Un consiglio su Hospice
Inviato: mar 8 giu 2021, 21:49
Buonasera a tutti, vi leggo silenziosamente da qualche giorno. Leggo la vostra sofferenza e la voglia di lottare per i vostri cari.
Ho 33 anni, figlia unica, la mia mamma 72.
Fino a tre mesi fa tutto scorreva sereno.
Poi mia mamma inizia a soffrire di insufficienza renale, spesso si innervosisce per niente, si stanca in fretta. Un giorno sviene e al pronto soccorso facendole gli esami vedono che ha qualcosa di strano vicino alla testa.
Quel giorno cambia tutto e mi arriva una mazzata tremenda. Ricovero per sospetta neoplasia, iniziano i mille esami, le mettono gli stent renali, tre biopsie per capire la primitività.
Dopo un mese di ricovero, ad oggi ancora sconosciuta. Sappiamo che e’ un carcinoma ma non capiscono (i primari) se arrivi dalla vescica, dall’utero, dall’ovaio o dalla mammella.
Dopo non so quanti esami oggi mi trovavo seduta con Primari che continuavano a leggere gli esiti degli istologici e a non dire niente, perché non sapevano cosa dire.
Il quadro rimane comunque grave perché la neoplasia e’ avanzata e coinvolge utero, vescica con metastasi ossee e linfonodali, motivo per cui le oncologhe dicono che e’ inutile accanirsi e da Domenica abbiamo iniziato le cure palliative.
A malincuore ho fatto trasferire mia mamma in Hospice, convinta dal fatto che possono seguirla meglio.
Lei ha momenti di confusione ma per il momento a livello di valori e’ stabile e non ha dolori. Dorme moltissimo.
Stasera pero’ l’ho sentita al telefono e biascicava.
E’ allettata con catetere, mangia da sola e al momento a parte i farmaci per l’ipertensione e regolare il calcio, un antidepressivo le stanno facendo una infusione di cortisone e diuretico.
Sono combattuta se portarla a casa qualche giorno per farla sentire più a suo agio, farle vedere i gatti. Siamo solo io e mio papà che pero’ ha paura di non essere in grado di gestirla magari di notte o se peggiora all’improvviso. Io posso prendermi una pausa da lavoro e anche una infermiera aggiuntiva che la può seguire sempre.
Dovremmo solo attrezzarci a casa.
Cosa dite che sia meglio?
Al momento sono in una bolla di confusione, vado avanti a lottare, faccio qualsiasi cosa per fare in modo di aiutarla.
Ho paura che poi crollero’.
Cerco di vivere alla giornata e non pensare troppo ma spero tanto che lei continui a non avere dolori e a non soffrire.
Scusatemi per lo sfogo e vi ringrazio per qualsiasi consiglio possiate sentire di volermi dare.
Monica
Ho 33 anni, figlia unica, la mia mamma 72.
Fino a tre mesi fa tutto scorreva sereno.
Poi mia mamma inizia a soffrire di insufficienza renale, spesso si innervosisce per niente, si stanca in fretta. Un giorno sviene e al pronto soccorso facendole gli esami vedono che ha qualcosa di strano vicino alla testa.
Quel giorno cambia tutto e mi arriva una mazzata tremenda. Ricovero per sospetta neoplasia, iniziano i mille esami, le mettono gli stent renali, tre biopsie per capire la primitività.
Dopo un mese di ricovero, ad oggi ancora sconosciuta. Sappiamo che e’ un carcinoma ma non capiscono (i primari) se arrivi dalla vescica, dall’utero, dall’ovaio o dalla mammella.
Dopo non so quanti esami oggi mi trovavo seduta con Primari che continuavano a leggere gli esiti degli istologici e a non dire niente, perché non sapevano cosa dire.
Il quadro rimane comunque grave perché la neoplasia e’ avanzata e coinvolge utero, vescica con metastasi ossee e linfonodali, motivo per cui le oncologhe dicono che e’ inutile accanirsi e da Domenica abbiamo iniziato le cure palliative.
A malincuore ho fatto trasferire mia mamma in Hospice, convinta dal fatto che possono seguirla meglio.
Lei ha momenti di confusione ma per il momento a livello di valori e’ stabile e non ha dolori. Dorme moltissimo.
Stasera pero’ l’ho sentita al telefono e biascicava.
E’ allettata con catetere, mangia da sola e al momento a parte i farmaci per l’ipertensione e regolare il calcio, un antidepressivo le stanno facendo una infusione di cortisone e diuretico.
Sono combattuta se portarla a casa qualche giorno per farla sentire più a suo agio, farle vedere i gatti. Siamo solo io e mio papà che pero’ ha paura di non essere in grado di gestirla magari di notte o se peggiora all’improvviso. Io posso prendermi una pausa da lavoro e anche una infermiera aggiuntiva che la può seguire sempre.
Dovremmo solo attrezzarci a casa.
Cosa dite che sia meglio?
Al momento sono in una bolla di confusione, vado avanti a lottare, faccio qualsiasi cosa per fare in modo di aiutarla.
Ho paura che poi crollero’.
Cerco di vivere alla giornata e non pensare troppo ma spero tanto che lei continui a non avere dolori e a non soffrire.
Scusatemi per lo sfogo e vi ringrazio per qualsiasi consiglio possiate sentire di volermi dare.
Monica