Ipocondria e Depressione
Inviato: lun 29 gen 2024, 17:20
Spero che la mia esperienza possa servire a qualcuno
Ho vissuto all'età di 25/30 anni e per un lunghissimo periodo nell’ipocondria più assoluta. Ho avuto disturbi, dolori e fissazioni sulle più disparate malattie. Mi sono sottoposto a diversi esami, tra i quali la gastroscopia e la colonscopia che molte persone cercano di evitare in quanto invasivi. Ero certo di avere un tumore prima allo stomaco, poi al colon e successivamente ai polmoni. Tutti gli esami risultavano negativi. Poi è iniziato il periodo della tubercolosi renale (bacillo di cock) con esami e rx ai reni e alla relativa funzionalità. E’ seguito il periodo dei problemi cardiaci con elettrocardiogramma. Ecografie varie. Tutti esami negativi
Ho cambiato decine di medici perché consideravo del tutto incompetenti coloro che , visti gli esiti degli esami, mi dicevano che non avevo assolutamente nessuna malattia
Dopo circa un anno mi sono accorto che l’ipocondria piano piano stava lasciando il posto alla più profonda depressione . Una depressione terribile, che mi toglieva il fiato durante il giorno mentre, di notte ,mi assaliva con i più assurdi incubi;incubi che mi facevano sobbalzare sul letto in modo violento. Gli stati d’ansia erano ininterrotti per tutta la giornata e la paura di uscire, con il pensiero di stare male e di svenire per strada, mi obbligava a relegarmi in a casa tagliando tutti i contatti con amici e parenti
Questa terribile situazione era aggravata dallo stato d’animo di mia moglie, ormai quasi disperata, e da un lavoro vicino alla risoluzione definitiva , per il susseguirsi dei giorni di assenza
E’ arrivato, infine, il periodo degli antidepressivi e dei calmanti che non risolvevano il problema dell’ansia ma perlomeno mi davano la possibilità di gestirla. Come ? Semplice: dormendo oppure passando tutta la giornata seduto sul divano. mezzo rimbambito, senza la possibilità di gestire i pensieri o anche una seppur minima conversazione con chicchessia
Di quel periodo ricordo i vari discorsi di mia moglie, dei medici , degli amici e dei parenti: “fatti forza”. “devi uscire da questa situazione altrimenti finisci male”, “se continui così finisci in manicomio”, Devi reagire per te stesso ma anche per tua moglie che si stà consumando lentamente”
Tutti bellissimi discorsi che entravano da un’orecchio ed uscivano dall’altro senza sfiorare, anche solo lontanamente. il cervello. Eppure, porto la mia testimonianza perché è possibile uscire dalla depressione. Però bisogna volerlo veramente! Se siamo fermamente convinti che non si può vivere non essendo più se stessi. Non si può più vivere comandati dal proprio “Io” impazzito e dall’effetto catatonico dei calmanti e degli antidepressivi.
Deve scattare “la rivolta” nel nostro cervello , nel proprio “Io”, e fin quando non scatta , l’esperienza mi ha insegnato che non ci sono discorsi, ragionamenti fatti da famigliari, psicologi o psichiatri .che possono cambiare la situazione.
Ritornando alla mia storia personale , un bel giorno, non so come e non so il perché, mi sono svegliato chiedendomi : “ perché ogni mattina mi devo svegliare e per poter vivere devo farmi comandare da dalle pastiglie ? Perché non devo avere la forza di ritornare ciò che ero prima ? Io sono più forte della depressione e devo e posso vincere!
Mi sono alzato, ho chiuso nel cassetto le pastiglie e facendo leva sulla mia volontà ho fatto colazione e sono andato al lavoro tra lo stupore di mia moglie.
I primi due mesi sono stati un’ incubo terribile perché, oltre alla depressione dovevo combattere contro la dipendenza da ansiolitici e calmanti. Ho dovuto lottare contro stati di panico puro, uscivo di casa ma dopo alcuni minuti dovevo rientrare di corsa perchè mi sentivo svenire, mi mancava l'aria e mi tremavano le gambe. Non riuscivo a concentrarmi e, a volte, mi chiudevo in me stesso pensando alla mie fantomatiche malattie ai miei fantomatici tumori tremando dalla paura. Questo stato di cose aveva effetti collaterali fastidiosi come dolori lancinanti all'intestino e scariche di diarrea continui Fu terribile ma alla fine ho vinto la battaglia e sono riuscito a riconquistare, dopo sei/sette mesi di guerra, il mio equilibrio psichico.
Da allora sono passati 35 anni e “sono ancora vivo e vegeto”. Ormai da svariato tempo se ne andata per sempre la depressione e l’ipocondria. Vivo una vita normale
E’ stata dura e difficile ma ci sono riuscito
Ho raccontato la mia esperienza per dire a tutti coloro che soffrono di depressione che è possibile uscire dai propri stati d’ansia, dal panico, dalla paura per raggiungere, anche attraverso la sofferenza , il proprio equilibrio
Non disperate, non bisogna mai” gettare la spugna” ciò che importa è che il desiderio di “guarire” deve nascere veramente dentro da noi, nel nostro cervello, nella nostra anima, nel nostro “Io”.
