Colangiocarcinoma
Inviato: gio 29 dic 2022, 14:25
Ciao a tutti e piacere di conoscervi anche se nessuno vorrebbe essere qua..parlo un po' della nostra terribile esperienza..
La mia cara mamma di soli 59 anni è stata ricoverata verso fine ottobre per dolori al fianco destro, nausea, ittero... Tutti ovviamente speravamo in qualcosa di risolvibile ad esempio un'infezione, dei calcoli.. Ricordo che mentre entrava in PS mi ha ripetuto più volte "non ho paura di morire" e io le dicevo di smettere di esagerare e di non fare l'ipocondriaca.. Come per ogni figlia la mamma è sacra e non può stare male, perché loro sono le nostre rocce. Ma purtroppo l'esito è stato colangiocarcinoma con probabile partenza dalla colecisti e diverse metastasi al fegato. Lei una donna fortissima che desiderava solo guarire e riprendere la sua vita piena di progetti per il futuro..Era pronta a lottare e lo avrebbe fatto bene, come bene ha fatto ogni cosa nella sua vita..ma sapeva benissimo, anche per aver lavorato decenni in ambito sanitario, a cosa andava incontro.
Durante i giorni del ricovero nessun medico ci aveva avvisato di quanto la situazione fosse catastrofica (tanto che ho pensato.. "caspita se avesse poco tempo mica la terrebbero in ospedale così tanto.. E poi convocherebbero la famiglia per parlare di questo") quindi vivevo in una sorta di bolla di continue piccole speranze a cui aggrapparmi...
Fatto sta che la dimettono dopo 20 giorni di ricovero dove le posizionano uno stent biliare con appuntamento per visita oncologica. Ok arriviamo alla visita, ma valori troppo sballati per poter iniziare chemio.. l'oncologa dice "non è operabile ma cercheremo di cronicizzare la malattia". Nuova visita a distanza di 1 settimana.. Valori troppo sballati ancora: la funzionalità epatica è ridotta al minimo e quindi le chemio non si inizieranno mai.. Ricoverata per qualche giorno e dalla tac si vede solamente quanto tutto sia peggiorato e solamente lì ci è stato detto che eravamo alla fine. Li mi è crollato il mondo addosso.. Niente più speranze e guardarla negli occhi con la consapevolezza di entrambe che non si poteva far nulla, mi uccideva. Mia mamma se n'è andata dopo circa 40 giorni da quella maledetta diagnosi.
Da sottolineare che non era mai stata male in vita sua e non prendeva nemmeno una pastiglia.
L'unica cosa che mi aiuta è non averla vista gridare di dolore..o con sintomi peggiori come attacchi di vomito ecc.. Ha mangiato, bevuto e andata in bagno da sola fino all'ultimo giorno. Solo nelle ultime ore è stata sedata. La sua dignità è stata conservata fino all'ultimo secondo come lei si meritava.
A volte però mi sembra che in ospedale abbiano cercato di addolcire la pillola.. Parlando di chemio e cronicizzare, quando si sa benissimo che per un tumore del genere non c'è la minima speranza di sopravvivere (parlo in particolare dell'adenocarcinoma della colecisti). Non sono arrabbiata perché si sarebbero fatte le stesse identiche cose, ma almeno avremmo saputo che si trattava di giorni e non di mesi (ero preoccupata di non arrivare al prossimo compleanno e natale insieme... Invece nemmeno a questo si è arrivati).
Lei non c'è più e manca tantissimo, inutile dirlo. Non vedevo l'ora che andasse in pensione e di farci qualche viaggio insieme. Ma questo è un fattore che ci accomuna tutti: sogni e i progetti infranti.
Mi sono presa questo spazio per raccontare il nostro breve incontro con questo terribile male..
Ho già letto praticamente tutto in questa ed altre sezioni.. Ma se qualcuno volesse condividere qualche pensiero/esperienza mi farebbe piacere!
La mia cara mamma di soli 59 anni è stata ricoverata verso fine ottobre per dolori al fianco destro, nausea, ittero... Tutti ovviamente speravamo in qualcosa di risolvibile ad esempio un'infezione, dei calcoli.. Ricordo che mentre entrava in PS mi ha ripetuto più volte "non ho paura di morire" e io le dicevo di smettere di esagerare e di non fare l'ipocondriaca.. Come per ogni figlia la mamma è sacra e non può stare male, perché loro sono le nostre rocce. Ma purtroppo l'esito è stato colangiocarcinoma con probabile partenza dalla colecisti e diverse metastasi al fegato. Lei una donna fortissima che desiderava solo guarire e riprendere la sua vita piena di progetti per il futuro..Era pronta a lottare e lo avrebbe fatto bene, come bene ha fatto ogni cosa nella sua vita..ma sapeva benissimo, anche per aver lavorato decenni in ambito sanitario, a cosa andava incontro.
Durante i giorni del ricovero nessun medico ci aveva avvisato di quanto la situazione fosse catastrofica (tanto che ho pensato.. "caspita se avesse poco tempo mica la terrebbero in ospedale così tanto.. E poi convocherebbero la famiglia per parlare di questo") quindi vivevo in una sorta di bolla di continue piccole speranze a cui aggrapparmi...
Fatto sta che la dimettono dopo 20 giorni di ricovero dove le posizionano uno stent biliare con appuntamento per visita oncologica. Ok arriviamo alla visita, ma valori troppo sballati per poter iniziare chemio.. l'oncologa dice "non è operabile ma cercheremo di cronicizzare la malattia". Nuova visita a distanza di 1 settimana.. Valori troppo sballati ancora: la funzionalità epatica è ridotta al minimo e quindi le chemio non si inizieranno mai.. Ricoverata per qualche giorno e dalla tac si vede solamente quanto tutto sia peggiorato e solamente lì ci è stato detto che eravamo alla fine. Li mi è crollato il mondo addosso.. Niente più speranze e guardarla negli occhi con la consapevolezza di entrambe che non si poteva far nulla, mi uccideva. Mia mamma se n'è andata dopo circa 40 giorni da quella maledetta diagnosi.
Da sottolineare che non era mai stata male in vita sua e non prendeva nemmeno una pastiglia.
L'unica cosa che mi aiuta è non averla vista gridare di dolore..o con sintomi peggiori come attacchi di vomito ecc.. Ha mangiato, bevuto e andata in bagno da sola fino all'ultimo giorno. Solo nelle ultime ore è stata sedata. La sua dignità è stata conservata fino all'ultimo secondo come lei si meritava.
A volte però mi sembra che in ospedale abbiano cercato di addolcire la pillola.. Parlando di chemio e cronicizzare, quando si sa benissimo che per un tumore del genere non c'è la minima speranza di sopravvivere (parlo in particolare dell'adenocarcinoma della colecisti). Non sono arrabbiata perché si sarebbero fatte le stesse identiche cose, ma almeno avremmo saputo che si trattava di giorni e non di mesi (ero preoccupata di non arrivare al prossimo compleanno e natale insieme... Invece nemmeno a questo si è arrivati).
Lei non c'è più e manca tantissimo, inutile dirlo. Non vedevo l'ora che andasse in pensione e di farci qualche viaggio insieme. Ma questo è un fattore che ci accomuna tutti: sogni e i progetti infranti.
Mi sono presa questo spazio per raccontare il nostro breve incontro con questo terribile male..
Ho già letto praticamente tutto in questa ed altre sezioni.. Ma se qualcuno volesse condividere qualche pensiero/esperienza mi farebbe piacere!