La mia mamma mi manca da morire
Inviato: sab 25 mar 2023, 20:38
Mi sono iscritta a questo forum dopo aver letto numerosi post riguardanti problemi legati a chi lotta contro questi mali terribili e ai familiari che vivono costantemente nell'angoscia, provo anche io a raccontarmi e a sfogarmi. Mia madre era una persona estremamente forte, il pilastro della famiglia, una donna altruista, che non si lamentava mai, anzi... era sempre lei ad occuparsi di noi spesso trascurando se stessa. A novembre inizia ad avvertire dei dolori al fianco destro, inizialmente leggeri, a mano a mano sempre più pesanti. Non dava molto peso alla cosa, pensò che il problema fosse un' alimentazione poco sana, così la modificò, ma il dolore restava e l'allarme arrivò da lì a poco quando notò del sangue nelle feci. Andò subito a fare un'ecografia, il risultato fu alquanto allarmante: presenza di una massa voluminosa di 18 cm nel mesogastrio.. una tac avrebbe chiarito meglio di cosa si trattava. Ma si poteva fare 20 giorni dopo, troppa attesa.
Portiamo mia madre in pronto soccorso, e le fanno subito una tac, ci chiamano al telefono per dirci che deve andare urgentemente al reparto Oncologia. Quando sentì questa parola mi sentì svenire... mia madre venne ricoverata in reparto, dove seguì una biopsia. Sperai tanto, tantissimo che non fosse qualcosa di brutto, ma non fu così. Durante il colloquio coi medici, ci dissero senza tanti fronzoli che si trattava di un raro carcinoma al colon con una grossa metastasi allo stomaco. Quel giorno fu per me traumatico, camminavo fuori dall'ospedale come uno zombie, sotto shock, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore a mille. La mia mamma aveva il cancro, la mia adorata mamma aveva un brutto male. Iniziò la chemioterapia, 6 cicli. Io cercavo di essere ottimista nonostante avessi il terrore di perderla, mi prendevo cura di lei, cucinavo per lei, la aiutavo nelle faccende domestiche, facevo qualsiasi cosa mi chiedesse. Pensavo che con il mio amore e la mia devozione avrei potuto aiutarla a guarire, a superare questo periodo orribile. Arrivò il natale, pensai anche se non volevo, in fondo che potesse essere l'ultimo trascorso insieme, faceva male pensare questo, mi dicevo "ma no, mamma è una forza della natura, supererà anche questa". Le regalai una collana con 2 cuori attaccati, le dissi che eravamo noi 2, che le sarei stata sempre accanto, ci abbracciammo fortissimo in lacrime. Non la tolse più. Le regalai anche un braccialetto con una coccinella portafortuna. I giorni passavano, mia madre continuava le chemio, tra alti e bassi, giorni pesanti, altalenanti, momenti in cui non aveva appetito, aveva perso parecchi chili, aveva perso i capelli ma io le dicevo che era sempre splendida, e lo era davvero. La notte andavo avanti a camomille per dormire, avevo una paura tremenda ma non lo davo a vedere. La incoraggiavo, e lei non si lamentava mai, però dormiva, dormiva tantissimo e io la guardavo e dentro l'ansia mi divorava. Dopo le feste, tra analisi del sangue disastrose, trasfusioni, sistema immunitario a terra, mia madre decise di comprare una parrucca. "Adesso arriva la primavera, voglio uscire senza cappuccio". Andammo insieme e la aiutai a sceglierla, era felice, e io con lei.
Qualche mattina dopo, verso le 7, sentii un tonfo, pensai: "le sarà caduto qualcosa" andai in bagno e la vidi a terra, non dimenticherò mai quel momento orribile. La presi in braccio terrorizzata, la chiamai, aveva gli occhi sbarrati e non mi rispondeva. Chiamai il 118, la portarono al pronto soccorso: embolia polmonare. Seguì una tac con un risultato tremendo: il cancro dopo 4 cicli era ancora lì, non era regredito nemmeno un po'. E non c'era più niente da fare.
Come fai a sopportare una roba del genere? Tua madre, la persona più importante della tua vita sta per andarsene e non puoi far nulla per evitarlo. Andare all'ospedale e vederla peggiorare giorno dopo giorno sapendo che sarebbe mancato poco, è stato il dolore piu straziante della mia vita. Non riuscivo a vederla così, stavo 5 minuti, poi andavo via, in lacrime. Poi un pomeriggio mi decisi a fermarmi di più, mi faceva male non starle vicina, anche se era difficile. Quel maledetto 6 marzo presi la sua mano e l'appoggiai sulla mia guancia per almeno un'ora. Non avrei più ricevuto le sue carezze, ne avevo bisogno. Quando andai via, dopo mezz'ora mi chiamò mio padre per dirmi che se n'era andata. Nonostante sapessi che quel momento sarebbe arrivato ancora non ci credevo. Son passati quasi 20 giorni e ancora non riesco a realizzarlo. La mia mamma non c'è più. Mi manca terribilmente, mi mancano i suoi sorrisi, la forza che mi dava, i suoi messaggi, la sua dolcezza, tutto.
