Papà sta morendo e io non ho nemmeno 30 anni
Inviato: ven 24 nov 2023, 14:04
Ciao a tutti.
Scrivo qua perché vorrei un po' aver modo di confrontarmi con chi è già passato in questa situazione, essendo giovane, sono la prima a cui sta morendo un famigliare e per quanto abbia degli amici stupendi sto facendo davvero fatica a sentirmi capita.
Non ho ancora 30 anni e sto attualmente studiando, sto frequentando una scuola di specializzazione che mi porta a lavorare full time (non pagata) e ad essere impegnata anche la sera per studiare per gli esami. La diagnosi di tumore al colon con metastasi al fegato è arrivata a maggio di quest'anno. Mio padre non è mai stato male in vita sua, una forza della natura, ha sempre dimostrato almeno 10 anni in meno. La diagnosi è arrivata che io stavo lavorando lontano, per cui tornavo a casa i week end, ma visto che spesso era ricoverato sono riuscita a vederlo si e no 10-15 minuti alla volta. Ora sono riuscita a ritrasferirmi nella mia vecchia casa, sto ancora lavorando full time, ma almeno non sono lontana.
Abbiamo iniziato la chemio, interrotta al terzo ciclo perché troppo deperito. Mio padre ora pesa meno di me, è costretto a letto. Io non riesco comunque a passare tanto tempo con lui, sia perché lavoro, sia perché mi fa davvero male. Ci provo e passo più tempo possibile ma non mi sembra comunque abbastanza, e non so cosa fare perché sinceramente non riesco nemmeno a parlargli (mi viene da piangere, poi lui dorme spesso essendo stanco e quando è sveglio ha poca energia per parlare e si finisce sempre a parlare del tumore che è il suo chiodo fisso, non riesco a staccarlo dalla cosa), mi sento davvero in colpa per questo.
Mi sembra di non fare abbastanza, di non esserci abbastanza. Sono arrabbiata con il mondo perché non è giusto. Sono arrabbiata con i medici perché purtroppo non hanno mai mostrato alcun tatto e l'hanno dato per spacciato dal momento 1, quando qualcosa ancora si poteva fare.
Ho anche iniziato a fare un secondo lavoro (questo pagato) perché mio padre essendo l'unico che lavora in famiglia mi stava mantenendo, ma ora ovviamente le cose andranno differentemente, ma questo, anche se necessario, ruba ulteriore tempo a quello che potrei dedicare passandolo con lui. La mia salute mentale è veramente al minimo sindacale, sono apatica, non ho più voglia di uscire, di lavarmi, di prendermi cura di me. Faccio tutto perché devo e ho un fidanzato che mi aiuta (ma anche qua mi sento in colpa perché la relazione è fresca e non vorrei che fosse così monodirezionale il tutto) ma non ho davvero le forze per esserci. A dicembre avrei prenotato delle ferie che sarebbero una manna dal cielo per la mia salute mentale però ho davvero paura ad allontanarmi sia perché vorrebbe dire perdere del tempo sia perché ho paura possa morire mentre sono via. Non so davvero cosa fare, se non continuare a piangere a stringere i denti facendo il possibile.
Scrivo qua perché vorrei un po' aver modo di confrontarmi con chi è già passato in questa situazione, essendo giovane, sono la prima a cui sta morendo un famigliare e per quanto abbia degli amici stupendi sto facendo davvero fatica a sentirmi capita.
Non ho ancora 30 anni e sto attualmente studiando, sto frequentando una scuola di specializzazione che mi porta a lavorare full time (non pagata) e ad essere impegnata anche la sera per studiare per gli esami. La diagnosi di tumore al colon con metastasi al fegato è arrivata a maggio di quest'anno. Mio padre non è mai stato male in vita sua, una forza della natura, ha sempre dimostrato almeno 10 anni in meno. La diagnosi è arrivata che io stavo lavorando lontano, per cui tornavo a casa i week end, ma visto che spesso era ricoverato sono riuscita a vederlo si e no 10-15 minuti alla volta. Ora sono riuscita a ritrasferirmi nella mia vecchia casa, sto ancora lavorando full time, ma almeno non sono lontana.
Abbiamo iniziato la chemio, interrotta al terzo ciclo perché troppo deperito. Mio padre ora pesa meno di me, è costretto a letto. Io non riesco comunque a passare tanto tempo con lui, sia perché lavoro, sia perché mi fa davvero male. Ci provo e passo più tempo possibile ma non mi sembra comunque abbastanza, e non so cosa fare perché sinceramente non riesco nemmeno a parlargli (mi viene da piangere, poi lui dorme spesso essendo stanco e quando è sveglio ha poca energia per parlare e si finisce sempre a parlare del tumore che è il suo chiodo fisso, non riesco a staccarlo dalla cosa), mi sento davvero in colpa per questo.
Mi sembra di non fare abbastanza, di non esserci abbastanza. Sono arrabbiata con il mondo perché non è giusto. Sono arrabbiata con i medici perché purtroppo non hanno mai mostrato alcun tatto e l'hanno dato per spacciato dal momento 1, quando qualcosa ancora si poteva fare.
Ho anche iniziato a fare un secondo lavoro (questo pagato) perché mio padre essendo l'unico che lavora in famiglia mi stava mantenendo, ma ora ovviamente le cose andranno differentemente, ma questo, anche se necessario, ruba ulteriore tempo a quello che potrei dedicare passandolo con lui. La mia salute mentale è veramente al minimo sindacale, sono apatica, non ho più voglia di uscire, di lavarmi, di prendermi cura di me. Faccio tutto perché devo e ho un fidanzato che mi aiuta (ma anche qua mi sento in colpa perché la relazione è fresca e non vorrei che fosse così monodirezionale il tutto) ma non ho davvero le forze per esserci. A dicembre avrei prenotato delle ferie che sarebbero una manna dal cielo per la mia salute mentale però ho davvero paura ad allontanarmi sia perché vorrebbe dire perdere del tempo sia perché ho paura possa morire mentre sono via. Non so davvero cosa fare, se non continuare a piangere a stringere i denti facendo il possibile.