteri.
La lettera di dimissioni parla invece di carcinoma neuroendocrino delle pelvi a piccole cellule, scarsamente differenziato. Ovviamente con metastasi polmonare e infiltrazioni nei tessuti muscolari.
Mi domando, ma come è possibile che senza l'esito di una biopsia, si possa parlare con certezza di tumore neuroendocrino? Benché i primi sintomi, (ematuria e leggera anemia) siano stati confusi con gli effetti collaterali della radio, è plausibile un peggioramento così rapido?
Certo capire cos'è successo non cambierà lo stato delle cose... Ma è importante per me.. mio papà , 67 anni, stava combattendo il suo mostro , era comunque in forze e faceva una vita quasi normale... E poi un secondo mostro ha spazzato via tutto ciò che aveva ottenuto, in pochi giorni... E non me ne capacito..
Sara