È andata via a soli 64 anni, la mia roccia. Adesso mi sento così sola, debole, tutto ciò che mi circonda mi appare diverso e vuoto. Non so se sarà il tempo ad alleviare il dolore fortissimo, ma di sicuro un pezzo di me è andato via con lei e nulla sarà come prima..
Portiamo mia madre in pronto soccorso, e le fanno subito una tac, ci chiamano al telefono per dirci che deve andare urgentemente al reparto Oncologia. Quando sentì questa parola mi sentì svenire... mia madre venne ricoverata in reparto, dove seguì una biopsia. Sperai tanto, tantissimo che non fosse qualcosa di brutto, ma non fu così. Durante il colloquio coi medici, ci dissero senza tanti fronzoli che si trattava di un raro carcinoma al colon con una grossa metastasi allo stomaco. Quel giorno fu per me traumatico, camminavo fuori dall'ospedale come uno zombie, sotto shock, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore a mille. La mia mamma aveva il cancro, la mia adorata mamma aveva un brutto male. Iniziò la chemioterapia, 6 cicli. Io cercavo di essere ottimista nonostante avessi il terrore di perderla, mi prendevo cura di lei, cucinavo per lei, la aiutavo nelle faccende domestiche, facevo qualsiasi cosa mi chiedesse. Pensavo che con il mio amore e la mia devozione avrei potuto aiutarla a guarire, a superare questo periodo orribile. Arrivò il natale, pensai anche se non volevo, in fondo che potesse essere l'ultimo trascorso insieme, faceva male pensare questo, mi dicevo "ma no, mamma è una forza della natura, supererà anche questa". Le regalai una collana con 2 cuori attaccati, le dissi che eravamo noi 2, che le sarei stata sempre accanto, ci abbracciammo fortissimo in lacrime. Non la tolse più. Le regalai anche un braccialetto con una coccinella portafortuna. I giorni passavano, mia madre continuava le chemio, tra alti e bassi, giorni pesanti, altalenanti, momenti in cui non aveva appetito, aveva perso parecchi chili, aveva perso i capelli ma io le dicevo che era sempre splendida, e lo era davvero. La notte andavo avanti a camomille per dormire, avevo una paura tremenda ma non lo davo a vedere. La incoraggiavo, e lei non si lamentava mai, però dormiva, dormiva tantissimo e io la guardavo e dentro l'ansia mi divorava. Dopo le feste, tra analisi del sangue disastrose, trasfusioni, sistema immunitario a terra, mia madre decise di comprare una parrucca. "Adesso arriva la primavera, voglio uscire senza cappuccio". Andammo insieme e la aiutai a sceglierla, era felice, e io con lei.
Qualche mattina dopo, verso le 7, sentii un tonfo, pensai: "le sarà caduto qualcosa" andai in bagno e la vidi a terra, non dimenticherò mai quel momento orribile. La presi in braccio terrorizzata, la chiamai, aveva gli occhi sbarrati e non mi rispondeva. Chiamai il 118, la portarono al pronto soccorso: embolia polmonare. Seguì una tac con un risultato tremendo: il cancro dopo 4 cicli era ancora lì, non era regredito nemmeno un po'. E non c'era più niente da fare.
Come fai a sopportare una roba del genere? Tua madre, la persona più importante della tua vita sta per andarsene e non puoi far nulla per evitarlo. Andare all'ospedale e vederla peggiorare giorno dopo giorno sapendo che sarebbe mancato poco, è stato il dolore piu straziante della mia vita. Non riuscivo a vederla così, stavo 5 minuti, poi andavo via, in lacrime. Poi un pomeriggio mi decisi a fermarmi di più, mi faceva male non starle vicina, anche se era difficile. Quel maledetto 6 marzo presi la sua mano e l'appoggiai sulla mia guancia per almeno un'ora. Non avrei più ricevuto le sue carezze, ne avevo bisogno. Quando andai via, dopo mezz'ora mi chiamò mio padre per dirmi che se n'era andata. Nonostante sapessi che quel momento sarebbe arrivato ancora non ci credevo. Son passati quasi 20 giorni e ancora non riesco a realizzarlo. La mia mamma non c'è più. Mi manca terribilmente, mi mancano i suoi sorrisi, la forza che mi dava, i suoi messaggi, la sua dolcezza, tutto.
È andata via a soli 64 anni, la mia roccia. Adesso mi sento così sola, debole, tutto ciò che mi circonda mi appare diverso e vuoto. Non so se sarà il tempo ad alleviare il dolore fortissimo, ma di sicuro un pezzo di me è andato via con lei e nulla sarà come prima..