Cachessia
Cachessia
Buongiorno, il mio papà è un malato allo stato avanzato. Ha un tumore al colon. Combatte da due anniDa circa un mese è molto debole e ad oggi non si alza dal letto quasi mai. I medici ci hanno detto che è in uno stato cosiddetto cachettico. Il brutto è che la situazione é precipitata velocemente, quindi ha interrotto il chemioterapico e ormai si parla di palliativi. Qualcuno può aiutarmi a capire come posso sostenerlo? Dovrei incitarlo a scendere da letto o è meglio sostenerlo solo psicologicamente? Qualcuno ne ha esperienza? Grazie a chi vorrà rispondere. Sono molto giù, il dolore è forte.
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- Iscritto il: ven 9 apr 2010, 20:02
Re: Cachessia
Cara Claudiaria,
unitamente alla voce degli altri navigatori, per informazioni e un ascolto rispetto alla tua situazione potrai anche contattare il nostro servizio di helpline allo 064825107.
un forte abbraccio
Lo staff del forum
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Chiamaci allo 06 42989570 o scrivici: https://www.aimac.it/scrivici
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Re: Cachessia
Ciao Claudiara, capisco perfettamente come ti senti, ci sono passata anche io l'anno scorso con mia madre.
Nel nostro caso, quando mamma aveva iniziato ad avere sempre meno forze e, nel suo caso, sempre più dolore, noi cercavamo di spronarla per non farla stare sempre a letto, perché credevamo che le sarebbe stato d'aiuto a livello psicologico stare il meno possibile a letto. L'idea era quella di cercare di evitare di farle passare quello che poi è stato il suo ultimo mese di vita a letto. La psicologa dell'hospice che ci seguiva però ci disse di assecondare i desideri di mamma e di non forzarla, perché nel suo caso si sarebbe trattato di uno sforzo doloroso per lei. Ci disse anche che il nostro compito era quello di accompagnarla verso la fine.
Credo che molto dipenda dal carattere e dal trascorso. Mia madre ha lottato contro il suo cancro bastardo per un anno e mezzo, senza mai un momento di pausa, dalla diagnosi non è mai stata libera dalla malattia. E' arrivata alla fine stremata. Ci siamo resi conto, grazie anche alle parole della psicologa, che non potevamo chiederle un ulteriore sforzo, che non sarebbe servito a niente perché non l'avrebbe aiutata a stare meglio nemmeno psicologicamente. Forse avrebbe aiutato solo noi.
Non posso consigliarti cosa fare perché non vi conosco e non posso sapere la vostra situazione, ma se si parla di palliativi vuol dire che siete arrivati alla fase terminale. So che è difficile da accettare, perché cambia completamente la prospettiva. Prima, tutto quello che veniva fatto era per salvare la vita o almeno allungarla il più possibile mantenendo una buona qualità. Quando si arriva alla fase terminale, cambia tutto: lo scopo non è salvare o allungare la vita, ma alleviare i sintomi il più possibile per accompagnare la persona cara verso la morte, nel modo più indolore possibile.
Non so quanto posso esserti stata di aiuto, so anche che in questa situazione poche cose lo sono veramente ma, per quel che vale, ti sono vicina e ti mando un abbraccio.
Valentina
Nel nostro caso, quando mamma aveva iniziato ad avere sempre meno forze e, nel suo caso, sempre più dolore, noi cercavamo di spronarla per non farla stare sempre a letto, perché credevamo che le sarebbe stato d'aiuto a livello psicologico stare il meno possibile a letto. L'idea era quella di cercare di evitare di farle passare quello che poi è stato il suo ultimo mese di vita a letto. La psicologa dell'hospice che ci seguiva però ci disse di assecondare i desideri di mamma e di non forzarla, perché nel suo caso si sarebbe trattato di uno sforzo doloroso per lei. Ci disse anche che il nostro compito era quello di accompagnarla verso la fine.
Credo che molto dipenda dal carattere e dal trascorso. Mia madre ha lottato contro il suo cancro bastardo per un anno e mezzo, senza mai un momento di pausa, dalla diagnosi non è mai stata libera dalla malattia. E' arrivata alla fine stremata. Ci siamo resi conto, grazie anche alle parole della psicologa, che non potevamo chiederle un ulteriore sforzo, che non sarebbe servito a niente perché non l'avrebbe aiutata a stare meglio nemmeno psicologicamente. Forse avrebbe aiutato solo noi.
Non posso consigliarti cosa fare perché non vi conosco e non posso sapere la vostra situazione, ma se si parla di palliativi vuol dire che siete arrivati alla fase terminale. So che è difficile da accettare, perché cambia completamente la prospettiva. Prima, tutto quello che veniva fatto era per salvare la vita o almeno allungarla il più possibile mantenendo una buona qualità. Quando si arriva alla fase terminale, cambia tutto: lo scopo non è salvare o allungare la vita, ma alleviare i sintomi il più possibile per accompagnare la persona cara verso la morte, nel modo più indolore possibile.
Non so quanto posso esserti stata di aiuto, so anche che in questa situazione poche cose lo sono veramente ma, per quel che vale, ti sono vicina e ti mando un abbraccio.
Valentina
Abbraccia questo vento e sentirai che il mio respiro è più sereno
Re: Cachessia
Grazie di cuore
Re: Cachessia
Mio marito ha adenocarcinoma dello stomaco. Gli è stata rifiutata la terapia perché soffre di cachessia.
Per favore, potete dirmi dove andare per il trattamento della cachessia? Forse conoscete specialisti che trattano la cachessia
Lui molto vuole di iniziare il trattamento, ma a causa della cachessia i medici hanno rifiutato.
Per favore, potete dirmi dove andare per il trattamento della cachessia? Forse conoscete specialisti che trattano la cachessia
Lui molto vuole di iniziare il trattamento, ma a causa della cachessia i medici hanno rifiutato.
Re: Cachessia
Ciao Universo,credo che i medici abbiano deciso di non iniziare la terapia perché il suo fisico è molto debilitato,o a causa della malattia o della sua difficoltà ad alimentarsi.
Probabilmente pensano che in un fisico così debilitato avviare delle terapie aggressive sarebbe solo deleterio..
Forse dovreste provare a consultare un nutrizionista per cercare di trovare o un regime alimentare che possa aiutare tuo marito a recuperare un po' di energia o dei pasti sostitutivi che possano fornire al suo fisico quegli elementi che il suo metabolismo non riesce ad assorbire dal cibo.
Un abbraccio
Probabilmente pensano che in un fisico così debilitato avviare delle terapie aggressive sarebbe solo deleterio..
Forse dovreste provare a consultare un nutrizionista per cercare di trovare o un regime alimentare che possa aiutare tuo marito a recuperare un po' di energia o dei pasti sostitutivi che possano fornire al suo fisico quegli elementi che il suo metabolismo non riesce ad assorbire dal cibo.
Un abbraccio