Inviato: gio 4 lug 2013, 15:14
Mia sorella ha un tumore.
E’ il secondo tumore che la minaccia e la tortura.
Mia sorella non ha più utero e ovaie e nemmeno un pezzo di polmone.
Mia sorella è una persona buona e ingenua; non farebbe mai male nessuno e ha solo bisogno di essere amata. Grazie al cielo da qualche anno quell’Amore l’ha trovato in un uomo che l’ha resa felice.
Mia sorella è coraggiosa; affronta le cure alternando sconforto e senso battagliero, lotta contro la propria immagine stravolta e non ci convive benissimo. Si vede brutta. Ma non è affatto così.
Qualche settimana fa sono andata a prenderla in ospedale dopo il quarto ciclo di chemioterapia ed un ricovero di 7 giorni.
Era bellissima, perfetta. La bandana, l’abbigliamento..era perfino truccata. Tutto perfettamente intonato.
Mia sorella è un tipo “fashion”, e anche in questa circostanza cerca di dare il meglio di se. Le infermiere la scherzano, dimostrando però un delicato senso di ammirazione.
Mia sorella cerca di far apparire tutto normale; passati i forti malesseri della chemio, è come se stesse bene. Invece fatica a camminare, non ha la sensibilità a mani e piedi, le lacrimano gli occhi, ha un raffreddore cronico e il viso leggermente gonfio. Eppure se non ti addentri in questi discorsi apparentemente secondari, lei non dice nulla e nessuno capisce che in realtà la quotidianità può diventare difficile.
Appena riacquista un minimo di forze va a fare la spesa, lavora qualche ora e accudisce la casa.
Mia sorella è in ospedale oggi. E’ in ospedale da lunedì.
E’ il quinto ciclo di chemioterapia, forse l’ultimo prima dei controlli, delle verifiche, della terrorizzante resa dei conti.
E’ stata ricoverata facendosi promettere di farsi venire a prendere prima possibile. E naturalmente le è stato promesso, appena possibile la riporteremo a casa.
Mia sorella oggi sta male, e anche domani starà male, perché puntualmente gli effetti della chemio sono precisi ed inesorabili.
Io non faccio passare secondo senza averla in mente.
Mia sorella vuole guarire.
Mia sorella è parte di me, è dentro di me. Le sue mani, il suo viso, il suo corpo..li conosco perfettamente. La sua immagine mi è impressa chiaramente e indelebilmente, anche nei minimi dettagli.
Io la amo. L’ho sempre amata nonostante i litigi di bambine, di ragazzine.. Ma non di donne.
Diventate donne ci siamo solamente ritrovate sorelle, attorcigliate da un legame che la vita ci conserverà per sempre.
E nei momenti difficili, poche ma preziose parole ci hanno dato reciproco conforto e sollievo.
GIORGIA, SORELLA MIA, CE LA DEVI FARE.
Con tutto il mio amore. Isabella
E’ il secondo tumore che la minaccia e la tortura.
Mia sorella non ha più utero e ovaie e nemmeno un pezzo di polmone.
Mia sorella è una persona buona e ingenua; non farebbe mai male nessuno e ha solo bisogno di essere amata. Grazie al cielo da qualche anno quell’Amore l’ha trovato in un uomo che l’ha resa felice.
Mia sorella è coraggiosa; affronta le cure alternando sconforto e senso battagliero, lotta contro la propria immagine stravolta e non ci convive benissimo. Si vede brutta. Ma non è affatto così.
Qualche settimana fa sono andata a prenderla in ospedale dopo il quarto ciclo di chemioterapia ed un ricovero di 7 giorni.
Era bellissima, perfetta. La bandana, l’abbigliamento..era perfino truccata. Tutto perfettamente intonato.
Mia sorella è un tipo “fashion”, e anche in questa circostanza cerca di dare il meglio di se. Le infermiere la scherzano, dimostrando però un delicato senso di ammirazione.
Mia sorella cerca di far apparire tutto normale; passati i forti malesseri della chemio, è come se stesse bene. Invece fatica a camminare, non ha la sensibilità a mani e piedi, le lacrimano gli occhi, ha un raffreddore cronico e il viso leggermente gonfio. Eppure se non ti addentri in questi discorsi apparentemente secondari, lei non dice nulla e nessuno capisce che in realtà la quotidianità può diventare difficile.
Appena riacquista un minimo di forze va a fare la spesa, lavora qualche ora e accudisce la casa.
Mia sorella è in ospedale oggi. E’ in ospedale da lunedì.
E’ il quinto ciclo di chemioterapia, forse l’ultimo prima dei controlli, delle verifiche, della terrorizzante resa dei conti.
E’ stata ricoverata facendosi promettere di farsi venire a prendere prima possibile. E naturalmente le è stato promesso, appena possibile la riporteremo a casa.
Mia sorella oggi sta male, e anche domani starà male, perché puntualmente gli effetti della chemio sono precisi ed inesorabili.
Io non faccio passare secondo senza averla in mente.
Mia sorella vuole guarire.
Mia sorella è parte di me, è dentro di me. Le sue mani, il suo viso, il suo corpo..li conosco perfettamente. La sua immagine mi è impressa chiaramente e indelebilmente, anche nei minimi dettagli.
Io la amo. L’ho sempre amata nonostante i litigi di bambine, di ragazzine.. Ma non di donne.
Diventate donne ci siamo solamente ritrovate sorelle, attorcigliate da un legame che la vita ci conserverà per sempre.
E nei momenti difficili, poche ma preziose parole ci hanno dato reciproco conforto e sollievo.
GIORGIA, SORELLA MIA, CE LA DEVI FARE.
Con tutto il mio amore. Isabella