Lettera
Inviato: sab 25 ott 2014, 18:00
Cari amici, sono diversi mesi che non partecipo più attivamente ma silenziosamente continuo a leggervi. Il titolo di questa nuova discussione si chiama "Lettera". Quasi più di un mese fa sfogliai quadernini rimasti sul comodino di mia madre.. i quadernini dove si appuntava il lungo percorso che l'ha portata a conoscere la verità. E dopo il 4 Ottobre, dopo quella verità: "Adenocarcinoma polmonare con metastasi epatiche e ossee" non c'è stato più alcun appunto. Casualmente aprii il quaderno al contrario e vi trovai dei pensieri che mia madre scrisse, probabilmente nel mese di Ottobre poichè, già da novembre non riusciva più a scrivere a causa di una metastasi ossea. Ecco io voglio condividere con voi le parole di mia Madre. Non le ho lette a nessuno. Solo noi fratelli lo sappiamo.. Neanche tutti di noi.. C'è chi è più debole.. Chi leggendo certe cose si sarebbe sentito male.. Per cui è stato giusto così.
ecco le parole di mia madre iniziano così:
"la bestia" voglio chiamare così il tumore che all'improvviso in un giorno di mezza estate si è rivelato nel mio corpo con tutta la sua devastante violenza, mi ha sbattuta in un letto, mi ha reso fragile, paurosa, povera e soprattutto impotente!
C'è voluto un po' per scoprirti, ti sei mascherato bene, dietro l'ipotesi di una polinevrite o di una malattia autoimmune, mi volevi per orza vincere e piegare.. ebbene NO, NON CI SEI RIUSCITO e non ci riuscirai mai. Combatterò contro di te fino all'ultimo istante di vita, mi arrenderò solo quando nostro signore Gesù Cristo mi chiederà di farlo. Non so il perchè di tutta questa storia e tutto sommato neanche mi interessa; vedo chiaramente un senso che è quello di essere chiamata a condividere la croce in maniera seria e reale (forse per la prima volta) con cristo. Un'elezione mi è stata e fatta e grande i frutti di questo, se ci saranno, non sarò io a raccoglierli ma anche di questo non mi importa nulla. Coraggio, pazienza e misericordia. Di questo ho bisogno nelle mie giornate. Giornate in cui a volte il peso della "sentenza" è insopportabile. Tra l'altro sempre si dovrebbe pensare alla morte a cui tutti noi andiamo incontro ma.. non lo facciamo mai! io, ora, sono costretta a farlo.
ecco, queste parole quando le lessi la prima volta mi uccisero. E mi uccide ancora adesso l'ultima frase.. Il peso della sentenza, il fatto di essere "costretti" a pensare alla morte.... Mi danno la conferma che lei sapeva tutto dall'inizio.. E a maggior ragione sono contenta di non aver mai parlato della fine con lei. Sono contenta che gli ultimi giorni, quando l'ultima tac la definì ormai malata terminale, non si è parlato della morte. Lei non chiedeva, noi non parlavamo. noi sapevamo, lei sapeva. Forse tutto questo è stato giusto così. "io combatterò fino all'ultimo istante di vita". La mia mamma si è risvegliata ed ha passato 24h con noi, le ultime. La mia mamma prima di chiudere gli occhi e di morire 48h dopo ci ha aspettati.. Per guardarci un'ultima volta negli occhi.. Chissà quanta paura avrà avuto, chissà cosa avrà pensato.. Neil Young diceva "some things can never be understood. These are the things that keep returning making you wonder.." ma sono domande che non avranno mai una risposta.
