Padre con neoplasia pancreatica
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Condoglianze Calabria812,
un abbraccio forte
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Condoglianze… mi dispiace moltissimo, un abbraccio
“Ma io il pianto per te l'ho levigato
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle.”
A. Merini
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle.”
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Condoglianze. mi spiace tanto.
un abbraccio fortissimo.
un abbraccio fortissimo.
"E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio"
(Tiziano Terzani -Un ultimo giro di giostra).
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Condoglianze Calabria...mi dispiace moltissimo che anche tu debba provare questo immenso dolore. Un abbraccio
Tu, come una Dea Guerriera hai fronteggiato tutte le avversità a testa alta, senza chiedere, senza supplicare, senza pregare. Sei la mia musa, sei e sarai in eterno il mio inizio e la mia fine, perché è a te che per tutto sono grata.
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Noooo Calabria...mi dispiace davvero tanto 
Possiamo capire il tuo dolore, quando avrai voglia scrivici
Un abbraccio forte
Possiamo capire il tuo dolore, quando avrai voglia scrivici
Un abbraccio forte
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ho letto le 87 pagine di questo post che accomuna tutti noi nel titolo "Padre con neoplasia pancreatica".
Fino all'ultimo vivendo le vostre storie nella quotidianità delle vostre parole speravo di trovare qualcuno che potesse dar forza agli altri con un esperienza dal lieto fine. Purtroppo cosi non è stato ed ora con tanta ansia e paura sono consapevole che anche la strada di mio Padre è segnata.
Pensavamo di aver tutto sotto controllo quando 2 anni fa'ci parlarono di IPMN- BD da monitorare. Siamo andati a Verona perché per non lasciar nulla al caso abbiamo preferito fare i controlli semestrali in un centro specializzato fregandocene di dover fare 800 km ogni volta. Quando al controllo del 30 marzo hanno riferito a mio padre che i parametri facevano presupporre ad una possibile degenerazione delle cisti, hanno messo innanzi alla scelta più difficile della sua vita un uomo di 81 anni, che nonostante l'età si sentiva ancora forte come un leone, vantandosi di fare ogni mattina 7 km a passo veloce lasciando dietro cinquantenni suoi compaesani.
Gli hanno detto che non doveva decidere in quel momento ma che aveva tutto il tempo di tornare a casa parlarne durante le festività pasquali in famiglia e decidere con calma. Gli hanno prospettato i rischi che una persona della sua età avrebbe corso sottoponendosi all'intervento più complicato nella chirurgia addominale, ciò nonostante non abbiamo nemmeno terminato il viaggio del ritorno in treno che lui aveva già deciso dicendomi: " io non voglio rischiare di dover soffrire per quella brutta malattia, prima che diventi tale voglio operarmi o dentro o fuori". Ho provato a farlo ragionare sulle parole del medico, le alte percentuali di mortalità connesse all'intervento e le complicanze che ci sarebbero state, la possibilità che questa degenerazione poteva anche non esserci o chissà quando avvenire, ma lui aveva deciso e probabilmente ne aveva visti troppi di amici, parenti e conoscenti combattere inutilmente contro questo male che non perdona.
Però nonostante i controlli, il centro ad alta specializzazione, la fortuna di quell'ecoaddome fatto tempo fà per altri motivi che ci aveva mostrato quelle costi, le rassicurazioni che avevamo tutto sotto controllo questo maledetto ha fregato anche lui, fregandosene delle percentuali, delle casistiche, delle previsioni, dei dati e quant'altro ha giocando in modo scorretto. Perché dopo aver fatto illudere mio padre, di avere un vantaggio enorme avendo deciso in solo 5 ore su una partita che doveva durare ancora mesi, il destino ha cambiato le regole in corso ed in nemmeno 15 giorni lo ha fatto risvegliare una mattina giallo debole e stanco. La corsa al pronto soccorso, i 20 giorni di ricovero successivi la nuova tac, risonanza ecoendoscopia, ercp ecc ecc ci hanno sbattuto in faccia la triste realtà: adenocarcinoma alla testa del pancreas già infiltrato.
Ora da una settimana è stato dimesso, ma ha 9 kg in meno, cammina poco con fatica ed attende che uno stend metallico faccia il suo dovere per far scendere la bilirubina sotto la soglia utile per poter fare quello che non voleva, soffrire per questo male...