La mia vuol essere una testimonianza di fiducia e di speranza
Franco
Ho vissuto all'età di 25/30 anni e per un lunghissimo periodo nell’ipocondria più assoluta. Ho avuto disturbi, dolori e fissazioni sulle più disparate malattie. Mi sono sottoposto a diversi esami, tra i quali la gastroscopia e la colonscopia che molte persone cercano di evitare in quanto invasivi. Ero certo di avere un tumore prima allo stomaco, poi al colon e successivamente ai polmoni. Tutti gli esami risultavano negativi. Poi è iniziato il periodo della tubercolosi renale (bacillo di cock) con esami e rx ai reni e alla relativa funzionalità. E’ seguito il periodo dei problemi cardiaci con elettrocardiogramma. Ecografie varie. Tutti esami negativi
Ho cambiato decine di medici perché consideravo del tutto incompetenti coloro che , visti gli esiti degli esami, mi dicevano che non avevo assolutamente nessuna malattia
Dopo circa un anno mi sono accorto che l’ipocondria piano piano stava lasciando il posto alla più profonda depressione . Una depressione terribile, che mi toglieva il fiato durante il giorno mentre, di notte ,mi assaliva con i più assurdi incubi;incubi che mi facevano sobbalzare sul letto in modo violento. Gli stati d’ansia erano ininterrotti per tutta la giornata e la paura di uscire, con il pensiero di stare male e di svenire per strada, mi obbligava a relegarmi in a casa tagliando tutti i contatti con amici e parenti
Questa terribile situazione era aggravata dallo stato d’animo di mia moglie, ormai quasi disperata, e da un lavoro vicino alla risoluzione definitiva , per il susseguirsi dei giorni di assenza
E’ arrivato, infine, il periodo degli antidepressivi e dei calmanti che non risolvevano il problema dell’ansia ma perlomeno mi davano la possibilità di gestirla. Come ? Semplice: dormendo oppure passando tutta la giornata seduto sul divano. mezzo rimbambito, senza la possibilità di gestire i pensieri o anche una seppur minima conversazione con chicchessia
Di quel periodo ricordo i vari discorsi di mia moglie, dei medici , degli amici e dei parenti: “fatti forza”. “devi uscire da questa situazione altrimenti finisci male”, “se continui così finisci in manicomio”, Devi reagire per te stesso ma anche per tua moglie che si stà consumando lentamente”
Tutti bellissimi discorsi che entravano da un’orecchio ed uscivano dall’altro senza sfiorare, anche solo lontanamente. il cervello. Eppure, porto la mia testimonianza perché è possibile uscire dalla depressione. Però bisogna volerlo veramente! Se siamo fermamente convinti che non si può vivere non essendo più se stessi. Non si può più vivere comandati dal proprio “Io” impazzito e dall’effetto catatonico dei calmanti e degli antidepressivi.
Deve scattare “la rivolta” nel nostro cervello , nel proprio “Io”, e fin quando non scatta , l’esperienza mi ha insegnato che non ci sono discorsi, ragionamenti fatti da famigliari, psicologi o psichiatri .che possono cambiare la situazione.
Ritornando alla mia storia personale , un bel giorno, non so come e non so il perché, mi sono svegliato chiedendomi : “ perché ogni mattina mi devo svegliare e per poter vivere devo farmi comandare da dalle pastiglie ? Perché non devo avere la forza di ritornare ciò che ero prima ? Io sono più forte della depressione e devo e posso vincere!
Mi sono alzato, ho chiuso nel cassetto le pastiglie e facendo leva sulla mia volontà ho fatto colazione e sono andato al lavoro tra lo stupore di mia moglie.
I primi due mesi sono stati un’ incubo terribile perché, oltre alla depressione dovevo combattere contro la dipendenza da ansiolitici e calmanti. Ho dovuto lottare contro stati di panico puro, uscivo di casa ma dopo alcuni minuti dovevo rientrare di corsa perchè mi sentivo svenire, mi mancava l'aria e mi tremavano le gambe. Non riuscivo a concentrarmi e, a volte, mi chiudevo in me stesso pensando alla mie fantomatiche malattie ai miei fantomatici tumori tremando dalla paura. Questo stato di cose aveva effetti collaterali fastidiosi come dolori lancinanti all'intestino e scariche di diarrea continui Fu terribile ma alla fine ho vinto la battaglia e sono riuscito a riconquistare, dopo sei/sette mesi di guerra, il mio equilibrio psichico.
Da allora sono passati 35 anni e “sono ancora vivo e vegeto”. Ormai da svariato tempo se ne andata per sempre la depressione e l’ipocondria. Vivo una vita normale
E’ stata dura e difficile ma ci sono riuscito
Ho raccontato la mia esperienza per dire a tutti coloro che soffrono di depressione che è possibile uscire dai propri stati d’ansia, dal panico, dalla paura per raggiungere, anche attraverso la sofferenza , il proprio equilibrio
Non disperate, non bisogna mai” gettare la spugna” ciò che importa è che il desiderio di “guarire” deve nascere veramente dentro da noi, nel nostro cervello, nella nostra anima, nel nostro “Io”.
La mia vuol essere una testimonianza di fiducia e di speranza
Franco