Quello che posso dire a distanza di ormai più 8 mesi è che rimane tutto oscuro e triste. Purtroppo non ho mai parlato dei problemi che ci sono stati dopo la morte di mia madre.. Voi penserete "hai 3 fratelli, un padre, come fa ad essere brutto?" e in realtà io mi sento orfanaa. Orfana perchè l'amore (e parlo di amore, comprensione, non di soldi e tutto il resto), l'ho sempre e solo ricevuto da lei. Tornavo a casa e c'era qualcuno pronto ad accogliere tutte i tuoi pensieri, qualcuno a cui importava della tua vita, che ti chiedeva, ti abbracciava, ti capiva.. Qualcuno che ti dava l'affetto, anche solo per dirti che sarebbe andato tutto bene. Ora torno a casa e non ho nessuno che mi aspetta a braccia aperte. Nessuno che mi chiede come sto, nessuno che si preoccupa per me. L'affetto è un'altra cosa. MI ritrovo a provvedere a me stessa. Non ho nessuno che mi fa trovare il pranzo e la cena pronti. Sto tutti i giorni dalle 8 di mattina alle 8 di sera a casa. Tra università e corso della lingua dei segni sto sempre fuori. torno a casa e non trovo un piatto caldo, non ho nessuno che mi fa trovare le mutande ed i calzini puliti. Devo pensarci io da sola. Ormai ci ho fatto l'abitudine. capitemi, è uno sfogo. Sto piangendo mentre scrivo perche quello che in questi 8 mesi che cercavo non era qualcuno che facesse tutto questo.. Ma qualcuno che mi comprendesse, che comprendesse realmente il mio dolore, che provasse a darmi una milionesima parte di quello che mamma mi dava. Erika una volta scrisse che il dolore spesso viene da quelle persone che ci aspettiamo che capissero... Purtroppo non sono stata capita da nessuno. Solo i genitori di mia madre capiscono. I miei zii, i miei cugini, mio padre, l'altra nonna, no. Tutti che pensano hanno pensato a se stessi. Egoismi in una situazione in cui io e i miei fratelli saremmo solo dovuti essere compresi. Non sono riuscita a vivere il lutto di mia madre in santa pace. Parenti che si sono permessi di dire, in risposta al fatto che non sarebbero più stati informati delle cose che succedevano dentro casa perchè non ci aiutavano per niente, "Smettila di fare la bambina, non stai soffrendo solo tu". E chi altro sta soffrendo? una persona che ha perso la Zia che vedeva 3 volte l'anno? una persona che a 30 anni si va a prendere i caffè con la madre, una persona che se chiama il numero di sua madre sente la sua voce e io invece sento "tim servizi di segreteria telefonica la preghiamo di attendere..." ? io se ancora ci penso non ci credo. Ho una rabbia per tutto quello che è successo... che in fondo ma ho mai chiesto tanto? Essere compresi può voler dire tanto? La comprensione non l'ho mai pretesa dai miei amici o dal mio ragazzo perchè ma che ne sanno (giustamente)... ma chi il dolore lo ha vissuto, perchè non c'è stata comprensione? L'amore si dimostra con i fatti... Purtroppo sono stati 8 mesi di solitudine. Torno a casa e nessuno si interessa della mia vita, di quello che faccio. Nessun calore dentro casa. Purtroppo mio padre avrebbe dovuto comprendere il mio dolore, non è stato così.
Mia sorella fragile è stata accusata di non andare a trovare all'ospedale mia madre... Quando sappiamo benissimo tutti che non ce la faceva. E a mia madre non importava, lo sapeva, lo accettava, l'amava. Ancora oggi piange se pensa alle parole che le sono state dette. E se quel giorno, dolcemente, io e mio fratello non gli avessimo parlato, lei non ci sarebbe andata. Come sento ancora oggi dire "non andate a trovare vostra madre al cimitero". Come se fosse un'accusa. Come se fosse un dovere. Io non ce la faccio. spesso mi sento in colpa che non vado al cimitero. Ma io non ce la faccio, ve lo giuro sto piangendo come una scema, ma so che voi potete capirmi.... Ma gli altri si pensano che a mia madre importi questo? Se potessi parlarle e dirle "mamma io non vengo a portarti i fiori sulla tomba perchè non ce la faccio..." cosa pensate che mi risponderebbe lei? no! devi venirci! ??? NO!! mi risponderebbe LO SO. O forse non risponderebbe niente e probabilmente mi darebbe un abbraccio..... Io non ce la faccio ad andare lì perchè mi rovino la giornata, non ce la faccio perchè leggere donatella d'agostini su una lapide a me mi uccide e mi sento male perchè io ancora non ci posso credere che lei non ci sia più.. ancora non posso pensare che a 19 anni ho visto esalare l'ultimo respiro di mia madre, stringendole la mano... Io ancora non posso crederci che la mia vita sia così triste. Ancora non ci credo.