Fino all'ultimo vivendo le vostre storie nella quotidianità delle vostre parole speravo di trovare qualcuno che potesse dar forza agli altri con un esperienza dal lieto fine. Purtroppo cosi non è stato ed ora con tanta ansia e paura sono consapevole che anche la strada di mio Padre è segnata.
Pensavamo di aver tutto sotto controllo quando 2 anni fa'ci parlarono di IPMN- BD da monitorare. Siamo andati a Verona perché per non lasciar nulla al caso abbiamo preferito fare i controlli semestrali in un centro specializzato fregandocene di dover fare 800 km ogni volta. Quando al controllo del 30 marzo hanno riferito a mio padre che i parametri facevano presupporre ad una possibile degenerazione delle cisti, hanno messo innanzi alla scelta più difficile della sua vita un uomo di 81 anni, che nonostante l'età si sentiva ancora forte come un leone, vantandosi di fare ogni mattina 7 km a passo veloce lasciando dietro cinquantenni suoi compaesani.
Gli hanno detto che non doveva decidere in quel momento ma che aveva tutto il tempo di tornare a casa parlarne durante le festività pasquali in famiglia e decidere con calma. Gli hanno prospettato i rischi che una persona della sua età avrebbe corso sottoponendosi all'intervento più complicato nella chirurgia addominale, ciò nonostante non abbiamo nemmeno terminato il viaggio del ritorno in treno che lui aveva già deciso dicendomi: " io non voglio rischiare di dover soffrire per quella brutta malattia, prima che diventi tale voglio operarmi o dentro o fuori". Ho provato a farlo ragionare sulle parole del medico, le alte percentuali di mortalità connesse all'intervento e le complicanze che ci sarebbero state, la possibilità che questa degenerazione poteva anche non esserci o chissà quando avvenire, ma lui aveva deciso e probabilmente ne aveva visti troppi di amici, parenti e conoscenti combattere inutilmente contro questo male che non perdona.
Però nonostante i controlli, il centro ad alta specializzazione, la fortuna di quell'ecoaddome fatto tempo fà per altri motivi che ci aveva mostrato quelle costi, le rassicurazioni che avevamo tutto sotto controllo questo maledetto ha fregato anche lui, fregandosene delle percentuali, delle casistiche, delle previsioni, dei dati e quant'altro ha giocando in modo scorretto. Perché dopo aver fatto illudere mio padre, di avere un vantaggio enorme avendo deciso in solo 5 ore su una partita che doveva durare ancora mesi, il destino ha cambiato le regole in corso ed in nemmeno 15 giorni lo ha fatto risvegliare una mattina giallo debole e stanco. La corsa al pronto soccorso, i 20 giorni di ricovero successivi la nuova tac, risonanza ecoendoscopia, ercp ecc ecc ci hanno sbattuto in faccia la triste realtà: adenocarcinoma alla testa del pancreas già infiltrato.
Ora da una settimana è stato dimesso, ma ha 9 kg in meno, cammina poco con fatica ed attende che uno stend metallico faccia il suo dovere per far scendere la bilirubina sotto la soglia utile per poter fare quello che non voleva, soffrire per questo male...
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Calabria ti abbraccio, niente di più in questo tristissimo momento...
nubru74, mi dispiace tantissimo per tuo padre, è vero, 9 kg in meno e la fatica che prima non aveva.....ma ti voglio solo dire, come avete vissuto sulla vostra pelle, che ogni caso è a sè, quindi...avanti tutta e MAI PERDERE LA SPERANZA! un abbraccio
nubru74, mi dispiace tantissimo per tuo padre, è vero, 9 kg in meno e la fatica che prima non aveva.....ma ti voglio solo dire, come avete vissuto sulla vostra pelle, che ogni caso è a sè, quindi...avanti tutta e MAI PERDERE LA SPERANZA! un abbraccio
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ti abbraccio Calabria 
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ciao Ragazze, vi abbraccio tutte, soprattutto te calabria
Io ho persona la mia mamma il 7 febbraio con carcinoma pancreatico scoperto 3 mesi prima, aveva solo 54 anni....mi manca troppo!

Io ho persona la mia mamma il 7 febbraio con carcinoma pancreatico scoperto 3 mesi prima, aveva solo 54 anni....mi manca troppo!
