Tumore al colon con metastasi epatiche
Inviato: sab 13 feb 2021, 22:02
Buonasera, mi scuso in anticipo se sbaglio sezione ma sono nuovo sul forum. Il 1 Giugno 2020 in seguito a un forte dolore a un fianco, abbiamo portato mio papà al pronto soccorso dove, in seguito a vari esami, avevano evidenziato metastasi epatiche riconducibili a un tumore primario al colon. Da lì è iniziato il calvario. Dopo aver definito nei dettagli la diagnosi, mio padre ha iniziato con una chemioterapia mirata per tentare di ridurre il tumore primario. I cicli che inizialmente gli avevano detto di dover fare erano 5. Gli effetti devastanti del trattamento tuttavia non gli hanno permesso di completare quelli previsti. Dopo la terza è stato malissimo ed è stato ricoverato 2 volte. Nonostante non avesse completato i cicli, il tumore che originariamente era di 5 cm si era ridotto del 50%. Dopo consulti tra oncologo e chirurgo, hanno deciso di intervenire chirurgicamente. Il primo intervento è stato eseguito sul colon ed è riuscito alla perfezione. Rimozione del tumore e applicazione della stomia, siccome era nella parte finale, verso l’ano. Nel secondo intervento, molto delicato e durato più di 10 ore, sono intervenuti sul fegato. Operazione delicata perchè le metastasi (di cui una della stessa grandezza del tumore primario) occupavano gran parte del fegato e la porzione rimanente erano incerti bastasse per la sopravvivenza. L’intervento è stato effettuato a metà novembre e da lì in poi sono nati i problemi. Dalle analisi effettuate quasi giornalieramente, i valori della bilirubina erano altissimi. Ciò era dovuto alla cattiva rigenerazione del fegato e ad uno dei dotti biliari che risultava danneggiato. La scoperta prima della metà di dicembre. Fino a due settimane fa, hanno provato a far abbassare il valore della bilirubina con plasmaferesi. Dopo la pratica il valore si abbassava per poi aumentare nuovamente. I dottori ci chiedevano come mai mio padre si rifiutasse di mangiare, di alzarsi dal letto e credevano fosse un problema di depressione. Sono stati numerosi infatti anche i colloqui con lo psicologo e psichiatra. Poi la svolta. Il primario del reparto ci fa sapere di voler fare un trapianto, per lui indispensabile. Il suo stato quindi dipendeva da questa situazione del fegato che era compromesso. Qualche giorno fa erano in procinto di effettuare il trapianto. Una volta tagliato, hanno visto le condizioni del fegato che si presentava duro e di colore nero, sinonimi di un fegato malato. Tuttavia non hanno potuto sostituirlo perché sulla parete dell’addome hanno notato delle masse molto piccole che una volta analizzate, sono risultate essere non buone. L’ipotesi del trapianto quindi è definitivamente tramontata. Inoltre le masse trovate non è stato possibile toglierle tutte chirurgicamente. Quindi trapianto non possibile a causa del tumore che era andato avanti e tumore non curabile con chemioterapia perché non in grado di reggerla proprio a causa del fegato. Ieri la sentenza, non c’è più nulla che possano fare. Scrivo qui perché sto davvero male e non mi capacito della situazione e dell’idea di perdere mio papà. Secondo voi è possibile rivolgersi a qualcuno per tentare ancora di fare qualcosa? Mi scuso ancora per eventuali errori di scrittura o per eventuali regole violate.