Scusate per lo sfogo ma oggi è una giornata no... il 25 ottobre 2013 faceva la prima chemio. Il tempo passa, il dolore e il vuoto nel cuore no, quello mai.
ecco le parole di mia madre iniziano così:
"la bestia" voglio chiamare così il tumore che all'improvviso in un giorno di mezza estate si è rivelato nel mio corpo con tutta la sua devastante violenza, mi ha sbattuta in un letto, mi ha reso fragile, paurosa, povera e soprattutto impotente!
C'è voluto un po' per scoprirti, ti sei mascherato bene, dietro l'ipotesi di una polinevrite o di una malattia autoimmune, mi volevi per orza vincere e piegare.. ebbene NO, NON CI SEI RIUSCITO e non ci riuscirai mai. Combatterò contro di te fino all'ultimo istante di vita, mi arrenderò solo quando nostro signore Gesù Cristo mi chiederà di farlo. Non so il perchè di tutta questa storia e tutto sommato neanche mi interessa; vedo chiaramente un senso che è quello di essere chiamata a condividere la croce in maniera seria e reale (forse per la prima volta) con cristo. Un'elezione mi è stata e fatta e grande i frutti di questo, se ci saranno, non sarò io a raccoglierli ma anche di questo non mi importa nulla. Coraggio, pazienza e misericordia. Di questo ho bisogno nelle mie giornate. Giornate in cui a volte il peso della "sentenza" è insopportabile. Tra l'altro sempre si dovrebbe pensare alla morte a cui tutti noi andiamo incontro ma.. non lo facciamo mai! io, ora, sono costretta a farlo.
ecco, queste parole quando le lessi la prima volta mi uccisero. E mi uccide ancora adesso l'ultima frase.. Il peso della sentenza, il fatto di essere "costretti" a pensare alla morte.... Mi danno la conferma che lei sapeva tutto dall'inizio.. E a maggior ragione sono contenta di non aver mai parlato della fine con lei. Sono contenta che gli ultimi giorni, quando l'ultima tac la definì ormai malata terminale, non si è parlato della morte. Lei non chiedeva, noi non parlavamo. noi sapevamo, lei sapeva. Forse tutto questo è stato giusto così. "io combatterò fino all'ultimo istante di vita". La mia mamma si è risvegliata ed ha passato 24h con noi, le ultime. La mia mamma prima di chiudere gli occhi e di morire 48h dopo ci ha aspettati.. Per guardarci un'ultima volta negli occhi.. Chissà quanta paura avrà avuto, chissà cosa avrà pensato.. Neil Young diceva "some things can never be understood. These are the things that keep returning making you wonder.." ma sono domande che non avranno mai una risposta.