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
ciao nubru,nubru74 ha scritto: ↑gio 18 mag 2023, 23:16 Ho letto le 87 pagine di questo post che accomuna tutti noi nel titolo "Padre con neoplasia pancreatica".
Fino all'ultimo vivendo le vostre storie nella quotidianità delle vostre parole speravo di trovare qualcuno che potesse dar forza agli altri con un esperienza dal lieto fine. Purtroppo cosi non è stato ed ora con tanta ansia e paura sono consapevole che anche la strada di mio Padre è segnata.
Pensavamo di aver tutto sotto controllo quando 2 anni fa'ci parlarono di IPMN- BD da monitorare. Siamo andati a Verona perché per non lasciar nulla al caso abbiamo preferito fare i controlli semestrali in un centro specializzato fregandocene di dover fare 800 km ogni volta. Quando al controllo del 30 marzo hanno riferito a mio padre che i parametri facevano presupporre ad una possibile degenerazione delle cisti, hanno messo innanzi alla scelta più difficile della sua vita un uomo di 81 anni, che nonostante l'età si sentiva ancora forte come un leone, vantandosi di fare ogni mattina 7 km a passo veloce lasciando dietro cinquantenni suoi compaesani.
Gli hanno detto che non doveva decidere in quel momento ma che aveva tutto il tempo di tornare a casa parlarne durante le festività pasquali in famiglia e decidere con calma. Gli hanno prospettato i rischi che una persona della sua età avrebbe corso sottoponendosi all'intervento più complicato nella chirurgia addominale, ciò nonostante non abbiamo nemmeno terminato il viaggio del ritorno in treno che lui aveva già deciso dicendomi: " io non voglio rischiare di dover soffrire per quella brutta malattia, prima che diventi tale voglio operarmi o dentro o fuori". Ho provato a farlo ragionare sulle parole del medico, le alte percentuali di mortalità connesse all'intervento e le complicanze che ci sarebbero state, la possibilità che questa degenerazione poteva anche non esserci o chissà quando avvenire, ma lui aveva deciso e probabilmente ne aveva visti troppi di amici, parenti e conoscenti combattere inutilmente contro questo male che non perdona.
Però nonostante i controlli, il centro ad alta specializzazione, la fortuna di quell'ecoaddome fatto tempo fà per altri motivi che ci aveva mostrato quelle costi, le rassicurazioni che avevamo tutto sotto controllo questo maledetto ha fregato anche lui, fregandosene delle percentuali, delle casistiche, delle previsioni, dei dati e quant'altro ha giocando in modo scorretto. Perché dopo aver fatto illudere mio padre, di avere un vantaggio enorme avendo deciso in solo 5 ore su una partita che doveva durare ancora mesi, il destino ha cambiato le regole in corso ed in nemmeno 15 giorni lo ha fatto risvegliare una mattina giallo debole e stanco. La corsa al pronto soccorso, i 20 giorni di ricovero successivi la nuova tac, risonanza ecoendoscopia, ercp ecc ecc ci hanno sbattuto in faccia la triste realtà: adenocarcinoma alla testa del pancreas già infiltrato.
Ora da una settimana è stato dimesso, ma ha 9 kg in meno, cammina poco con fatica ed attende che uno stend metallico faccia il suo dovere per far scendere la bilirubina sotto la soglia utile per poter fare quello che non voleva, soffrire per questo male...
siete stati sicuramente sfortunati però se l'evoluzione ad adenocarcinoma è recente, immagino che la malattia sia ancora localizzata.
non so se tuo padre è ancora candidato all'intervento o farà chemioterapia; però ecco, non vedere tutto nero già ora.
la chemioterapia spesso tiene ferma la malattia per molto tempo con una qualità di vita a volte molto molto buona. il mio papà sotto chemio a 72 anni scalava i suoi amati Appennini.
ci sono sul forum persone che con la chemio e una malattia metastatica vivono e lavorano da anni. è un male bastardo, ma non partire già sconfitta.
il mio papà ha sempre voluto vivere malattia o non malattia (e ha vissuto pur con dei limiti fino a pochi giorni dal decesso).
non ti dico che andrà bene perché non lo so, ti dico di non smettere di sperare.
ti abbraccio
"E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio"
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