Convivere con la paura
Inviato: dom 9 gen 2022, 4:51
Salve
A essere sincera non so se sia il posto giusto dove scrivere ma io ci provo, anche perché a dire la verità non so nemmeno io cosa dire o chiedere.
Ecco io ho il fidanzato malato di leucemia dal 2019, ha affrontato ( oltre le chemio ) due trapianti di midollo ma purtroppo per entrambi, a distanza di quasi un anno ciascuno, ha avuto la recidiva e al momento non potendo più fare altri trapianti sta seguendo una nuova terapia. Fortunatamente il suo spirito lo ha sempre portato ad andare avanti senza lasciarsi andare, diciamo che non avendo altra scelta accetta che la vita non sia così clemente con lui.
Ma è stanco, e sono stanca anche io.
Il motivo per cui mi trovo qui è questo, mi sento molto stanca perché ogni volta che sembra ci sia un barlume di luce viene tutto spazzato via, e ad ora non sono più né arrabbiata né delusa ma piuttosto svuotata.
Non so più come affrontare tutto questo e vorrei farlo, perché tendo a diventare cupa durante i miei periodi bui e
purtroppo mi si legge tutto in faccia. Io non voglio trasmetterli la pesantezza che questo comporta per questo motivo credo che sto iniziando a capire che forse sia il caso di cercare qualche forma di supporto.
Ho sempre pensato che le persone che non passano certe cose non possono capire certe situazioni, motivo per cui in questi anni l'unica persona con cui mi sono confidata su certe preoccupazioni è stata sua sorella, ma ovviamente non posso scaricare tutto il mio malessere su lei perché le basta già il suo.
Io non tendo a raccontare ciò che mi passa per la testa o quello che provo, quindi ho sempre affrontato tutto da sola. Questo finché non ho incontrato il mio fidanzato che è diventato il mio confidente e sostegno morale numero uno, ma da 3 anni non posso condividere con lui il 100% di un tempo su una cosa che in realtà mi logora dentro più di qualsiasi altra cosa.
Ho paura, ho moltissima paura di perderlo che non mi abbandona più come lo faceva all'inizio nel 2019, é quella paura di pancia che ti fa vivere come se tutto fosse finito. Il motivo credo sia il fatto che non ci capisco più niente, anche se ho finto innanzitutto con me stessa di aver reagito bene alla seconda ricaduta la verità è che non l'ho proprio affrontata anzi ignorata. Inoltre lui non racconta mai nulla sulla sua situazione, se chiedi a ogni visita com'è andata la risposta è " tutto uguale". Prima del Covid, nel 2019 era possibile entrare in ospedale e di conseguenza avere una comunicazione diretta con i suoi medici o infermieri, che nel limite chiarivano la sua situazione o quella della malattia in generale, ma dal 2020 in poi ciò non è possibile quindi l'unica fonte per tutti noi è lui, che però non racconta mai nulla. Quindi i dubbi e la confusione (oltre che l'ignoranza in materia) mi ha riportata all'inizio e non mi fa vivere più. Vivo i nostri momenti di tranquillità e "normalità" con un pugno allo stomaco e mi viene da piangere ogni volta che mi sento felice con lui, sento che questa cosa sta peggiorando sempre di più e ho paura di farglielo capire.
Voglio solo condividere questo mio stato per iniziare ad affrontare certe cose che ho cercato di ignorare negli anni, o almeno sapere se ho il diritto avere questi pensieri o se sono solo stupide cavolate da persona incapace a reggere i colpi
A essere sincera non so se sia il posto giusto dove scrivere ma io ci provo, anche perché a dire la verità non so nemmeno io cosa dire o chiedere.
Ecco io ho il fidanzato malato di leucemia dal 2019, ha affrontato ( oltre le chemio ) due trapianti di midollo ma purtroppo per entrambi, a distanza di quasi un anno ciascuno, ha avuto la recidiva e al momento non potendo più fare altri trapianti sta seguendo una nuova terapia. Fortunatamente il suo spirito lo ha sempre portato ad andare avanti senza lasciarsi andare, diciamo che non avendo altra scelta accetta che la vita non sia così clemente con lui.
Ma è stanco, e sono stanca anche io.
Il motivo per cui mi trovo qui è questo, mi sento molto stanca perché ogni volta che sembra ci sia un barlume di luce viene tutto spazzato via, e ad ora non sono più né arrabbiata né delusa ma piuttosto svuotata.
Non so più come affrontare tutto questo e vorrei farlo, perché tendo a diventare cupa durante i miei periodi bui e
purtroppo mi si legge tutto in faccia. Io non voglio trasmetterli la pesantezza che questo comporta per questo motivo credo che sto iniziando a capire che forse sia il caso di cercare qualche forma di supporto.
Ho sempre pensato che le persone che non passano certe cose non possono capire certe situazioni, motivo per cui in questi anni l'unica persona con cui mi sono confidata su certe preoccupazioni è stata sua sorella, ma ovviamente non posso scaricare tutto il mio malessere su lei perché le basta già il suo.
Io non tendo a raccontare ciò che mi passa per la testa o quello che provo, quindi ho sempre affrontato tutto da sola. Questo finché non ho incontrato il mio fidanzato che è diventato il mio confidente e sostegno morale numero uno, ma da 3 anni non posso condividere con lui il 100% di un tempo su una cosa che in realtà mi logora dentro più di qualsiasi altra cosa.
Ho paura, ho moltissima paura di perderlo che non mi abbandona più come lo faceva all'inizio nel 2019, é quella paura di pancia che ti fa vivere come se tutto fosse finito. Il motivo credo sia il fatto che non ci capisco più niente, anche se ho finto innanzitutto con me stessa di aver reagito bene alla seconda ricaduta la verità è che non l'ho proprio affrontata anzi ignorata. Inoltre lui non racconta mai nulla sulla sua situazione, se chiedi a ogni visita com'è andata la risposta è " tutto uguale". Prima del Covid, nel 2019 era possibile entrare in ospedale e di conseguenza avere una comunicazione diretta con i suoi medici o infermieri, che nel limite chiarivano la sua situazione o quella della malattia in generale, ma dal 2020 in poi ciò non è possibile quindi l'unica fonte per tutti noi è lui, che però non racconta mai nulla. Quindi i dubbi e la confusione (oltre che l'ignoranza in materia) mi ha riportata all'inizio e non mi fa vivere più. Vivo i nostri momenti di tranquillità e "normalità" con un pugno allo stomaco e mi viene da piangere ogni volta che mi sento felice con lui, sento che questa cosa sta peggiorando sempre di più e ho paura di farglielo capire.
Voglio solo condividere questo mio stato per iniziare ad affrontare certe cose che ho cercato di ignorare negli anni, o almeno sapere se ho il diritto avere questi pensieri o se sono solo stupide cavolate da persona incapace a reggere i colpi