Quello che posso dire a distanza di ormai più 8 mesi è che rimane tutto oscuro e triste. Purtroppo non ho mai parlato dei problemi che ci sono stati dopo la morte di mia madre.. Voi penserete "hai 3 fratelli, un padre, come fa ad essere brutto?" e in realtà io mi sento orfanaa. Orfana perchè l'amore (e parlo di amore, comprensione, non di soldi e tutto il resto), l'ho sempre e solo ricevuto da lei. Tornavo a casa e c'era qualcuno pronto ad accogliere tutte i tuoi pensieri, qualcuno a cui importava della tua vita, che ti chiedeva, ti abbracciava, ti capiva.. Qualcuno che ti dava l'affetto, anche solo per dirti che sarebbe andato tutto bene. Ora torno a casa e non ho nessuno che mi aspetta a braccia aperte. Nessuno che mi chiede come sto, nessuno che si preoccupa per me. L'affetto è un'altra cosa. MI ritrovo a provvedere a me stessa. Non ho nessuno che mi fa trovare il pranzo e la cena pronti. Sto tutti i giorni dalle 8 di mattina alle 8 di sera a casa. Tra università e corso della lingua dei segni sto sempre fuori. torno a casa e non trovo un piatto caldo, non ho nessuno che mi fa trovare le mutande ed i calzini puliti. Devo pensarci io da sola. Ormai ci ho fatto l'abitudine. capitemi, è uno sfogo. Sto piangendo mentre scrivo perche quello che in questi 8 mesi che cercavo non era qualcuno che facesse tutto questo.. Ma qualcuno che mi comprendesse, che comprendesse realmente il mio dolore, che provasse a darmi una milionesima parte di quello che mamma mi dava. Erika una volta scrisse che il dolore spesso viene da quelle persone che ci aspettiamo che capissero... Purtroppo non sono stata capita da nessuno. Solo i genitori di mia madre capiscono. I miei zii, i miei cugini, mio padre, l'altra nonna, no. Tutti che pensano hanno pensato a se stessi. Egoismi in una situazione in cui io e i miei fratelli saremmo solo dovuti essere compresi. Non sono riuscita a vivere il lutto di mia madre in santa pace. Parenti che si sono permessi di dire, in risposta al fatto che non sarebbero più stati informati delle cose che succedevano dentro casa perchè non ci aiutavano per niente, "Smettila di fare la bambina, non stai soffrendo solo tu". E chi altro sta soffrendo? una persona che ha perso la Zia che vedeva 3 volte l'anno? una persona che a 30 anni si va a prendere i caffè con la madre, una persona che se chiama il numero di sua madre sente la sua voce e io invece sento "tim servizi di segreteria telefonica la preghiamo di attendere..." ? io se ancora ci penso non ci credo. Ho una rabbia per tutto quello che è successo... che in fondo ma ho mai chiesto tanto? Essere compresi può voler dire tanto? La comprensione non l'ho mai pretesa dai miei amici o dal mio ragazzo perchè ma che ne sanno (giustamente)... ma chi il dolore lo ha vissuto, perchè non c'è stata comprensione? L'amore si dimostra con i fatti... Purtroppo sono stati 8 mesi di solitudine. Torno a casa e nessuno si interessa della mia vita, di quello che faccio. Nessun calore dentro casa. Purtroppo mio padre avrebbe dovuto comprendere il mio dolore, non è stato così.
Mia sorella fragile è stata accusata di non andare a trovare all'ospedale mia madre... Quando sappiamo benissimo tutti che non ce la faceva. E a mia madre non importava, lo sapeva, lo accettava, l'amava. Ancora oggi piange se pensa alle parole che le sono state dette. E se quel giorno, dolcemente, io e mio fratello non gli avessimo parlato, lei non ci sarebbe andata. Come sento ancora oggi dire "non andate a trovare vostra madre al cimitero". Come se fosse un'accusa. Come se fosse un dovere. Io non ce la faccio. spesso mi sento in colpa che non vado al cimitero. Ma io non ce la faccio, ve lo giuro sto piangendo come una scema, ma so che voi potete capirmi.... Ma gli altri si pensano che a mia madre importi questo? Se potessi parlarle e dirle "mamma io non vengo a portarti i fiori sulla tomba perchè non ce la faccio..." cosa pensate che mi risponderebbe lei? no! devi venirci! ??? NO!! mi risponderebbe LO SO. O forse non risponderebbe niente e probabilmente mi darebbe un abbraccio..... Io non ce la faccio ad andare lì perchè mi rovino la giornata, non ce la faccio perchè leggere donatella d'agostini su una lapide a me mi uccide e mi sento male perchè io ancora non ci posso credere che lei non ci sia più.. ancora non posso pensare che a 19 anni ho visto esalare l'ultimo respiro di mia madre, stringendole la mano... Io ancora non posso crederci che la mia vita sia così triste. Ancora non ci credo.
Scusate per lo sfogo ma oggi è una giornata no... il 25 ottobre 2013 faceva la prima chemio. Il tempo passa, il dolore e il vuoto nel cuore no, quello mai.