Apprensione adenocarcinoma retto
Inviato: dom 23 ott 2022, 23:58
Buona sera , domando un consiglio sulla base delle vostre esperienze personali , sapendo che ogni caso è distinto :
Vorrei raccontate il mio in corso :
Ho terminato terapia neoadiuvante ( prima dell' intervento per ridurre la lesione ) :
radioterapia al retto massimo dosaggio consentito , e chemioterapia : capecitabina compresse massima dose per peso corporeo insieme alla radioterapia .
La lesione si è ridotta , ho tollerato bene il trattamento , solo una grande ustione per la radio .
Sono trascorse 4 settimane dall' intervento , hanno confezionato una stomia ( sacchetto x bolo ) il chirurgo afferma che tra due mesi farà un secondo intervento per ricanalizzare l' intestino tenue con il colon.
Bevo molto e la dieta è corretta , tutto procede bene , mi sento meglio , poco alla volta recupero le forze.
Ieri mi ha convocato un' oncologo ASL per una visita ( Non il chirurgo che mi ha operato presso struttura privata , che seguirà a metà novembre ) ,
Stravolto... Mi ha detto che devo iniziare al più presto una terapia per infusione tramite Porter sottocutaneo e catetere nel ventricolo cardiaco con Oxoplatino + fluorati massimo dosaggio 3 ore ogni due settimane per 6 mesi e due giorni bomboletta di capecitabina sempre infusione.
Ho deciso di attendere la visita per la metà di novembre , e valutare quale chemio mi propongono...
Mi domando : se tra due mesi mi devono operare per ripristinare la stomia , come potrei tollerare l' intervento facendo contemporaneamente una terapia chemio tanto tossica .
La chemio inibisce la motosi cellulare , pertanto non permette alle cellule sane e malate di riprodursi durante il trattamento, riduce i globuli bianchi ( difese immunitarie , ) globuli rossi ( anemia ) e sopratutto le piastrine ( rischi di emorragia ).
Con tali sintomi come potrei sopportare un' intervento chirurgico ? Ora mi sento abbastanza bene , l' Oncologo dice che la chemio è necessaria per ridurre il rischio di recidive del tumore primario asportato e per controllare dei noduli polmonari emersi con l' ultima PET confermati da una TAC modernissima in struttura privata .
La prima TAC ASL vecchia e decrepita : POLMONI INDENNI ...
Il Chirurgo che mi ha operato afferma che non ho metastasi polmonari , i noduli sono dovuti a vecchie polmoniti.
Francamente , visto che ora mi sento bene , l' intervento chirurgico è stato radicale confermato dall' istologico , non vedo il motivo di farmi avvelenare con una chemio tanto tossica da dover essere infusa direttamente nel cuore.
Attendo la prossima visita Poi valuterò la qualità della vita assumendomi le responsabilità di rifiutate le infusioni , al limite , una volta effettuato l' intervento di ricanalizzazione, per prevenzione assumero' le capsule di capecitabina.
Se qualcuno ha vissuto un' esperienza simile , sarei grato per un commento.
Cordialità
Vorrei raccontate il mio in corso :
Ho terminato terapia neoadiuvante ( prima dell' intervento per ridurre la lesione ) :
radioterapia al retto massimo dosaggio consentito , e chemioterapia : capecitabina compresse massima dose per peso corporeo insieme alla radioterapia .
La lesione si è ridotta , ho tollerato bene il trattamento , solo una grande ustione per la radio .
Sono trascorse 4 settimane dall' intervento , hanno confezionato una stomia ( sacchetto x bolo ) il chirurgo afferma che tra due mesi farà un secondo intervento per ricanalizzare l' intestino tenue con il colon.
Bevo molto e la dieta è corretta , tutto procede bene , mi sento meglio , poco alla volta recupero le forze.
Ieri mi ha convocato un' oncologo ASL per una visita ( Non il chirurgo che mi ha operato presso struttura privata , che seguirà a metà novembre ) ,
Stravolto... Mi ha detto che devo iniziare al più presto una terapia per infusione tramite Porter sottocutaneo e catetere nel ventricolo cardiaco con Oxoplatino + fluorati massimo dosaggio 3 ore ogni due settimane per 6 mesi e due giorni bomboletta di capecitabina sempre infusione.
Ho deciso di attendere la visita per la metà di novembre , e valutare quale chemio mi propongono...
Mi domando : se tra due mesi mi devono operare per ripristinare la stomia , come potrei tollerare l' intervento facendo contemporaneamente una terapia chemio tanto tossica .
La chemio inibisce la motosi cellulare , pertanto non permette alle cellule sane e malate di riprodursi durante il trattamento, riduce i globuli bianchi ( difese immunitarie , ) globuli rossi ( anemia ) e sopratutto le piastrine ( rischi di emorragia ).
Con tali sintomi come potrei sopportare un' intervento chirurgico ? Ora mi sento abbastanza bene , l' Oncologo dice che la chemio è necessaria per ridurre il rischio di recidive del tumore primario asportato e per controllare dei noduli polmonari emersi con l' ultima PET confermati da una TAC modernissima in struttura privata .
La prima TAC ASL vecchia e decrepita : POLMONI INDENNI ...
Il Chirurgo che mi ha operato afferma che non ho metastasi polmonari , i noduli sono dovuti a vecchie polmoniti.
Francamente , visto che ora mi sento bene , l' intervento chirurgico è stato radicale confermato dall' istologico , non vedo il motivo di farmi avvelenare con una chemio tanto tossica da dover essere infusa direttamente nel cuore.
Attendo la prossima visita Poi valuterò la qualità della vita assumendomi le responsabilità di rifiutate le infusioni , al limite , una volta effettuato l' intervento di ricanalizzazione, per prevenzione assumero' le capsule di capecitabina.
Se qualcuno ha vissuto un' esperienza simile , sarei grato per un commento.
Cordialità